La trilogia storica di Quentin Tarantino: Bastardi senza gloria, Django Unchained e The Hateful Eight

This graduation thesis explores the cinematic universe of Quentin Tarantino, analysing his formative path, the influence of postmodernism and the evolution of his filmography. Tarantino, passionate about cinema since childhood, has developed a unique conception of the medium, influenced by personal experiences and a vast cinematographic cultural background. Tarantino is considered an exponent of postmodern cinema, known for his narrative experimentation, the use of flashbacks, incisive dialogues, and a strong visual and musical component. The thesis discusses how Tarantino’s early work, such as Reservoir Dogs, Pulp Fiction and Kill Bill, has been criticized for alleged superficiality and lack of aesthetic and moral depth, reflecting Baudrillard’s concept of hyper-reality. However, the second phase of his filmography, with films such as The Inglorious Basterds, Django Unchained and the Hateful Eight, introduces a new approach in which history becomes central, addressing relevant themes such as Nazism, slavery, and the American Civil War. This transition is interpreted as a response to contemporary historical events, particularly the terrorist attacks of 11 September 2001. Tarantino rewrites history to give voice to the victims, using cinema as a tool for redemption and critical reflection. The thesis concludes that, despite criticism, Tarantino’s work has a profound aesthetic and political dimension, capable of stimulating a critical reflection on history and society.

Questa tesi esplora l'universo cinematografico di Quentin Tarantino, analizzando il suo percorso formativo, l'influenza del postmodernismo e l'evoluzione della sua filmografia. Tarantino, appassionato di cinema fin dall'infanzia, ha sviluppato una concezione unica del medium, influenzata da esperienze personali e da un vasto bagaglio culturale cinematografico. Considerato un esponente del cinema postmoderno, è noto per la sua sperimentazione narrativa, l'uso di flashback, dialoghi incisivi e una forte componente visiva e musicale. La tesi discute come i primi lavori di Tarantino, quali Reservoir Dogs, Pulp Fiction e Kill Bill, siano stati criticati per una presunta superficialità e mancanza di profondità estetica e morale, riflettendo il concetto di iper-realtà di Baudrillard. Tuttavia, la seconda fase della sua filmografia, con film come Bastardi senza gloria, Django Unchained e the Hateful Eight introduce un nuovo approccio in cui la storia diventa centrale, affrontando temi rilevanti come il nazismo, la schiavitù e la Guerra di Secessione americana. Questa transizione è interpretata come una risposta agli eventi storici contemporanei, in particolare agli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001. Tarantino riscrive la storia per dare voce alle vittime, utilizzando il cinema come strumento di riscatto e riflessione critica. La tesi conclude che, nonostante le critiche, l'opera di Tarantino possiede una profonda dimensione estetica e politica, capace di stimolare una riflessione critica sulla storia e sulla società.