Gli alberi possono raggiungere altezze molto elevate poiché l’evoluzione ha favorito particolari strutture idrauliche che garantiscono il trasporto dell’acqua anche per lunghe distanze. La compensazione dell’aumento di resistenza idraulica con la lunghezza del percorso avviene attraverso il progressivo aumento basipeto del lume dei condotti xilematici (catadiastole o conduit widening). Le parti terminali del percorso idraulico (i.e. le foglie) sono importantissime per determinare la resistenza idraulica complessiva (fino all’80/90%) perché in questi organi vi sono i condotti xilematici a diametro più piccolo. Questo lavoro ha come obiettivi di verificare quale sia il grado di catadiastole nello xilema delle foglie di una conifera (Pinus sylvestris) e se vi siano differenze in foglie di individui di diversa altezza. Per analizzare come varia la catadiastole si è provveduto al prelievo degli aghi in due piante alte (circa 6m) e due basse (circa 1m) in due siti a diversa disponibilità idrica (siti di Col della Roa e San Vito di Cadore, BL, Italia). In laboratorio gli aghi sono stati tagliati a distanza progressiva dall’apice (5 campioni) e da ciascuno si sono ricavate delle sezioni trasversali utilizzando il crio-microtomo passando poi alla colorazione per far risaltare le cellule xilematiche. Dai risultati è emerso che il Pinus sylvestris L. non presenta catadiastole significativa nelle foglie come, invece, si è osservato nella maggior parte delle latifoglie fin ora studiate. Inoltre, il numero di condotti per unità di area fogliare scala con un esponente di circa 0.6 (i.e. ipo-allometricamente) in relazione alla distanza dall’apice in modo simile a quanto avviene nelle latifoglie. Non sembra che l’anatomia del sistema di conduzione differisca tra le foglie delle piante più alte rispetto a quelle basse. Questi risultati aprono a diversi scenari interpretativi che spiegano come mai nei siti xerici in genere le conifere hanno foglie molto corte e perchè nelle piante più alte del pianeta le foglie dei rami apicali siano cortissime rispetto a quelle dei rami basali.
Anatomia dello xilema fogliare in individui di Pinus sylvestris L. di diversa altezza
MARAN, DANIEL
2023/2024
Abstract
Gli alberi possono raggiungere altezze molto elevate poiché l’evoluzione ha favorito particolari strutture idrauliche che garantiscono il trasporto dell’acqua anche per lunghe distanze. La compensazione dell’aumento di resistenza idraulica con la lunghezza del percorso avviene attraverso il progressivo aumento basipeto del lume dei condotti xilematici (catadiastole o conduit widening). Le parti terminali del percorso idraulico (i.e. le foglie) sono importantissime per determinare la resistenza idraulica complessiva (fino all’80/90%) perché in questi organi vi sono i condotti xilematici a diametro più piccolo. Questo lavoro ha come obiettivi di verificare quale sia il grado di catadiastole nello xilema delle foglie di una conifera (Pinus sylvestris) e se vi siano differenze in foglie di individui di diversa altezza. Per analizzare come varia la catadiastole si è provveduto al prelievo degli aghi in due piante alte (circa 6m) e due basse (circa 1m) in due siti a diversa disponibilità idrica (siti di Col della Roa e San Vito di Cadore, BL, Italia). In laboratorio gli aghi sono stati tagliati a distanza progressiva dall’apice (5 campioni) e da ciascuno si sono ricavate delle sezioni trasversali utilizzando il crio-microtomo passando poi alla colorazione per far risaltare le cellule xilematiche. Dai risultati è emerso che il Pinus sylvestris L. non presenta catadiastole significativa nelle foglie come, invece, si è osservato nella maggior parte delle latifoglie fin ora studiate. Inoltre, il numero di condotti per unità di area fogliare scala con un esponente di circa 0.6 (i.e. ipo-allometricamente) in relazione alla distanza dall’apice in modo simile a quanto avviene nelle latifoglie. Non sembra che l’anatomia del sistema di conduzione differisca tra le foglie delle piante più alte rispetto a quelle basse. Questi risultati aprono a diversi scenari interpretativi che spiegano come mai nei siti xerici in genere le conifere hanno foglie molto corte e perchè nelle piante più alte del pianeta le foglie dei rami apicali siano cortissime rispetto a quelle dei rami basali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/73033