La nobile semplicità e quieta grandezza di Antonio Canova Un viaggio attraverso la scoperta della luce

An effective approach to conducting an in-depth analysis on a topic as broad and complex as Neoclassicism consists, first of all, in referring to the most emblematic figures, the most prominent personalities, both in Italy and abroad. This does not imply, however, that the examples discussed in this study necessarily represent the best in an absolute sense; the intent is not to establish rankings of worth, but rather to highlight those figures who, for me and for many others, have taken on the role of indispensable reference points. I feel I consider a personality to be a “reference” when he or she is proven capable of providing clear and decisive answers facing doubts or questions, exercising a clarifying and enlightening function. Beyond an outstanding artistic production, a “reference” figure must also be able to stand out as a guide, similar to a well-structured book with a clear index and a complete bibliography. Anyone who approaches such works must be able to understand with clarity the deep motivations that inspired their creation, thus bridging the gap between aesthetic observation and the reasons behind their execution. This thesis, therefore, aims to explore how Antonio Canova was able to reinvent the canons of classical sculpture, with particular attention to his masterful use of light, which infused the works with a vitality and modernity capable of redefining the models of Greek and Roman antiquity. Starting with Winckelmann's famous definition of “noble simplicity and quiet grandeur,” a pillar of Neoclassicism, the theoretical and artistic roots that inspired Canova, an artist who was able to embody these ideals, redefining them in light of the aesthetic needs of his time, will be analyzed. The paper will be structured into several chapters, each of which will investigate a key aspect of the artist's connection with light, from his early works as a youth to his international establishment as a sculptor of European nobility. The last section of the thesis will be devoted to the production of technical and descriptive fact sheets for the virtual or audiovisual fruition of Canova's works, developed following an interview with the team of experts who oversaw the digitization of the sculptures during the exhibition. This project not only highlights the benefits of new technologies in enriching the museum experience, but also offers an educational vision that transforms the contemplation of the works into an interactive and immersive experience. The ultimate goal is to stimulate the public's curiosity and engagement, facilitating a deeper understanding of Canova's art and the neoclassical context in which he worked, through an accessible yet sophisticated language.

Un approccio efficace per condurre un'analisi approfondita su un tema ampio e complesso come il Neoclassicismo consiste, innanzitutto, nel fare riferimento alle figure più emblematiche, le personalità di maggior rilievo, tanto in Italia quanto all'estero. Ciò non implica, tuttavia, che gli esempi trattati in questo studio rappresentino necessariamente i migliori in senso assoluto; l’intento non è quello di stabilire classifiche di merito, bensì di mettere in luce quelle figure che, per me e per molti altri, hanno assunto il ruolo di punti di riferimento imprescindibili. Mi sento di considerare una personalità “di riferimento” quando essa si dimostra capace di fornire risposte chiare e risolutive di fronte a dubbi o interrogativi, esercitando una funzione chiarificatrice e illuminante. Al di là di una produzione artistica d'eccellenza, una figura “di riferimento” deve anche sapersi porre come guida, simile ad un libro ben strutturato, con un indice chiaro e una bibliografia completa. Chiunque si accosti a tali opere deve poter comprendere con nitidezza le motivazioni profonde che hanno ispirato la loro realizzazione, colmando così la distanza tra l'osservazione estetica e le ragioni che ne hanno determinato l'esecuzione. La presente tesi, pertanto, si propone di esplorare come Antonio Canova abbia saputo reinterpretare i canoni della scultura classica, con particolare attenzione al suo magistrale utilizzo della luce, che infondeva alle opere una vitalità e una modernità capaci di ridefinire i modelli dell’antichità greca e romana. Partendo dalla celebre definizione di «nobile semplicità e quieta grandezza» di Winckelmann, pilastro del Neoclassicismo, si analizzeranno le radici teoriche e artistiche che hanno ispirato Canova, artista che seppe incarnare questi ideali, ridefinendoli alla luce delle esigenze estetiche del suo tempo. L’elaborato sarà suddiviso in più capitoli, ognuno dei quali approfondirà un aspetto chiave del legame tra l’artista e la luce, a partire dalle prime opere giovanili fino alla sua affermazione internazionale come scultore della nobiltà europea. L’indagine si concluderà con una riflessione a proposito della digitalizzazione di 6 sculture provenienti dall’Ermitage e ospiti alla mostra Canova e l’Antico, tenutasi nel 2019 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN). L’ultima, ma non per questo meno importante, sezione della tesi sarà dedicata alla realizzazione di schede tecniche e descrittive per la fruizione virtuale o audiovisiva delle opere di Canova, sviluppate in seguito ad un’intervista al team di esperti che ha curato la digitalizzazione delle sculture durante la mostra. Questo progetto non solo evidenzia i benefici delle nuove tecnologie nell’arricchire l’esperienza museale, ma offre anche una visione didattica che trasforma la contemplazione delle opere in un’esperienza interattiva e immersiva. L’obiettivo finale è stimolare la curiosità e il coinvolgimento del pubblico, facilitando una comprensione più profonda dell’arte di Canova e del contesto neoclassico in cui operava, attraverso un linguaggio accessibile, ma sofisticato.