Analisi in vitro di diverse forme della proteina fotoattivabile killer-red

Le terapie ad oggi disponibili per il trattamento di tumori solidi ed ematologici si basano su chirurgia, radioterapia, chemioterapia o immunoterapia. Tuttavia non sempre queste tecniche sono efficienti per la rimozione del tumore primario, soprattutto se si vogliono trattare anche le metastasi secondarie. Tra le tecniche innovative per il trattamento di alcune tipologie di tumori, tra cui il glioblastoma, si è fatta strada la terapia basata sull’utilizzo di virus oncolitici, appositamente ingegnerizzati per riconoscere le cellule tumorali in modo specifico ed agire su di esse, provocandone il blocco della replicazione e la lisi. Il virus oncolitico T-Vec, basato su HSV, è uno dei pochi che ha intrapreso trial clinici in USA e in Europa. I virus oncolitici possono essere inoltre utilizzati per veicolare geni terapeutici per il contrasto tumorale. In quest’ottica la terapia con virus oncolitici può essere combinata con la terapia fotodinamica basata sull’utilizzo di proteine fotoattivabili, come la proteina killer-red, che, attivata dalla luce ad una specifica lunghezza d’onda, può produrre specie reattive dell’ossigeno, che inducono stress ossidativo cellulare e portano alla morte della cellula in cui vengono prodotte. Nell’elaborato si analizzano diverse forme di proteina killer-red con diversa localizzazione cellulare per studiare le loro capacità di indurre morte cellulare.