Con l'introduzione della nuova normativa CSRD, il panorama dei report di sostenibilità in Europa è destinato a subire un cambiamento significativo. Ciò che fino ad ora era stata principalmente un'informativa volontaria per la maggior parte delle imprese, diventerà obbligatoria, e dovrà tenere conto dei nuovi standard redatti dall’EFRAG su richiesta della Commissione Europea. L’elaborato è strutturato in tre capitoli; nel primo capitolo vengono presentati la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) - attraverso un’analisi delle sue finalità e delle implicazioni per le imprese europee in termini di obblighi nel nuovo panorama della rendicontazione di sostenibilità - e gli ESRS - i modelli europei applicati ai bilanci di sostenibilità - mantenendo un focus sull’ESRS E1, lo standard specifico per la valutazione degli impatti sul cambiamento climatico. Nel secondo capitolo vengono analizzati gli altri principali framework utilizzati per il resoconto di sostenibilità, utilizzati a livello internazionale, come quelli sviluppati dal GRI e dall’IFRS, fornendo un iniziale confronto con gli ESRS. Viene inoltre esaminato lo stato attuale per quanto riguarda la pubblicazione dei report di sostenibilità nelle imprese italiane, analizzando il grado di adesione ai diversi framework di reporting e le attuali pratiche adottate dalle aziende. Nel terzo e ultimo capitolo vengono approfondite le relazioni di sostenibilità di tre imprese italiane operanti nel settore energetico, esaminando come esse stiano attualmente redigendo tale reporting e come invece l’entrata in vigore dei nuovi European Sustainability Reporting Standards (ESRS), in particolare la bozza relativa all’informativa in merito al cambiamento climatico, approfondita nel primo capitolo, potrebbe influire sulla consuntivazione di taluni dati. Lo scopo dell’elaborato è quello di analizzare se le imprese italiane siano pronte a redigere il bilancio di sostenibilità secondo i nuovi standard europei, o se l’attuale report presenti differenze significative rispetto a quanto sarà richiesto dalla nuova normativa. Infine, si concluderà con una valutazione critica per determinare se tali nuovi standard possano costituire uno strumento efficace per confrontare dati omogenei in merito all’impatto delle aziende sul cambiamento climatico o se piuttosto non costituiscano un ostacolo alla comparazione internazionale.
I nuovi standard sulla rendicontazione del climate change. Uno strumento per omogeneizzare il reporting o un ostacolo alla comparazione internazionale?
BALDON, GAIA
2023/2024
Abstract
Con l'introduzione della nuova normativa CSRD, il panorama dei report di sostenibilità in Europa è destinato a subire un cambiamento significativo. Ciò che fino ad ora era stata principalmente un'informativa volontaria per la maggior parte delle imprese, diventerà obbligatoria, e dovrà tenere conto dei nuovi standard redatti dall’EFRAG su richiesta della Commissione Europea. L’elaborato è strutturato in tre capitoli; nel primo capitolo vengono presentati la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) - attraverso un’analisi delle sue finalità e delle implicazioni per le imprese europee in termini di obblighi nel nuovo panorama della rendicontazione di sostenibilità - e gli ESRS - i modelli europei applicati ai bilanci di sostenibilità - mantenendo un focus sull’ESRS E1, lo standard specifico per la valutazione degli impatti sul cambiamento climatico. Nel secondo capitolo vengono analizzati gli altri principali framework utilizzati per il resoconto di sostenibilità, utilizzati a livello internazionale, come quelli sviluppati dal GRI e dall’IFRS, fornendo un iniziale confronto con gli ESRS. Viene inoltre esaminato lo stato attuale per quanto riguarda la pubblicazione dei report di sostenibilità nelle imprese italiane, analizzando il grado di adesione ai diversi framework di reporting e le attuali pratiche adottate dalle aziende. Nel terzo e ultimo capitolo vengono approfondite le relazioni di sostenibilità di tre imprese italiane operanti nel settore energetico, esaminando come esse stiano attualmente redigendo tale reporting e come invece l’entrata in vigore dei nuovi European Sustainability Reporting Standards (ESRS), in particolare la bozza relativa all’informativa in merito al cambiamento climatico, approfondita nel primo capitolo, potrebbe influire sulla consuntivazione di taluni dati. Lo scopo dell’elaborato è quello di analizzare se le imprese italiane siano pronte a redigere il bilancio di sostenibilità secondo i nuovi standard europei, o se l’attuale report presenti differenze significative rispetto a quanto sarà richiesto dalla nuova normativa. Infine, si concluderà con una valutazione critica per determinare se tali nuovi standard possano costituire uno strumento efficace per confrontare dati omogenei in merito all’impatto delle aziende sul cambiamento climatico o se piuttosto non costituiscano un ostacolo alla comparazione internazionale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/72546