La povertà fra colpa e crimine: le politiche sociali della Repubblica di Venezia nel XVI secolo.

Attitudes toward poverty, begging and vagrancy are significantly transformed in Europe between the 15th and 16th centuries. In fact, in this period we witness the sedimentation, in the thinking of the sciali and cultural elites of the time and beyond, of a series of prejudicial and guilt-ridden conceptions of poverty, destined to shape the social policies of European states during the 16th century. It is precisely the study of the blaming and criminalization of poverty and vagrancy that will be the focus of this thesis, which, after a brief historical introduction devoted to the cultural and economic upheavals of the fifteenth and sixteenth centuries, will focus specifically on the social policies of the Republic of Venice in the sixteenth century. In addition to the more widespread discussion of Venetian policy regarding poverty, an analysis of some accounts of vagrant trials collected at the State Archives of Padua will be added.

L'atteggiamento nei confronti della povertà, dell'accattonaggio e del vagabondaggio si trasforma significativamente in Europa tra il XV e il XVI secolo. In questo periodo, infatti, si assiste alla sedimentazione, nel pensiero delle élite sciali e culturali dell'epoca e non solo, di una serie di concezioni pregiudiziali e colpevolizzanti della povertà, destinate a plasmare le politiche sociali degli Stati europei nel corso del XVI secolo. Proprio lo studio della colpevolizzazione e della criminalizzazione della povertà e del vagabondaggio sarà al centro di questa tesi che, dopo una breve introduzione storica dedicata agli sconvolgimenti culturali ed economici del Quattrocento e del Cinquecento, si concentrerà in particolare sulle politiche sociali della Repubblica di Venezia nel XVI secolo. Alla trattazione più diffusa della politica veneziana in materia di povertà, si aggiungerà l'analisi di alcuni resoconti di processi ai vagabondi raccolti presso l'Archivio di Stato di Padova.