Background: Staphylococcus aureus is a major cause of bacteremia, associated with a mortality rate of approximately 20-30%. There are several risk factors associated with an unfavorable outcome, including age, septic shock, persistent bacteremia, and MRSA infection. Objective of the study: The objective of the study is to evaluate the risk factors associated with 30-day mortality in patients with S. aureus bacteremia. The secondary objectives were: I) to describe the characteristics of the population affected by S. aureus bacteremia; II) to evaluate the differences in terms of risk factors for 30-day mortality between the population with MRSA infection vs. MSSA; III) to evaluate the impact of the various therapeutic regimens in terms of 30-day mortality. Materials and methods: Retrospective observational study involving Ospedale dell’Angelo in Mestre and Ospedale SS. Giovanni e Paolo in Venice. Inclusion criteria were: I) at least one positive blood culture for S. aureus; II) age ≥ 18 years. Exclusion criteria were: I) absence of positive blood culture for S. aureus; II) age < 18 years; III) absence of treatment for the infection; IV) absence of complete data. Results: A total of 224 patients were enrolled. The median age was 69.5 years (IQR: 56.0-80.0) for survivors vs 80.5 years (IQR: 73.0-87.0) for deceased. The mortality rate of our cohort was 34.8%. Septic shock [OR 13.70 (CI 5.18-36.21), p <0.001] and the difference between positive blood cultures and day of admission [OR 0.96 (CI 0.94-0.99), p=0.005] were associated with 30-day mortality. Echocardiogram [OR 0.34 (CI 0.14-0.81), p=0.02] and removal of the infectious focus [OR 0.29 (CI 0.11-0.77), p=0.01] showed a favorable outcome. For MRSA effective empiric therapy correlated with a lower risk of mortality, compared to MSSA where this was not evident. Daptomycin represented the most effective therapeutic choice in terms of reducing mortality in patients with MRSA infection [Log-Rank p=0.047]. Discussion: Our study identified septic shock as the main risk factor for 30-day mortality. Protective factors were removal of the infectious focus and the use of echocardiogram. The best therapeutic strategy for MRSA infection was the use of daptomycin, together with effective empiric therapy that guarantees a lower risk of mortality. Diagnostic delay in blood cultures was instead associated with a risk of worse outcome for patients with MRSA. Conclusions: Our study highlights which setting may be at greatest evolutionary risk, defining possible strategies to improve the outcome.

Presupposti dello studio: Staphylococcus aureus rappresenta una delle principali cause di batteriemia, associandosi ad un tasso di mortalità di circa il 20-30%. Diversi sono i fattori di rischio correlati ad un evoluzione sfavorevole, tra i quali si riscontrano l’età, lo shock settico, la persistenza della batteriemia e l’infezione da parte di MRSA. Scopo dello studio: L’obiettivo principale dello studio è valutare i fattori di rischio associati alla mortalità a 30 giorni nei pazienti affetti da batteriemia da S. aureus. Gli obiettivi secondari erano: I) descrivere le caratteristiche della popolazione affetta da batteriemia S. aureus; II) valutare le differenze in termini di fattori di rischio per mortalità a 30 giorni tra la popolazione con infezione da MRSA vs. MSSA; III) valutare l’impatto dei vari regimi terapeutici in termini di mortalità a 30 giorni. Materiali e metodi: Studio osservazionale retrospettivo che ha coinvolto l’Ospedale dell’Angelo di Mestre e l’Ospedale SS. Giovanni e Paolo di Venezia. I criteri di inclusione erano: I) almeno una emocoltura positiva per S. aureus; II) età ≥ 18 anni. I criteri di esclusione erano: I) assenza di emocoltura positiva per S. aureus; II) età < 18 anni; III) assenza del trattamento dell’infezione; IV) assenza di dati completi. Risultati: Sono stati arruolati 224 pazienti. L’età mediana era di 69,5 anni (IQR: 56,0-80,0) per i soggetti sopravvissuti vs 80,5 anni (IQR: 73,0-87,0) per i deceduti. La mortalità della nostra coorte era pari al 34,8%. Lo shock settico [OR pari a 13,70 (IC 5,18-36,21), p <0.001] e la differenza tra emocolture positive e il giorno d’ingresso [OR 0,96 (IC 0,94-0,99), p=0,005] si associavano alla mortalità a 30 giorni. L’ecocardiogramma [OR 0,34 (IC 0,14-0,81), p=0,02] e la rimozione del focolaio infettivo [OR 0,29 (IC 0,11-0,77), p=0,01] evidenziavano un esito più favorevole. Per MRSA la terapia empirica efficace correlava con un minor rischio di mortalità, rispetto ad MSSA dove non ciò si evidenziava. La daptomicina ha rappresentato la scelta terapeutica più efficace in termini di riduzione della mortalità nei pazienti con infezione da MRSA [Log-Rank p=0,047]. Discussioni: Il nostro studio ha identificato come principale fattore di rischio per mortalità a 30 giorni lo shock settico. Fattori protettivi erano la rimozione del focolaio infettivo e l’utilizzo di ecocardiogramma. La miglior strategia terapeutica per l’infezione da MRSA è stata l’uso della daptomicina, insieme ad una terapia empirica efficace che garantisce un minor rischio di mortalità. Il ritardo diagnostico alle emocolture è stato invece associato ad un rischio di esito peggiore per i pazienti con MRSA. Conclusioni: Il nostro studio evidenzia quale possa essere il setting a maggior rischio evolutivo, definendo possibili strategie atte a migliorare l’outcome.

Fattori di rischio per mortalità nelle batteriemie da Staphylococcus aureus

SPINA, GIANMARCO
2023/2024

Abstract

Background: Staphylococcus aureus is a major cause of bacteremia, associated with a mortality rate of approximately 20-30%. There are several risk factors associated with an unfavorable outcome, including age, septic shock, persistent bacteremia, and MRSA infection. Objective of the study: The objective of the study is to evaluate the risk factors associated with 30-day mortality in patients with S. aureus bacteremia. The secondary objectives were: I) to describe the characteristics of the population affected by S. aureus bacteremia; II) to evaluate the differences in terms of risk factors for 30-day mortality between the population with MRSA infection vs. MSSA; III) to evaluate the impact of the various therapeutic regimens in terms of 30-day mortality. Materials and methods: Retrospective observational study involving Ospedale dell’Angelo in Mestre and Ospedale SS. Giovanni e Paolo in Venice. Inclusion criteria were: I) at least one positive blood culture for S. aureus; II) age ≥ 18 years. Exclusion criteria were: I) absence of positive blood culture for S. aureus; II) age < 18 years; III) absence of treatment for the infection; IV) absence of complete data. Results: A total of 224 patients were enrolled. The median age was 69.5 years (IQR: 56.0-80.0) for survivors vs 80.5 years (IQR: 73.0-87.0) for deceased. The mortality rate of our cohort was 34.8%. Septic shock [OR 13.70 (CI 5.18-36.21), p <0.001] and the difference between positive blood cultures and day of admission [OR 0.96 (CI 0.94-0.99), p=0.005] were associated with 30-day mortality. Echocardiogram [OR 0.34 (CI 0.14-0.81), p=0.02] and removal of the infectious focus [OR 0.29 (CI 0.11-0.77), p=0.01] showed a favorable outcome. For MRSA effective empiric therapy correlated with a lower risk of mortality, compared to MSSA where this was not evident. Daptomycin represented the most effective therapeutic choice in terms of reducing mortality in patients with MRSA infection [Log-Rank p=0.047]. Discussion: Our study identified septic shock as the main risk factor for 30-day mortality. Protective factors were removal of the infectious focus and the use of echocardiogram. The best therapeutic strategy for MRSA infection was the use of daptomycin, together with effective empiric therapy that guarantees a lower risk of mortality. Diagnostic delay in blood cultures was instead associated with a risk of worse outcome for patients with MRSA. Conclusions: Our study highlights which setting may be at greatest evolutionary risk, defining possible strategies to improve the outcome.
2023
Risk factors for mortality in Staphylococcus aureus bacteremia
Presupposti dello studio: Staphylococcus aureus rappresenta una delle principali cause di batteriemia, associandosi ad un tasso di mortalità di circa il 20-30%. Diversi sono i fattori di rischio correlati ad un evoluzione sfavorevole, tra i quali si riscontrano l’età, lo shock settico, la persistenza della batteriemia e l’infezione da parte di MRSA. Scopo dello studio: L’obiettivo principale dello studio è valutare i fattori di rischio associati alla mortalità a 30 giorni nei pazienti affetti da batteriemia da S. aureus. Gli obiettivi secondari erano: I) descrivere le caratteristiche della popolazione affetta da batteriemia S. aureus; II) valutare le differenze in termini di fattori di rischio per mortalità a 30 giorni tra la popolazione con infezione da MRSA vs. MSSA; III) valutare l’impatto dei vari regimi terapeutici in termini di mortalità a 30 giorni. Materiali e metodi: Studio osservazionale retrospettivo che ha coinvolto l’Ospedale dell’Angelo di Mestre e l’Ospedale SS. Giovanni e Paolo di Venezia. I criteri di inclusione erano: I) almeno una emocoltura positiva per S. aureus; II) età ≥ 18 anni. I criteri di esclusione erano: I) assenza di emocoltura positiva per S. aureus; II) età < 18 anni; III) assenza del trattamento dell’infezione; IV) assenza di dati completi. Risultati: Sono stati arruolati 224 pazienti. L’età mediana era di 69,5 anni (IQR: 56,0-80,0) per i soggetti sopravvissuti vs 80,5 anni (IQR: 73,0-87,0) per i deceduti. La mortalità della nostra coorte era pari al 34,8%. Lo shock settico [OR pari a 13,70 (IC 5,18-36,21), p <0.001] e la differenza tra emocolture positive e il giorno d’ingresso [OR 0,96 (IC 0,94-0,99), p=0,005] si associavano alla mortalità a 30 giorni. L’ecocardiogramma [OR 0,34 (IC 0,14-0,81), p=0,02] e la rimozione del focolaio infettivo [OR 0,29 (IC 0,11-0,77), p=0,01] evidenziavano un esito più favorevole. Per MRSA la terapia empirica efficace correlava con un minor rischio di mortalità, rispetto ad MSSA dove non ciò si evidenziava. La daptomicina ha rappresentato la scelta terapeutica più efficace in termini di riduzione della mortalità nei pazienti con infezione da MRSA [Log-Rank p=0,047]. Discussioni: Il nostro studio ha identificato come principale fattore di rischio per mortalità a 30 giorni lo shock settico. Fattori protettivi erano la rimozione del focolaio infettivo e l’utilizzo di ecocardiogramma. La miglior strategia terapeutica per l’infezione da MRSA è stata l’uso della daptomicina, insieme ad una terapia empirica efficace che garantisce un minor rischio di mortalità. Il ritardo diagnostico alle emocolture è stato invece associato ad un rischio di esito peggiore per i pazienti con MRSA. Conclusioni: Il nostro studio evidenzia quale possa essere il setting a maggior rischio evolutivo, definendo possibili strategie atte a migliorare l’outcome.
stafilococco aureo
mortalità
batteriemia
rischio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/73624