This thesis explores the dynamics of perceptual learning, a process that enhances the ability to perceive and recognize stimuli through experience and practice. Such improvement translates into an increased ability of the brain to interpret sensory information, enhancing the capacity to discriminate, identify, and categorize stimuli. Part of the experiment by Shibata et al. (2017) was replicated, conducted over two consecutive days. This study involves a subject undergoing two perceptual learning sessions with different stimuli and breaks. The experimental paradigm is within-participants, using Gabor patch stimuli with three different orientations (10°, 70°, 130°). The two conditions are a 15-minute break and a 3.5-hour break. On the first day, the subject undergoes a pre-training phase where all three orientations are tested, followed by a training phase where two orientations are trained in eight blocks, separated by either a 15-minute or 3.5-hour interval. On the second day, the subject participates in a post-training phase where all three orientations are tested again. In the 3.5-hour break condition, it is expected that the brain will have adequate time to consolidate the learning from the first training, improving both trained orientations without interference, due to a reduction in the brain's plasticity state present during the training and increased inhibitory activity that stabilizes the new skills. In the 15-minute break condition, it is anticipated that improvement will occur only for the second orientation, as the first orientation suffers from retroactive interference from the second. This short interval may cause interference, negatively affecting performance. In conclusion, exploring retroactive interference is useful for understanding the time required for information consolidation, determining the minimum interval between sessions to avoid interference, and identifying potential clinical applications.

Questa tesi esplora le dinamiche dell’apprendimento percettivo, un processo che migliora le capacità di percezione e riconoscimento degli stimoli attraverso l'esperienza e la pratica. Tale miglioramento si traduce in una maggiore abilità del cervello nell'interpretare le informazioni sensoriali, incrementando la capacità di discriminare, identificare e categorizzare gli stimoli. È stato replicato in parte l’esperimento di Shibata et al. (2017), svolgendolo in due giorni consecutivi. Il presente studio coinvolge un soggetto sottoposto a due sessioni di apprendimento percettivo con stimoli e pause differenti. Il paradigma sperimentale è entro i partecipanti, gli stimoli utilizzati sono stimoli Gabor patch con tre orientazioni diverse (10°, 70°, 130°). Le due condizioni previste sono una pausa di 15 minuti e una di 3,5 ore. Nel primo giorno, il soggetto affronta una fase di pre-training in cui vengono testate tutte e tre le orientazioni, seguita da una fase di training in cui due orientazioni vengono allenate entrambe tramite otto blocchi, separati da un intervallo di 15 minuti o 3,5 ore. Nel secondo giorno, il soggetto partecipa a una fase di post-training in cui vengono nuovamente testate tutte e tre le orientazioni. Nella condizione con pausa di 3,5 ore, ci si aspetta che il cervello abbia il tempo necessario per consolidare l'apprendimento del primo allenamento, migliorando entrambe le orientazioni allenate senza interferenze, grazie ad una riduzione dello stato di plasticità del cervello presente nella condizione di allenamento e a una maggiore attività inibitoria che stabilizza le nuove competenze. Nella condizione con pausa di 15 minuti, si prevede un miglioramento solo per la seconda orientazione, poiché la prima subisce interferenze retroattive dalla seconda. Questo intervallo breve potrebbe causare interferenze, con effetti negativi sulle prestazioni. In conclusione, esplorare l’interferenza retrograda è utile per comprendere il tempo necessario al consolidamento delle informazioni, determinare l'intervallo minimo tra le sessioni che evita interferenze e identificare possibili applicazioni cliniche.

Esplorazione delle Interferenze nell'Apprendimento Percettivo: uno Studio Sperimentale

CIGALA, PAOLA
2023/2024

Abstract

This thesis explores the dynamics of perceptual learning, a process that enhances the ability to perceive and recognize stimuli through experience and practice. Such improvement translates into an increased ability of the brain to interpret sensory information, enhancing the capacity to discriminate, identify, and categorize stimuli. Part of the experiment by Shibata et al. (2017) was replicated, conducted over two consecutive days. This study involves a subject undergoing two perceptual learning sessions with different stimuli and breaks. The experimental paradigm is within-participants, using Gabor patch stimuli with three different orientations (10°, 70°, 130°). The two conditions are a 15-minute break and a 3.5-hour break. On the first day, the subject undergoes a pre-training phase where all three orientations are tested, followed by a training phase where two orientations are trained in eight blocks, separated by either a 15-minute or 3.5-hour interval. On the second day, the subject participates in a post-training phase where all three orientations are tested again. In the 3.5-hour break condition, it is expected that the brain will have adequate time to consolidate the learning from the first training, improving both trained orientations without interference, due to a reduction in the brain's plasticity state present during the training and increased inhibitory activity that stabilizes the new skills. In the 15-minute break condition, it is anticipated that improvement will occur only for the second orientation, as the first orientation suffers from retroactive interference from the second. This short interval may cause interference, negatively affecting performance. In conclusion, exploring retroactive interference is useful for understanding the time required for information consolidation, determining the minimum interval between sessions to avoid interference, and identifying potential clinical applications.
2023
Exploring Interference in Perceptual Learning: an Experimental Study
Questa tesi esplora le dinamiche dell’apprendimento percettivo, un processo che migliora le capacità di percezione e riconoscimento degli stimoli attraverso l'esperienza e la pratica. Tale miglioramento si traduce in una maggiore abilità del cervello nell'interpretare le informazioni sensoriali, incrementando la capacità di discriminare, identificare e categorizzare gli stimoli. È stato replicato in parte l’esperimento di Shibata et al. (2017), svolgendolo in due giorni consecutivi. Il presente studio coinvolge un soggetto sottoposto a due sessioni di apprendimento percettivo con stimoli e pause differenti. Il paradigma sperimentale è entro i partecipanti, gli stimoli utilizzati sono stimoli Gabor patch con tre orientazioni diverse (10°, 70°, 130°). Le due condizioni previste sono una pausa di 15 minuti e una di 3,5 ore. Nel primo giorno, il soggetto affronta una fase di pre-training in cui vengono testate tutte e tre le orientazioni, seguita da una fase di training in cui due orientazioni vengono allenate entrambe tramite otto blocchi, separati da un intervallo di 15 minuti o 3,5 ore. Nel secondo giorno, il soggetto partecipa a una fase di post-training in cui vengono nuovamente testate tutte e tre le orientazioni. Nella condizione con pausa di 3,5 ore, ci si aspetta che il cervello abbia il tempo necessario per consolidare l'apprendimento del primo allenamento, migliorando entrambe le orientazioni allenate senza interferenze, grazie ad una riduzione dello stato di plasticità del cervello presente nella condizione di allenamento e a una maggiore attività inibitoria che stabilizza le nuove competenze. Nella condizione con pausa di 15 minuti, si prevede un miglioramento solo per la seconda orientazione, poiché la prima subisce interferenze retroattive dalla seconda. Questo intervallo breve potrebbe causare interferenze, con effetti negativi sulle prestazioni. In conclusione, esplorare l’interferenza retrograda è utile per comprendere il tempo necessario al consolidamento delle informazioni, determinare l'intervallo minimo tra le sessioni che evita interferenze e identificare possibili applicazioni cliniche.
percezione
apprendimento
interferenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/69831