La incorporación de un mundo violento: El cáncer como metáfora entre Herbert, Maguregui y Comensal.

This thesis aims to explore how cancer can absorb and reflect some of the contemporary discourses, somatizing them into the disease. The analysis is based on three novels from Latin American literature, offering an in-depth perspective on different cases and experiences. The study is divided into three chapters, each dedicated to a specific work: in the first chapter, "Canción de tumba" by Julián Herbert is examined to understand cancer as a somatization of the violence and abandonment experienced by the protagonist; the second chapter is dedicated to "Doma" by Carina Maguregui, where cancer is interpreted as a metaphor for colonization; in the third chapter, "Las Mutaciones" by Jorge Comensal is analyzed to investigate the theme of resignation related to the protagonist's illness. The main objective of this thesis is to offer a new perspective on the disease of cancer, no longer limited to the medical field but extended to a metaphorical dimension, considering it as a consequence of traumatic and violent events in a "cruel" world.

Questa tesi si propone di esplorare come il cancro possa assorbire e riflettere alcuni dei discorsi della contemporaneità, somatizzandoli nella malattia. L'analisi si basa su tre romanzi della letteratura ispanoamericana, offrendo una prospettiva approfondita su differenti casi ed esperienze. Lo studio è articolato in tre capitoli, ciascuno dedicato a un'opera specifica: nel primo capitolo, "Canción de tumba" di Julián Herbert viene esaminato per comprendere il cancro come somatizzazione della violenza e dell'abbandono vissuti dalla protagonista; il secondo capitolo è dedicato a "Doma" di Carina Maguregui, in cui il cancro è interpretato come una metafora della colonizzazione; nel terzo capitolo, "Las Mutaciones" di Jorge Comensal viene analizzato per investigare il tema della rassegnazione legata alla malattia del protagonista. L'obiettivo principale di questa tesi è offrire una nuova prospettiva sulla malattia del cancro, non più limitata all'ambito medico, ma estesa a una dimensione metaforica, considerandola come una conseguenza di eventi traumatici e violenti in un mondo "crudele".