Scopo: l’obbiettivo di questo studio è quello di dimostrare l’efficacia delle lenti di nuova concezione, nate per ridurre la progressione miopica nei ragazzi: si tratta delle lenti oftalmiche Stellest di Essilor e della lenti a contatto MySight di CooperVision. Materiali e metodi: è stata eseguita un’analisi statistica su 59 ragazzi seguiti all’interno del centro ottico vicentino “Ottica Padrin”, che va a confrontare le refrazioni di diversi soggetti, d’età compresa tra 8 e 22 anni, raccolte nell’arco di anni, seguendo, in modo retrospettivo, un particolare protocollo operativo attuato all’interno. In aggiunta ai genitori dei ragazzi è stato richiesto di compilare un questionario riguardante la miopia familiare, le abitudini scolastiche e il tempo trascorso all’aperto per cercare le eventuali correlazioni con quelli che sono considerati i fattori di rischio per la miopia. I dati sono stati analizzati eseguendo un’analisi statistica utilizzando il test statistico parametrico del t-test che ha dimostrato come il porto delle lenti riduca la progressione miopica, rispetto all’anno precedente. Risultati: L’analisi ha evidenziato una riduzione di progressione miopica dal 58,75% al 76,82% durante il primo anno di porto rispetto all’anno precedente in cui i soggetti non utilizzavano né Stellest né MySight, mentre dopo il secondo anno di porto si è riscontrata una riduzione della progressione miopica dal 58,83% fino al 100% sempre rispetto al periodo di “non porto”. Considerando l’interezza dei dati, prendendo in considerazione il totale di occhi analizzati dopo 1 anno di porto dei mezzi correttivi, il 47,2% degli occhi trattati non è progredito con il valore miopico, il 28,9% è progredito di 0.25 D, il 5,8% di 0,50D, il 5,9% di 0.75D e solo il 12,2% è progredito di più di 1D. Per 21 soggetti, per un totale di 42 occhi analizzati, è stato possibile ossrvare anche come sia cambiata la loro condizione refrattiva 2 anni dopo il porto delle lenti: il 31,0% non ha registrato un peggioramento refrattivo, il 26,2 è progredito di 0,25D, il 12% di 0,50 D, il 22,5% di 0,75 D e il 8,3% di oltre 1 D.
Gestione della correzione per la miopia nel giovane: struttura ed esiti del progetto MYO sull’utilizzo di lenti oftalmiche e a contatto in un centro ottico-optometrico
REBECCATO, EMMA
2023/2024
Abstract
Scopo: l’obbiettivo di questo studio è quello di dimostrare l’efficacia delle lenti di nuova concezione, nate per ridurre la progressione miopica nei ragazzi: si tratta delle lenti oftalmiche Stellest di Essilor e della lenti a contatto MySight di CooperVision. Materiali e metodi: è stata eseguita un’analisi statistica su 59 ragazzi seguiti all’interno del centro ottico vicentino “Ottica Padrin”, che va a confrontare le refrazioni di diversi soggetti, d’età compresa tra 8 e 22 anni, raccolte nell’arco di anni, seguendo, in modo retrospettivo, un particolare protocollo operativo attuato all’interno. In aggiunta ai genitori dei ragazzi è stato richiesto di compilare un questionario riguardante la miopia familiare, le abitudini scolastiche e il tempo trascorso all’aperto per cercare le eventuali correlazioni con quelli che sono considerati i fattori di rischio per la miopia. I dati sono stati analizzati eseguendo un’analisi statistica utilizzando il test statistico parametrico del t-test che ha dimostrato come il porto delle lenti riduca la progressione miopica, rispetto all’anno precedente. Risultati: L’analisi ha evidenziato una riduzione di progressione miopica dal 58,75% al 76,82% durante il primo anno di porto rispetto all’anno precedente in cui i soggetti non utilizzavano né Stellest né MySight, mentre dopo il secondo anno di porto si è riscontrata una riduzione della progressione miopica dal 58,83% fino al 100% sempre rispetto al periodo di “non porto”. Considerando l’interezza dei dati, prendendo in considerazione il totale di occhi analizzati dopo 1 anno di porto dei mezzi correttivi, il 47,2% degli occhi trattati non è progredito con il valore miopico, il 28,9% è progredito di 0.25 D, il 5,8% di 0,50D, il 5,9% di 0.75D e solo il 12,2% è progredito di più di 1D. Per 21 soggetti, per un totale di 42 occhi analizzati, è stato possibile ossrvare anche come sia cambiata la loro condizione refrattiva 2 anni dopo il porto delle lenti: il 31,0% non ha registrato un peggioramento refrattivo, il 26,2 è progredito di 0,25D, il 12% di 0,50 D, il 22,5% di 0,75 D e il 8,3% di oltre 1 D.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/71923