From Boccaccio to Shakespeare: translation and transformation of an Italian novella in early modern England

This thesis focuses on the circulation of Italian novelle in early modern England, and on the outcome of the Italian influence on English literature. 16th-century England was perceived as a marginal country in Europe, and its efforts to catch up with Italy and France from a cultural point of view passed through the circulation of translated texts. It was during the Renaissance that some of the contemporary translation theories established themselves, and a new approach towards the original text emerged. Translation and culture are always connected: translations are deeply affected by the cultural context in which they are produced and can likewise influence the target culture. In fact, translation played a fundamental role in the development of the English language and literature, and functioned as an instrument to form an English cultural identity. Particularly interesting is the matter of the circulation of Boccaccio’s works in England. The first English translation of the Decameron was printed in 1620, but some novelle circulated independently in the previous centuries, and especially those which provided examples of virtue. Sixteen of them found a place in William Painter’s The Palace of Pleasure, which is best known for providing the sources for many playwrights, among whom William Shakespeare. The story of Giletta di Narbona (Dec., III, 9), through Painter’s translation in The Palace of Pleasure, was adapted by Shakespeare in his comedy All’s Well That Ends Well. The strategies Shakespeare used to bring this novella on stage, the difficulties of grasping the novella’s deeper meaning and the challenges of making a 14th-century Italian novella fit for the Elizabethan stage are matters of great interest, and which help underlining the reasonos behind the complexity of this play.

L’oggetto di studio di questa tesi è la circolazione di novelle italiane nell’Inghilterra del XVI secolo, e l’influenza italiana sulla letteratura inglese. Nel Cinquecento l’Inghilterra ha un ruolo marginale in Europa, e i suoi sforzi per stare al passo con la cultura italiana e con quella francese passano attraverso la circolazione di testi tradotti. È durante il Rinascimento che alcune delle moderne teorie della traduzione si sviluppano, e un nuovo approccio nei confronti dell’originale si diffonde. Traduzione e cultura sono sempre legate: le traduzioni sono fortemente influenzate non solo dal contesto in cui il testo originale è stato prodotto, ma anche da quello in cui la traduzione stessa viene realizzata; e a loro volta possono influenzare la cultura di arrivo. In questa fase storica, le traduzioni svolgono un ruolo determinante nello sviluppo della lingua e della letteratura inglese, e diventano uno strumento utile alla formazione di un’identità culturale inglese. È particolarmente interessante il caso della circolazione dell’opera di Boccaccio in Inghilterra. La prima traduzione completa del Decameron in inglese è del 1620, molto in ritardo rispetto al resto dell’Europa, ma alcune novelle circolano in maniera indipendente nei secoli precedenti, in particolare quelle che riportano esempi di virtù. Sedici novelle del Decameron sono antologizzate da William Painter in The Palace of Pleasure, opera conosciuta principalmente per aver fornito le trame delle opere di molti drammaturghi, tra cui anche William Shakespeare. La storia di Giletta di Narbona (Dec., III, 9), tradotta da Painter, viene adattata da Shakespeare nella commedia All’s Well That Ends Well. Risultano particolarmente interessanti le strategie messe in atto dal drammaturgo per portare la novella in scena, così come le difficoltà nell’afferrarne i significati più profondi, e la sfida di riportare una novella italiana del Trecento all’interno di un orizzonte di riferimento familiare al pubblico inglese. Da questi elementi scaturisce la complessità della commedia, che continua a generare dibattito tra gli studiosi.