Data la vastità dei bacini oceanici, essi rappresentano una grandissima fonte di servizi chiave di supporto alla vita (ad es. mitigazione del riscaldamento superficiale, sequestro dell’anidride carbonica continuamente immessa nell’atmosfera, fonte di cibo, ecc.). Nel corso degli ultimi decenni, tuttavia, l’uso di combustibili fossili, da cui dipendono in larga maggioranza le attività di origine antropica, e la deforestazione, stanno causando un costante incremento di anidride carbonica in atmosfera e parte di essa (circa il 25%) viene assorbito dagli oceani, portando ad una riduzione del pH, un aumento dell’acidificazione e un’alterazione della chimica dei carbonati. In questo lavoro saranno evidenziate specifiche problematiche che insorgono in seguito al fenomeno dell’acidificazione e come queste ultime abbiano un importante impatto sulla salute umana. La perdita di specie chiave nella pesca, la modificazione della disponibilità e del valore nutrizionale dei produttori primari (con conseguenze destinate a propagarsi attraverso le reti trofiche) o la diffusione di tossine da parte di fioriture algali dannose sono tutte problematiche interconnesse tra di loro e comportano nella loro totalità una serie di conseguenze negative sia a livello degli ecosistemi marini, ma anche sulla salute fisica degli esseri umani (in termini, ad esempio, di malnutrizione, problemi respiratori o avvelenamento). Gli effetti sulla salute fisica hanno delle ripercussioni in termini di salute mentale che potrebbero portare a un aggravamento degli effetti sulla salute fisica. Verranno infine discusse delle strategie per aumentare i benefici e limitare gli effetti negativi del fenomeno dell’acidificazione, sia sugli ecosistemi marini che, di conseguenza, sulla salute umana. Il motivo di un tale approccio nasce dalla volontà di coniugare l’idrosfera e gli organismi che la popolano, con gli esseri umani, riflettendo sul fatto che nonostante i problemi legati all’acidificazione colpiscano direttamente gli ecosistemi marini, essi si ripercuotono indirettamente anche su di noi e questo dovrebbe essere un ulteriore motivo per ridurre il nostro impatto ambientale e salvaguardare gli ecosistemi.
Acidificazione degli oceani: conseguenze per gli ecosistemi marini e ricadute sulla salute umana
USANINA, ANASTASIA GIOIA
2023/2024
Abstract
Data la vastità dei bacini oceanici, essi rappresentano una grandissima fonte di servizi chiave di supporto alla vita (ad es. mitigazione del riscaldamento superficiale, sequestro dell’anidride carbonica continuamente immessa nell’atmosfera, fonte di cibo, ecc.). Nel corso degli ultimi decenni, tuttavia, l’uso di combustibili fossili, da cui dipendono in larga maggioranza le attività di origine antropica, e la deforestazione, stanno causando un costante incremento di anidride carbonica in atmosfera e parte di essa (circa il 25%) viene assorbito dagli oceani, portando ad una riduzione del pH, un aumento dell’acidificazione e un’alterazione della chimica dei carbonati. In questo lavoro saranno evidenziate specifiche problematiche che insorgono in seguito al fenomeno dell’acidificazione e come queste ultime abbiano un importante impatto sulla salute umana. La perdita di specie chiave nella pesca, la modificazione della disponibilità e del valore nutrizionale dei produttori primari (con conseguenze destinate a propagarsi attraverso le reti trofiche) o la diffusione di tossine da parte di fioriture algali dannose sono tutte problematiche interconnesse tra di loro e comportano nella loro totalità una serie di conseguenze negative sia a livello degli ecosistemi marini, ma anche sulla salute fisica degli esseri umani (in termini, ad esempio, di malnutrizione, problemi respiratori o avvelenamento). Gli effetti sulla salute fisica hanno delle ripercussioni in termini di salute mentale che potrebbero portare a un aggravamento degli effetti sulla salute fisica. Verranno infine discusse delle strategie per aumentare i benefici e limitare gli effetti negativi del fenomeno dell’acidificazione, sia sugli ecosistemi marini che, di conseguenza, sulla salute umana. Il motivo di un tale approccio nasce dalla volontà di coniugare l’idrosfera e gli organismi che la popolano, con gli esseri umani, riflettendo sul fatto che nonostante i problemi legati all’acidificazione colpiscano direttamente gli ecosistemi marini, essi si ripercuotono indirettamente anche su di noi e questo dovrebbe essere un ulteriore motivo per ridurre il nostro impatto ambientale e salvaguardare gli ecosistemi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/70660