La tesi si occupa di esaminare le varianti linguistiche, sintattiche e grammaticali che differenziano l’edizione de «I promessi sposi» del 1840 da quella del 1827, in quanto l’interesse di Manzoni nel rifacimento dell’edizione prese le mosse proprio dalla volontà di dotare il suo romanzo storico di una lingua unitaria, non più in biblico tra termini lombardi, toscani, latini e francesi, che fosse comprensibile a tutti i lettori. L’interesse che manifesta per creare una lingua che lui si auspica possa essere un domani la lingua in uso in un’ Italia ancora non unita è da ascrivere anche nel contesto storico in cui Manzoni si dedica alla scrittura del romanzo: in Italia molti intellettuali avevano abbracciato le ideologie romantiche e si stavano delineando i primi movimenti rivoluzionari, che avrebbero agito per portare all’Unità. Particolare attenzione viene data ad alcuni passaggi del romanzo, tra cui l’incipit del romanzo e la presentazione del personaggio di Lucia nel capitolo II, la presentazione del personaggio di Fra Cristoforo nel capitolo IV, il celebre «Addio, monti» del capitolo VIII, la presentazione del personaggio della monaca di Monza nei capitoli IX e X, la conversione dell’innominato nel capitolo XXI e le conclusioni a cui giungono Renzo e Lucia nel capitolo finale. Per strutturare la ricerca le fonti utilizzate sono state le due edizioni del romanzo e vari saggi critici sul lavoro prosaico di Manzoni e sulla lingua da lui utilizzata, tra i quali quelli scritti da M. Bricchi, G. Nencioni e L. Serianni. Il processo di ricerca ha portato a delineare il metodo di lavoro di Manzoni nella revisione linguistica del romanzo, facendo luce anche sugli importanti aiuti apportati da Emilia Luti, e le tipologie di varianti più frequenti visibili nel testo, basandosi sulla rassegna delle variazioni apportate da Manzoni all’edizione Ventisettana. Al fianco di un’analisi linguistica quanto più puntuale possibile, ampio spazio è stato poi dedicato all’interpretazione dei passaggi scelti del romanzo, per evitare di fornire informazioni dettagliate senza un riscontro nel testo di quanto affermato e per dare una lettura approfondita dell’intera opera sotto diversi aspetti, non solo sotto quello linguistico.
Costanti e varianti linguistiche nei «Promessi sposi».
BORDIN, EMMA
2023/2024
Abstract
La tesi si occupa di esaminare le varianti linguistiche, sintattiche e grammaticali che differenziano l’edizione de «I promessi sposi» del 1840 da quella del 1827, in quanto l’interesse di Manzoni nel rifacimento dell’edizione prese le mosse proprio dalla volontà di dotare il suo romanzo storico di una lingua unitaria, non più in biblico tra termini lombardi, toscani, latini e francesi, che fosse comprensibile a tutti i lettori. L’interesse che manifesta per creare una lingua che lui si auspica possa essere un domani la lingua in uso in un’ Italia ancora non unita è da ascrivere anche nel contesto storico in cui Manzoni si dedica alla scrittura del romanzo: in Italia molti intellettuali avevano abbracciato le ideologie romantiche e si stavano delineando i primi movimenti rivoluzionari, che avrebbero agito per portare all’Unità. Particolare attenzione viene data ad alcuni passaggi del romanzo, tra cui l’incipit del romanzo e la presentazione del personaggio di Lucia nel capitolo II, la presentazione del personaggio di Fra Cristoforo nel capitolo IV, il celebre «Addio, monti» del capitolo VIII, la presentazione del personaggio della monaca di Monza nei capitoli IX e X, la conversione dell’innominato nel capitolo XXI e le conclusioni a cui giungono Renzo e Lucia nel capitolo finale. Per strutturare la ricerca le fonti utilizzate sono state le due edizioni del romanzo e vari saggi critici sul lavoro prosaico di Manzoni e sulla lingua da lui utilizzata, tra i quali quelli scritti da M. Bricchi, G. Nencioni e L. Serianni. Il processo di ricerca ha portato a delineare il metodo di lavoro di Manzoni nella revisione linguistica del romanzo, facendo luce anche sugli importanti aiuti apportati da Emilia Luti, e le tipologie di varianti più frequenti visibili nel testo, basandosi sulla rassegna delle variazioni apportate da Manzoni all’edizione Ventisettana. Al fianco di un’analisi linguistica quanto più puntuale possibile, ampio spazio è stato poi dedicato all’interpretazione dei passaggi scelti del romanzo, per evitare di fornire informazioni dettagliate senza un riscontro nel testo di quanto affermato e per dare una lettura approfondita dell’intera opera sotto diversi aspetti, non solo sotto quello linguistico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/70372