La psicolinguistica dell'errore nello studio delle lingue straniere: una prospettiva glottodidattica.

The thesis aims to provide a language teaching perspective on the psycholinguistics of error in the study of foreign languages, through the theories of experts such as Stephen Krashen, Paolo Balboni, Renzo Titone, Noam Chomsky and Howard Gardner. The final paper is divided into four chapters: the first deals with generalities that provide a necessary basis for the other three chapters and focuses on language learning, Pit Corder's error theory, the concepts of memory and attention, and various other models that allow language learning to be framed from a humanistic perspective; in the second chapter the focus shifts to the learner in all its facets, also providing an interview on bilingualism carried out at home; in the third chapter the focus shifts to the focus shifts to learning as a social act, therefore on peers and the teacher, focusing on his role as well as on techniques, activities and learning methodologies; finally, in the fourth and last chapter the data collected following the administration of the questionnaires in three secondary schools in the city of Padua are presented.

La tesi si propone di fornire una prospettiva glottodidattica sulla psicolinguistica dell'errore nello studio delle lingue straniere, attraverso le teorie di studiosi come Stephen Krashen, Paolo Balboni, Renzo Titone, Noam Chomsky e Howard Gardner. L'elaborato finale è diviso in quattro capitoli: nel primo vengono trattate le generalità che permettono di fornire una base necessaria agli altri tre capitoli e si focalizza sull'apprendimento linguistico, la teoria dell'errore di Pit Corder, i concetti di memoria ed attenzione e vari altri modelli che permettono di inquadrare l'apprendimento linguistico sotto un profilo umanistico; nel secondo capitolo il focus si sposta sull'apprendente nelle sue sfaccettature, adducendo anche un'intervista sul bilinguismo portato avanti in ambito domestico; nel terzo capitolo l'attenzione si sposta sull'apprendimento come atto sociale, quindi sui compagni e sull'insegnante, soffermandosi sul suo ruolo oltre che sulle tecniche, le attività e le metodologie di apprendimento; infine, nel quarto e ultimo capitolo vengono esposti i dati raccolti in seguito alla somministrazione dei questionari in tre scuole secondarie di primo grado nella città di Padova.