"Faust 67" di Tommaso Landolfi. Una riscrittura tra Goethe e Pirandello

Faust rappresenta uno dei miti fondativi della cultura occidentale moderna ed è simbolo della sete di coscienza disposta a tutto per realizzarsi, persino alla vendita dell’anima. In primo piano si può tracciare una panoramica delle molteplici interpretazioni e incarnazioni culturali e letterarie, la quale dimostra come siano state pubblicate numerose versioni della narrazione lungo i secoli. L'analisi si concentra sulla versione di Tommaso Landolfi, intitolata “Faust 67” e pubblicata da Vallecchi nel 1969. L’opera viene esaminata per essere un autentico arricchimento del mito tradizionale, adattato al contesto culturale contemporaneo. La figura di Faust, nel racconto di Landolfi, riflette ancora una volta l’eterna tensione tra il desiderio di conoscenza e le sue implicazioni etiche e morali. L'analisi evidenzia come l’autore, attraverso il suo stile unico e innovativo, riesca a dare nuova vita a un simbolo multiforme, rendendolo rilevante per la società moderna. Questo studio dimostra che, nonostante le sue molteplici reinterpretazioni, il mito di Faust rimane una potente allegoria della complessità dell’esperienza umana e della continua ricerca di significato e verità.