Effetto dello sfalcio alternato su alcuni artropodi della vite

La viticoltura in Italia rappresenta un settore fondamentale sia dal punto di vista economico che paesaggistico. Tuttavia, essa può avere un impatto significativo sull’ambiente, riducendo la biodiversità e alterando l'equilibrio tra le specie presenti. Pertanto, è importante porre in atto misure di mitigazione. In questo contesto, la flora spontanea e le infrastrutture agroecologiche sono state ampiamente riconosciute per il loro ruolo nel supportare la presenza di insetti predatori e parassitoidi, che svolgono un ruolo chiave nel controllo biologico dei fitofagi della vite. In questa tesi si è inteso valutare l'effetto della gestione del cotico erboso dell’interfilare sulla diversità e sull’abbondanza di alcuni artropodi utili nei vigneti. Lo studio è stato condotto in quattro vigneti di varietà Glera dove sono state confrontate due modalità di gestione del cotico erboso: completamente sfalciato e sfalciato a file alterne. Il monitoraggio degli artropodi è stato effettuato tramite raccolta di campioni fogliari, installazione di trappole cromotropiche e sfalci della vegetazione mediante retino entomologico. In particolare, la presenza di S. titanus è stata monitorata attraverso campionamenti visivi su polloni e trappole cromotropiche. È stata riscontrata una maggiore presenza di artropodi utili nella tesi caratterizzata dallo sfalcio alternato del cotico erboso a dimostrazione della validità della tecnica quale misura di mitigazione.