Il pittore nacque nel 1786 a Belluno, la sua era una famiglia modesta, il padre era un conciapelli, la madre una governante in casa del prof. Francesco Maria Colle, che decise di aiutare Giovanni De Min, molto dotato nel disegno. Fu inviato a Belluno presso le botteghe di due pittori ed incisori, poi il professor Colle lo affidò ai conti Falier, che lo ospitarono a Venezia, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Nel 1809 il pittore vinse una borsa di studio per un pensionato a Roma presso l’Accademia del Regno d’Italia, diretta da Canova. Canova gli procurò degli incarichi per aiutarlo economicamente; nel 1815 si sposò, ed ebbe i suoi primi due figli, ma la sua situazione economica era incerta. Rientrato a Venezia il conte Cicognara gli procurò degli incarichi per eseguire alcuni affreschi e restauri a Venezia, dove insegnò pittura per un anno all’Accademia. Si stabilì a Padova dal 1818 al 1831, dove fu molto apprezzato e aprì una scuola di disegno di nudo. Ottenne molte commissioni per eseguire numerosi affreschi in Ville e Palazzi di nobili nell’area di Padova, Venezia, Vittorio Veneto e Conegliano. Presentò nel 1825 un olio su tela L’Eccidio di Alberico da Romano all’Accademia non ancora ultimato, la tela fu molto criticata per le immagini cruente. Deluso e amareggiato si trasferì a Milano nel 1831, ma non ebbe fortuna: l’affresco dell’Apoteosi di Napoleone eseguito per la contessa Samoyloff sul soffitto di una sala fu contestato dalle autorità austriache, la contessa fu obbligata a ricoprirlo. Il pittore non riuscì ad ottenere altri incarichi importanti; la sua situazione economica era grave, la sua famiglia era numerosa. Accettò di rientrare in Veneto, dove eseguì degli affreschi a Sedico, a Conegliano, nel Municipio di Belluno e per la sala municipale di Ceneda. Nel 1842 la famiglia si riunì a Ceneda, il pittore visse gli ultimi anni dedicandosi ad affreschi nelle Chiese del Veneto. A Tarso mentre eseguiva dei lavori nel coro cadde da un’impalcatura e morì’ il 23 novembre 1859.
L'opera e i luoghi di Giovanni De Min in Veneto con una proposta di itinerario turistico
ZANDOLIN, IVANA
2023/2024
Abstract
Il pittore nacque nel 1786 a Belluno, la sua era una famiglia modesta, il padre era un conciapelli, la madre una governante in casa del prof. Francesco Maria Colle, che decise di aiutare Giovanni De Min, molto dotato nel disegno. Fu inviato a Belluno presso le botteghe di due pittori ed incisori, poi il professor Colle lo affidò ai conti Falier, che lo ospitarono a Venezia, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Nel 1809 il pittore vinse una borsa di studio per un pensionato a Roma presso l’Accademia del Regno d’Italia, diretta da Canova. Canova gli procurò degli incarichi per aiutarlo economicamente; nel 1815 si sposò, ed ebbe i suoi primi due figli, ma la sua situazione economica era incerta. Rientrato a Venezia il conte Cicognara gli procurò degli incarichi per eseguire alcuni affreschi e restauri a Venezia, dove insegnò pittura per un anno all’Accademia. Si stabilì a Padova dal 1818 al 1831, dove fu molto apprezzato e aprì una scuola di disegno di nudo. Ottenne molte commissioni per eseguire numerosi affreschi in Ville e Palazzi di nobili nell’area di Padova, Venezia, Vittorio Veneto e Conegliano. Presentò nel 1825 un olio su tela L’Eccidio di Alberico da Romano all’Accademia non ancora ultimato, la tela fu molto criticata per le immagini cruente. Deluso e amareggiato si trasferì a Milano nel 1831, ma non ebbe fortuna: l’affresco dell’Apoteosi di Napoleone eseguito per la contessa Samoyloff sul soffitto di una sala fu contestato dalle autorità austriache, la contessa fu obbligata a ricoprirlo. Il pittore non riuscì ad ottenere altri incarichi importanti; la sua situazione economica era grave, la sua famiglia era numerosa. Accettò di rientrare in Veneto, dove eseguì degli affreschi a Sedico, a Conegliano, nel Municipio di Belluno e per la sala municipale di Ceneda. Nel 1842 la famiglia si riunì a Ceneda, il pittore visse gli ultimi anni dedicandosi ad affreschi nelle Chiese del Veneto. A Tarso mentre eseguiva dei lavori nel coro cadde da un’impalcatura e morì’ il 23 novembre 1859.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/73999