Monitoraggio del soprassuolo in castagneti cedui prossimi al turno di utilizzazione: il caso studio di Pederobba (TV).

The chestnut woods in our territory play an important historical, social, economic and environmental role. Historically, man has been interested in the chestnut cultivation for many uses, cultivating this species widely, up to extend its range to the limits of its potential ecological area, favoring its spread compared to other local species. For this reason, nowadays, chestnut stands are strongly anthropized. For rural mountain communities, chestnut played a fundamental role in their food and economic sustenance, in fact, it was cultivated with care throughout the peninsula and the major islands. During the last century, economic and social transformations, including the depopulation of mountain territories, and the physiological decline of chestnut stands, caused by the exacerbation or introduction of serious diseases, have let to a long period of crisis for chestnut cultivation. The progressive abandonment of the management of many parcels has led to strong instability for these populations that are often unsuitable for other uses. Recently, there has been a renewed interest in chestnut, thanks to the relaunch of its products on the market, including wood, which is also being re-evaluated for quality productions. This work is part of a research project on a network of permanent areas in the Veneto region conducted by TESAF Department which focuses on silvicultural dynamics related to the restoration of aged and abandoned chestnut coppices. The aim of this work is the monitoring for descriptive purposes of the main parameters of a chestnut coppice, located in Pederobba (TV), subjected to a coppicing cut in the year 2007. The survey conducted on a stand close to the utilization shift aims to provide a descriptive framework that allows to define the possible assortments that can be drawn from the stand.

I boschi di castagno nel nostro territorio rivestono un importante ruolo storico, sociale, economico e ambientale. Storicamente l’uomo si è interessato alla coltura del castagno per molteplici utilizzi, coltivando largamente questa specie fino ad estenderne l’areale ai limiti della sua potenziale area ecologica e favorendone la diffusione a scapito di altre specie locali. Per questo motivo, ad oggi le formazioni castanicole risultano essere fortemente antropizzate. Per le comunità rurali montane il castagno ricopriva un ruolo fondamentale per il loro sostentamento alimentare ed economico, infatti, veniva coltivato con cura in tutta la penisola e nelle isole maggiori. Durante il secolo scorso, le trasformazioni economiche e sociali, tra cui lo spopolamento dei territori montani, e il declino fisiologico dei castagneti, causato dalla recrudescenza o dall’introduzione di gravi malattie, hanno portato ad un lungo periodo di crisi per la castanicoltura. Il progressivo abbandono della gestione di molti appezzamenti ha comportato, per questi popolamenti spesso inadatti ad altri utilizzi, una forte instabilità. Recentemente si è manifestato un rinnovato interesse per il castagno grazie al rilancio nel mercato dei suoi prodotti, tra cui il legno, che viene rivalutato anche per produzioni di qualità. Il presente lavoro si inserisce in un progetto di ricerca su un network di aree permanenti nella regione Veneto condotto dal Dipartimento TESAF che si concentra sulle dinamiche selvicolturali relative al recupero di cedui di castagno invecchiati e abbandonati. Lo scopo del seguente lavoro di tesi è il monitoraggio, a scopo descrittivo, dei parametri principali di un castagneto, sito nel comune di Pederobba (TV), sottoposto ad un taglio di ceduazione nel 2007. L’indagine condotta su un popolamento prossimo al turno di utilizzazione vuole fornire un quadro descrittivo che consenta di definire i possibili assortimenti ritraibili dal popolamento, nell’ottica di un’eventuale utilizzazione.