In a world where the availability of food resources is no longer sufficient to satisfy the growing demand, stemming from the ever-increasing world’s population, research is now focusing on new technologies to take advantage from already cultivated lands; an instance of this progress, within the agricultural scope, are nanosystems. These technologies make it possible to encapsulate phytohormones, fertilisers, herbicides and pesticides, as well as the administering of pure molecules, whether organic or inorganic, in nanometric form, so to bring plants at their maximum output, both in terms of quantity and of the best qualitative and nutritional characteristics of their products. Chitosan, a natural biopolymer derived from chitin, has been largely characterised, in that it can be utilised as a biostimulant, both in its pure form or bound to, for instance, copper or salicylic acid, and as a nanoencapsulation as well. In this last form it makes it possible to combine the natural characteristics of biostimulants with effects induced by the compound or encapsulated molecule; here it will be brought forth, as an example, the usage of phenolic compounds as inhibitors of alpha toxins.

In un mondo dove la disponibilità di risorse alimentari non è più sufficiente per soddisfare la crescente richiesta dovuta al costante aumento della popolazione globale, la ricerca si sta ora concentrando su nuove tecnologie per poter sfruttare al massimo le terre che già vengono coltivate; un esempio di questo progresso in ambito agrario sono i nanosistemi. Queste tecnologie permettono sia l'incapsulamento di fitormoni, fertilizzanti, erbicidi e pesticidi sia la somministrazione di molecole pure, organiche o inorganiche in forma nanometrica con lo scopo di portare il massimo beneficio alle piante permettendo loro la più alta resa in termini di quantità e le migliori caratteristiche qualitative e nutrizionali dei loro prodotti. Il chitosano, biopolimero naturale derivato dalla chitina, è stato largamente caratterizzato in quanto può essere utilizzato come biostimolante, in forma pura o associata ad esempio a rame o acido salicilico, e come nanoincapsulante. In quest’ultima forma permette di combinare le naturali caratteristiche biostimolanti con gli effetti indotti dal composto o molecola incapsulata; verrà presentato a titolo di esempio l’uso di composti fenolici come inibitori delle aflatossine.

Nanosistemi per il miglioramento della produttività agraria

GIORA, RICCARDO
2023/2024

Abstract

In a world where the availability of food resources is no longer sufficient to satisfy the growing demand, stemming from the ever-increasing world’s population, research is now focusing on new technologies to take advantage from already cultivated lands; an instance of this progress, within the agricultural scope, are nanosystems. These technologies make it possible to encapsulate phytohormones, fertilisers, herbicides and pesticides, as well as the administering of pure molecules, whether organic or inorganic, in nanometric form, so to bring plants at their maximum output, both in terms of quantity and of the best qualitative and nutritional characteristics of their products. Chitosan, a natural biopolymer derived from chitin, has been largely characterised, in that it can be utilised as a biostimulant, both in its pure form or bound to, for instance, copper or salicylic acid, and as a nanoencapsulation as well. In this last form it makes it possible to combine the natural characteristics of biostimulants with effects induced by the compound or encapsulated molecule; here it will be brought forth, as an example, the usage of phenolic compounds as inhibitors of alpha toxins.
2023
Nanoparticles to enhance crop productivity
In un mondo dove la disponibilità di risorse alimentari non è più sufficiente per soddisfare la crescente richiesta dovuta al costante aumento della popolazione globale, la ricerca si sta ora concentrando su nuove tecnologie per poter sfruttare al massimo le terre che già vengono coltivate; un esempio di questo progresso in ambito agrario sono i nanosistemi. Queste tecnologie permettono sia l'incapsulamento di fitormoni, fertilizzanti, erbicidi e pesticidi sia la somministrazione di molecole pure, organiche o inorganiche in forma nanometrica con lo scopo di portare il massimo beneficio alle piante permettendo loro la più alta resa in termini di quantità e le migliori caratteristiche qualitative e nutrizionali dei loro prodotti. Il chitosano, biopolimero naturale derivato dalla chitina, è stato largamente caratterizzato in quanto può essere utilizzato come biostimolante, in forma pura o associata ad esempio a rame o acido salicilico, e come nanoincapsulante. In quest’ultima forma permette di combinare le naturali caratteristiche biostimolanti con gli effetti indotti dal composto o molecola incapsulata; verrà presentato a titolo di esempio l’uso di composti fenolici come inibitori delle aflatossine.
Nanosistemi
Colture
Produttività
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/70534