Labomar S.p.A., azienda che ha permesso la realizzazione di questo progetto di tesi, si occupa di produzione per conto terzi di integratori alimentari, dispositivi medici e alimenti a fini medici speciali, fornendo un servizio completo dalla selezione delle materie prime alla consegna del prodotto finito. L’obiettivo dello studio è incentrato sulla ricerca di eccipienti alternativi al biossido di silicio, o silice amorfa, per l’assorbimento di olio essenziale nella preparazione di forme farmaceutiche solide. La silice amorfa è un eccipiente molto versatile e ampiamente utilizzato dall’azienda nei suoi prodotti. La necessità di individuare un’alternativa a questo eccipiente nasce dall’evidenza di recenti studi che mostrano la sua possibile tossicità essendo una polvere costituita da nanoparticelle ca- paci di depositarsi nei tessuti corporei. Per comprendere meglio questo progetto di tesi, nella parte introduttiva sono state approfondite tematiche riguardanti le materie prime utilizzate tra cui le polveri per forme farmaceutiche orali, le capsule, le compresse, gli oli essenziali, il biossido di silicio e la sua supposta tossicità. Nella parte sperimentale, gli eccipienti forniti dall’azienda sono stati testati con l’olio essenziale e ne è stato valutato e descritto il comportamento. Durante la sperimentazione si è resa necessaria la ricerca e il successivo sviluppo di un metodo che permettesse di quantificare oggettivamente, e non solo visivamente, la capacità assorbente degli eccipienti. Nel dettaglio, il metodo prevede che il campione contenuto in provetta, composto dalla miscela di eccipiente e olio essenziale, venga centrifugato a velocità e tempo tali da permettere la fuoriuscita dell’olio in eccesso che non è stato assorbito dalla polvere. Essendo l’eccesso quantificabile ponderalmente, è stato possibile valutare per ogni eccipiente selezionato la propria capacità assorbente. Questa metodologia è in fase di perfezionamento per consentire un’analisi a più ampio spettro che permetta di valutare la capacità assorbente anche di eccipienti costituiti da polvere fine data la loro tendenza a impastarsi. Questo, in futuro, consentirà all’azienda di continuare a testare ulteriori eccipienti per ampliare la lista dei possibili sostituti alla silice amorfa.
Ricerca e analisi di alternative al biossido di silicio per l’assorbimento di oli essenziali in forme farmaceutiche solide
DALLA VECCHIA, SARA
2023/2024
Abstract
Labomar S.p.A., azienda che ha permesso la realizzazione di questo progetto di tesi, si occupa di produzione per conto terzi di integratori alimentari, dispositivi medici e alimenti a fini medici speciali, fornendo un servizio completo dalla selezione delle materie prime alla consegna del prodotto finito. L’obiettivo dello studio è incentrato sulla ricerca di eccipienti alternativi al biossido di silicio, o silice amorfa, per l’assorbimento di olio essenziale nella preparazione di forme farmaceutiche solide. La silice amorfa è un eccipiente molto versatile e ampiamente utilizzato dall’azienda nei suoi prodotti. La necessità di individuare un’alternativa a questo eccipiente nasce dall’evidenza di recenti studi che mostrano la sua possibile tossicità essendo una polvere costituita da nanoparticelle ca- paci di depositarsi nei tessuti corporei. Per comprendere meglio questo progetto di tesi, nella parte introduttiva sono state approfondite tematiche riguardanti le materie prime utilizzate tra cui le polveri per forme farmaceutiche orali, le capsule, le compresse, gli oli essenziali, il biossido di silicio e la sua supposta tossicità. Nella parte sperimentale, gli eccipienti forniti dall’azienda sono stati testati con l’olio essenziale e ne è stato valutato e descritto il comportamento. Durante la sperimentazione si è resa necessaria la ricerca e il successivo sviluppo di un metodo che permettesse di quantificare oggettivamente, e non solo visivamente, la capacità assorbente degli eccipienti. Nel dettaglio, il metodo prevede che il campione contenuto in provetta, composto dalla miscela di eccipiente e olio essenziale, venga centrifugato a velocità e tempo tali da permettere la fuoriuscita dell’olio in eccesso che non è stato assorbito dalla polvere. Essendo l’eccesso quantificabile ponderalmente, è stato possibile valutare per ogni eccipiente selezionato la propria capacità assorbente. Questa metodologia è in fase di perfezionamento per consentire un’analisi a più ampio spettro che permetta di valutare la capacità assorbente anche di eccipienti costituiti da polvere fine data la loro tendenza a impastarsi. Questo, in futuro, consentirà all’azienda di continuare a testare ulteriori eccipienti per ampliare la lista dei possibili sostituti alla silice amorfa.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
DallaVecchia_Sara.pdf
accesso riservato
Dimensione
9.96 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.96 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/73508