I cambiamenti climatici sono un problema sempre più presente in tutto il mondo. Hanno impatti importanti su diversi aspetti, destinati a diventare sempre più forti e determinanti. Al giorno d’oggi abbiamo ormai prove evidenti di questi fenomeni, che portano al riscaldamento del pianeta e a cambiamenti nei sistemi ecologici e sociali (Hoegh-Guldberg & Bruno, 2010). Nonostante questo, rimangono un tema molto incerto da prevedere quanto ad evoluzione, intensità dei fenomeni ed impatti futuri. Focalizzandoci sugli oceani, i cambiamenti climatici ne hanno causato un forte riscaldamento. Le acque assorbono molto calore dall’atmosfera, e per questo fungono da “termostato” globale, mitigando la temperatura del pianeta. Il loro riscaldamento, quindi, favorisce l’espansione termica e il conseguente aumento del livello del mare. Un forte riscaldamento delle acque inoltre accentua il fenomeno della stratificazione con conseguenti problemi di ipossia, anossia, scarsità di nutrienti, alterazioni nella produzione primaria, e tutto ciò che ne consegue (Behrenfeld et al., 2006). L’aumento delle temperature porta anche a cambiamenti nella circolazione atmosferica e oceanica, quindi nei venti e nelle correnti, con modificazioni del ciclo dell’acqua e l’intensificarsi di fenomeni atmosferici particolarmente violenti. In uno scenario di questo tipo, gli organismi marini possono subire conseguenze negative più o meno accentuate. Prendiamo come esempio le tartarughe marine. Gli habitat di questi animali sono molto vari e sono/saranno bersaglio dei cambiamenti climatici: spiagge sabbiose, praterie di alghe, barriere coralline, comunità bentoniche di acque subtidali e profonde e zona pelagica (Hawkes et al., 2009; Poloczanska et al., 2009). In passato le tartarughe marine hanno superato molti cambiamenti climatici, ma nella nostra epoca sono particolarmente colpite da stress dovuti all’attività umana, e si teme che ulteriori stress dovuti ai cambiamenti climatici possano essere determinanti per le popolazioni di questi animali (Hamman et al., 2013). Nell’ultimo decennio in particolare, il tema della conservazione delle tartarughe marine sta acquisendo sempre più importanza: si stanno potenziando la ricerca, gli studi e la tutela. Ci sono sempre più associazioni al giorno d’oggi che si occupano della protezione di questi animali, e lo scorso settembre ho partecipato anch’io ad uno di questi progetti, con l’associazione Project Biodiversity a Capo Verde.

Effetti dei cambiamenti climatici sulla riproduzione delle tartarughe marine

SANTINI, ALESSIA
2023/2024

Abstract

I cambiamenti climatici sono un problema sempre più presente in tutto il mondo. Hanno impatti importanti su diversi aspetti, destinati a diventare sempre più forti e determinanti. Al giorno d’oggi abbiamo ormai prove evidenti di questi fenomeni, che portano al riscaldamento del pianeta e a cambiamenti nei sistemi ecologici e sociali (Hoegh-Guldberg & Bruno, 2010). Nonostante questo, rimangono un tema molto incerto da prevedere quanto ad evoluzione, intensità dei fenomeni ed impatti futuri. Focalizzandoci sugli oceani, i cambiamenti climatici ne hanno causato un forte riscaldamento. Le acque assorbono molto calore dall’atmosfera, e per questo fungono da “termostato” globale, mitigando la temperatura del pianeta. Il loro riscaldamento, quindi, favorisce l’espansione termica e il conseguente aumento del livello del mare. Un forte riscaldamento delle acque inoltre accentua il fenomeno della stratificazione con conseguenti problemi di ipossia, anossia, scarsità di nutrienti, alterazioni nella produzione primaria, e tutto ciò che ne consegue (Behrenfeld et al., 2006). L’aumento delle temperature porta anche a cambiamenti nella circolazione atmosferica e oceanica, quindi nei venti e nelle correnti, con modificazioni del ciclo dell’acqua e l’intensificarsi di fenomeni atmosferici particolarmente violenti. In uno scenario di questo tipo, gli organismi marini possono subire conseguenze negative più o meno accentuate. Prendiamo come esempio le tartarughe marine. Gli habitat di questi animali sono molto vari e sono/saranno bersaglio dei cambiamenti climatici: spiagge sabbiose, praterie di alghe, barriere coralline, comunità bentoniche di acque subtidali e profonde e zona pelagica (Hawkes et al., 2009; Poloczanska et al., 2009). In passato le tartarughe marine hanno superato molti cambiamenti climatici, ma nella nostra epoca sono particolarmente colpite da stress dovuti all’attività umana, e si teme che ulteriori stress dovuti ai cambiamenti climatici possano essere determinanti per le popolazioni di questi animali (Hamman et al., 2013). Nell’ultimo decennio in particolare, il tema della conservazione delle tartarughe marine sta acquisendo sempre più importanza: si stanno potenziando la ricerca, gli studi e la tutela. Ci sono sempre più associazioni al giorno d’oggi che si occupano della protezione di questi animali, e lo scorso settembre ho partecipato anch’io ad uno di questi progetti, con l’associazione Project Biodiversity a Capo Verde.
2023
Effects of climate change on sea turtles' reproduction
Tartarughe
Riproduzione
Cambiamenti
Clima
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/70656