In questo elaborato si vuole analizzare il fenomeno dell’hikikomori, una forma di autoreclusione che colpisce soprattutto gli adolescenti, i quali si ritirano per un lungo periodo nella propria abitazione, o addirittura nella propria stanza, interrompendo ogni forma di contatto con il mondo esterno, ed in alcuni casi anche con i familiari. Gli adolescenti colpiti vedono quindi l’isolamento come unica soluzione per combattere le varie forme di pressione ed aspettative sociali. Il fenomeno nasce in Giappone, dove ha assunto dimensioni e numeri critici, con più di mezzo milioni di casi, e si sta espandendo anche in società occidentali, tra cui l’Italia, caratterizzata da centinaia di migliaia di casi accertati, ma nonostante tale diffusione il fenomeno resta ancora poco conosciuto. Dunque ho voluto proporre un’analisi ed uno studio di tale fenomeno, ancora purtroppo poco noto, in modo da poterne riconoscere i segni e sapere come agire di conseguenza. Ritengo infatti che, a causa della tendenza di molte persone a sottovalutare la serietà del disturbo, un’adeguata informazione sia uno dei punti principali su cui concentrarsi e da cui partire.
Hikikomori: il silenzio dei giovani d’oggi
PONTRELLI, FILIPPO
2023/2024
Abstract
In questo elaborato si vuole analizzare il fenomeno dell’hikikomori, una forma di autoreclusione che colpisce soprattutto gli adolescenti, i quali si ritirano per un lungo periodo nella propria abitazione, o addirittura nella propria stanza, interrompendo ogni forma di contatto con il mondo esterno, ed in alcuni casi anche con i familiari. Gli adolescenti colpiti vedono quindi l’isolamento come unica soluzione per combattere le varie forme di pressione ed aspettative sociali. Il fenomeno nasce in Giappone, dove ha assunto dimensioni e numeri critici, con più di mezzo milioni di casi, e si sta espandendo anche in società occidentali, tra cui l’Italia, caratterizzata da centinaia di migliaia di casi accertati, ma nonostante tale diffusione il fenomeno resta ancora poco conosciuto. Dunque ho voluto proporre un’analisi ed uno studio di tale fenomeno, ancora purtroppo poco noto, in modo da poterne riconoscere i segni e sapere come agire di conseguenza. Ritengo infatti che, a causa della tendenza di molte persone a sottovalutare la serietà del disturbo, un’adeguata informazione sia uno dei punti principali su cui concentrarsi e da cui partire.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/70022