Nonostante sia ampiamente condiviso che un’elevata irritabilità rappresenti un importante fattore di vulnerabilità per lo sviluppo di comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti durante l’infanzia e l’adolescenza, ad oggi sono pochi i test disponibili per la rilevazione di tale costrutto in queste fasce d’età. Uno di questi strumenti è l’Affective Reactivity Index (ARI; Stringaris et al., 2012), il quale permette di valutare l’irritabilità in bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Il test è composto da sette item, sviluppati su scala Likert a tre punti, e fornisce un punteggio totale di irritabilità dato dalla media dei primi sei item, i quali indagano la sintomatologia connessa a tale costrutto. Più è alto il valore ottenuto, maggiore sarà la severità dell’irritabilità del soggetto. L’ultimo item, il quale non viene considerato nel calcolo del punteggio medio totale, indaga invece la compromissione percepita rispetto al funzionamento del soggetto. Il questionario è disponibile nella versione self-report, somministrabile a partire dagli 11 anni, e nel formato parent-/teacher-report. Nonostante l’ampio utilizzo dello strumento, pochi studi ne hanno indagato le proprietà psicometriche. Obiettivo del lavoro è fornire un contributo allo studio di tali proprietà, attraverso un’analisi descrittiva degli item, condotta su un campione normativo di bambini italiani appartenenti alla media infanzia. Nella ricerca, sono stati coinvolti 203 bambini (età media = 11.73; ds = 0.41). Come step preliminare, è stata effettuata una valutazione qualitativa del contenuto degli item, al fine di verificare la presenza di ridondanze, ambiguità e/o difficoltà di comprensione; successivamente, sui dati raccolti, per ogni item sono state calcolate le principali statistiche descrittive e le rispettive distribuzioni delle risposte. Le analisi sono state eseguite attraverso il software R e i risultati saranno commentati tenendo conto delle raccomandazioni presenti in letteratura e dei limiti dello studio. L’analisi descrittiva degli item, che costituiscono uno strumento psicologico, rappresenta un passaggio essenziale e indispensabile per l’implementazione di ulteriori analisi volte a valutare le proprietà psicometriche del test stesso.
Analisi descrittiva della versione italiana dell'Affective Reactivity Index (ARI): Uno studio esplorativo in bambini di età scolare
BERTIATO, GAIA
2023/2024
Abstract
Nonostante sia ampiamente condiviso che un’elevata irritabilità rappresenti un importante fattore di vulnerabilità per lo sviluppo di comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti durante l’infanzia e l’adolescenza, ad oggi sono pochi i test disponibili per la rilevazione di tale costrutto in queste fasce d’età. Uno di questi strumenti è l’Affective Reactivity Index (ARI; Stringaris et al., 2012), il quale permette di valutare l’irritabilità in bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Il test è composto da sette item, sviluppati su scala Likert a tre punti, e fornisce un punteggio totale di irritabilità dato dalla media dei primi sei item, i quali indagano la sintomatologia connessa a tale costrutto. Più è alto il valore ottenuto, maggiore sarà la severità dell’irritabilità del soggetto. L’ultimo item, il quale non viene considerato nel calcolo del punteggio medio totale, indaga invece la compromissione percepita rispetto al funzionamento del soggetto. Il questionario è disponibile nella versione self-report, somministrabile a partire dagli 11 anni, e nel formato parent-/teacher-report. Nonostante l’ampio utilizzo dello strumento, pochi studi ne hanno indagato le proprietà psicometriche. Obiettivo del lavoro è fornire un contributo allo studio di tali proprietà, attraverso un’analisi descrittiva degli item, condotta su un campione normativo di bambini italiani appartenenti alla media infanzia. Nella ricerca, sono stati coinvolti 203 bambini (età media = 11.73; ds = 0.41). Come step preliminare, è stata effettuata una valutazione qualitativa del contenuto degli item, al fine di verificare la presenza di ridondanze, ambiguità e/o difficoltà di comprensione; successivamente, sui dati raccolti, per ogni item sono state calcolate le principali statistiche descrittive e le rispettive distribuzioni delle risposte. Le analisi sono state eseguite attraverso il software R e i risultati saranno commentati tenendo conto delle raccomandazioni presenti in letteratura e dei limiti dello studio. L’analisi descrittiva degli item, che costituiscono uno strumento psicologico, rappresenta un passaggio essenziale e indispensabile per l’implementazione di ulteriori analisi volte a valutare le proprietà psicometriche del test stesso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/69937