Negli ultimi decenni, il crescente consumo di plastiche, grazie alla loro durevolezza e convenienza, ha portato a una gestione inadeguata dei rifiuti, con il 22% di essi incenerito o disperso negli ecosistemi nel 2019. Questa cattiva gestione contribuisce alla formazione di microplastiche, derivanti non solo dalla disintegrazione dei rifiuti ma anche dall'usura di prodotti quotidiani come pneumatici, cosmetici e abbigliamento. In particolare, i tessuti sintetici, largamente impiegati nell'abbigliamento per le loro caratteristiche uniche (resistenza, elasticità e rapida asciugatura), rappresentano una delle principali fonti di microplastiche. Tra le principali fonti di queste particelle vi sono i tessuti sintetici, come poliestere e nylon, che rilasciano microfibre durante la produzione, l'uso quotidiano e lo smaltimento. Queste microplastiche fibrose finiscono nell'acqua, nel suolo e nell'aria, contaminando gli ecosistemi terrestri e marini. Nei mari, elevate concentrazioni di microplastiche sono state rilevate vicino agli scarichi degli impianti di trattamento delle acque reflue, dimostrando che queste particelle non vengono completamente trattenute e finiscono per accumularsi negli organismi marini. L’impatto ambientale è vasto e pervasivo: le microplastiche possono alterare gli equilibri naturali, interferire con il comportamento e la salute degli animali e accumularsi nella catena alimentare. Gli organismi marini, come pesci e molluschi, possono ingerirle, portando a conseguenze dannose per la biodiversità. Queste particelle, non biodegradabili, permangono nell’ambiente a lungo termine, accumulandosi nei sedimenti e nei corpi d’acqua, e contribuendo alla degradazione degli ecosistemi. Anche l'uomo è esposto ai rischi delle microplastiche, principalmente attraverso l'inalazione e l'ingestione. Le microplastiche possono contaminare il cibo, come il pesce e i frutti di mare, e l’acqua potabile, penetrando potenzialmente nel corpo umano. Studi hanno rilevato la presenza di microplastiche nei tessuti umani, nel sangue e persino nel latte materno, evidenziando l’ubiquità di queste particelle. L'assunzione di microplastiche può causare infiammazioni, danni cellulari, e aumentare il rischio di sviluppare patologie croniche, come il cancro. Le particelle possono anche trasportare sostanze chimiche pericolose o patogeni, aggravando i rischi per la salute umana. L’ Unione Europea si è esposta mettendo voce su molte fasi del ciclo di vita di un capo d’ abbigliamento per limitare la produzione e il rilascio di microplastiche. Per esempio, nella fase di progettazione è stato introdotto un regolamento che prevede che per essere sostenibili i tessili debbano assolvere a dei parametri, incluso il rilascio di microplastiche. In generale alcune normative sono state attuate mentre altre stanno ancora aspettando decisioni.

Le microplastiche che indossiamo: analisi dei rischi considerando cause, effetti e misure di tutela in Europa

MORO, ELISA
2023/2024

Abstract

Negli ultimi decenni, il crescente consumo di plastiche, grazie alla loro durevolezza e convenienza, ha portato a una gestione inadeguata dei rifiuti, con il 22% di essi incenerito o disperso negli ecosistemi nel 2019. Questa cattiva gestione contribuisce alla formazione di microplastiche, derivanti non solo dalla disintegrazione dei rifiuti ma anche dall'usura di prodotti quotidiani come pneumatici, cosmetici e abbigliamento. In particolare, i tessuti sintetici, largamente impiegati nell'abbigliamento per le loro caratteristiche uniche (resistenza, elasticità e rapida asciugatura), rappresentano una delle principali fonti di microplastiche. Tra le principali fonti di queste particelle vi sono i tessuti sintetici, come poliestere e nylon, che rilasciano microfibre durante la produzione, l'uso quotidiano e lo smaltimento. Queste microplastiche fibrose finiscono nell'acqua, nel suolo e nell'aria, contaminando gli ecosistemi terrestri e marini. Nei mari, elevate concentrazioni di microplastiche sono state rilevate vicino agli scarichi degli impianti di trattamento delle acque reflue, dimostrando che queste particelle non vengono completamente trattenute e finiscono per accumularsi negli organismi marini. L’impatto ambientale è vasto e pervasivo: le microplastiche possono alterare gli equilibri naturali, interferire con il comportamento e la salute degli animali e accumularsi nella catena alimentare. Gli organismi marini, come pesci e molluschi, possono ingerirle, portando a conseguenze dannose per la biodiversità. Queste particelle, non biodegradabili, permangono nell’ambiente a lungo termine, accumulandosi nei sedimenti e nei corpi d’acqua, e contribuendo alla degradazione degli ecosistemi. Anche l'uomo è esposto ai rischi delle microplastiche, principalmente attraverso l'inalazione e l'ingestione. Le microplastiche possono contaminare il cibo, come il pesce e i frutti di mare, e l’acqua potabile, penetrando potenzialmente nel corpo umano. Studi hanno rilevato la presenza di microplastiche nei tessuti umani, nel sangue e persino nel latte materno, evidenziando l’ubiquità di queste particelle. L'assunzione di microplastiche può causare infiammazioni, danni cellulari, e aumentare il rischio di sviluppare patologie croniche, come il cancro. Le particelle possono anche trasportare sostanze chimiche pericolose o patogeni, aggravando i rischi per la salute umana. L’ Unione Europea si è esposta mettendo voce su molte fasi del ciclo di vita di un capo d’ abbigliamento per limitare la produzione e il rilascio di microplastiche. Per esempio, nella fase di progettazione è stato introdotto un regolamento che prevede che per essere sostenibili i tessili debbano assolvere a dei parametri, incluso il rilascio di microplastiche. In generale alcune normative sono state attuate mentre altre stanno ancora aspettando decisioni.
2023
Microplastics we wear: risk analysis considering causes, effects, and protective measures in Europe
Microfibre
Tutela della salute
Impatti ambientali
Regolamentazione EU
causa-effetto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/71499