Il complesso respiratorio del bovino (BRD-Bovine Respiratory Disease) rappresenta una delle maggiori problematiche sanitarie e produttive che si riscontrano nella filiera del vitellone da carne, non solo in Italia ma anche a livello globale. Esso rappresenta una delle maggiori voci di spesa per l’allevatore, determinando costi diretti (spese veterinarie, diagnosi e trattamenti) e indiretti (diminuzione dell’indice di conversione alimentare, diminuzione delle performance produttive, aumento del tempo trascorso in azienda per raggiungere il peso alla macellazione, diminuzione della qualità della carcassa). Per il determinismo delle malattie da complesso, non è sufficiente un singolo fattore a scatenarne l’outcome e vengono affrontate con il modello di patologia multifattoriale. I determinanti di malattia possono essere classificati in tre macrocategorie: fattori legati all’ambiente, fattori legati all’ospite e fattori legati al microrganismo patogeno coinvolto. I fattori stressanti derivati dall’ambiente sono legati al management e alla gestione dei capi bovini come lo smistamento dei gruppi, il trasporto, il condizionamento e il cambiamento della dieta e si traducono in un innalzamento dei livelli di cortisolo e conseguentemente in un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo. Anche la non adeguata gestione della colostratura e del piano di profilassi indiretta influisce sulla suscettibilità a sviluppare la patologia respiratoria. Da ultimi, ma non per importanza, fattori legati al microclima di stalla (ventilazione, esposizione ai venti, capacità di allontanare le deiezioni degli animali) contribuiscono sinergicamente allo sviluppo della malattia. I fattori legati all’ospite comprendono caratteristiche fisiologiche della specie bovina come il rapporto superficie alveolare/peso corporeo minore, caratteristica che è ancora più accentuata nelle razze bovine da carne rispetto a quelle da latte. A livello individuale inoltre esiste una variabilità di risposta alla profilassi indiretta e quindi all’efficacia delle vaccinazioni. Infine, esistono fattori legati all’agente, sia esso ad eziologia batterica o virale. La situazione che più frequentemente si manifesta è l’instaurarsi di un’infezione virale predisponente poi all’infezione batterica secondaria. Tra gli agenti virali sono epidemiologicamente rilevanti il coronavirus bovino, l’herpesvirus bovino di tipo 1 (BoHV-1), il virus della diarrea virale bovina (BVDV), il virus della parainfluenza III e il virus respiratorio sinciziale bovino (BRSV). Tra i principali agenti batterici troviamo invece Histophylus somni, Mannheimia haemolytica, Mycoplasma bovis e Pasteurella multocida. In molti casi questi batteri fanno parte del microbiota che si trova nelle alte vie dell’albero respiratorio dei bovini, determinando malattia per sovramoltiplicazione nel momento in cui si ha un abbassamento delle difese immunitarie e/o coinfezione. In alcuni casi, al determinismo della BRD possono intervenire anche dei parassiti come Dictyocaulus viviparus. Scopo di questa tesi è la valutazione dell’impatto del complesso respiratorio bovino nei vitelloni da carne utilizzando dei sistemi di score polmonare, tramite osservazioni condotte nello stabilimento di macellazione su tutti i bovini delle partite macellate nella giornata di osservazione. Sarà oggetto di valutazione anche l’eventuale correlazione tra punteggio polmonare rilevato in post mortem e il numero e tipo di trattamenti effettuati in vita, l’andamento della patologia in funzione del tempo (stagione) ed eventuali metadati relativi alle partite di animali macellati.

Utilizzo di lung lesions scoring systems per la valutazione dell'impatto della Bovine Respiratory Disease (BRD) nella filiera del vitellone da carne

SIMIONI, MARCO
2023/2024

Abstract

Il complesso respiratorio del bovino (BRD-Bovine Respiratory Disease) rappresenta una delle maggiori problematiche sanitarie e produttive che si riscontrano nella filiera del vitellone da carne, non solo in Italia ma anche a livello globale. Esso rappresenta una delle maggiori voci di spesa per l’allevatore, determinando costi diretti (spese veterinarie, diagnosi e trattamenti) e indiretti (diminuzione dell’indice di conversione alimentare, diminuzione delle performance produttive, aumento del tempo trascorso in azienda per raggiungere il peso alla macellazione, diminuzione della qualità della carcassa). Per il determinismo delle malattie da complesso, non è sufficiente un singolo fattore a scatenarne l’outcome e vengono affrontate con il modello di patologia multifattoriale. I determinanti di malattia possono essere classificati in tre macrocategorie: fattori legati all’ambiente, fattori legati all’ospite e fattori legati al microrganismo patogeno coinvolto. I fattori stressanti derivati dall’ambiente sono legati al management e alla gestione dei capi bovini come lo smistamento dei gruppi, il trasporto, il condizionamento e il cambiamento della dieta e si traducono in un innalzamento dei livelli di cortisolo e conseguentemente in un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo. Anche la non adeguata gestione della colostratura e del piano di profilassi indiretta influisce sulla suscettibilità a sviluppare la patologia respiratoria. Da ultimi, ma non per importanza, fattori legati al microclima di stalla (ventilazione, esposizione ai venti, capacità di allontanare le deiezioni degli animali) contribuiscono sinergicamente allo sviluppo della malattia. I fattori legati all’ospite comprendono caratteristiche fisiologiche della specie bovina come il rapporto superficie alveolare/peso corporeo minore, caratteristica che è ancora più accentuata nelle razze bovine da carne rispetto a quelle da latte. A livello individuale inoltre esiste una variabilità di risposta alla profilassi indiretta e quindi all’efficacia delle vaccinazioni. Infine, esistono fattori legati all’agente, sia esso ad eziologia batterica o virale. La situazione che più frequentemente si manifesta è l’instaurarsi di un’infezione virale predisponente poi all’infezione batterica secondaria. Tra gli agenti virali sono epidemiologicamente rilevanti il coronavirus bovino, l’herpesvirus bovino di tipo 1 (BoHV-1), il virus della diarrea virale bovina (BVDV), il virus della parainfluenza III e il virus respiratorio sinciziale bovino (BRSV). Tra i principali agenti batterici troviamo invece Histophylus somni, Mannheimia haemolytica, Mycoplasma bovis e Pasteurella multocida. In molti casi questi batteri fanno parte del microbiota che si trova nelle alte vie dell’albero respiratorio dei bovini, determinando malattia per sovramoltiplicazione nel momento in cui si ha un abbassamento delle difese immunitarie e/o coinfezione. In alcuni casi, al determinismo della BRD possono intervenire anche dei parassiti come Dictyocaulus viviparus. Scopo di questa tesi è la valutazione dell’impatto del complesso respiratorio bovino nei vitelloni da carne utilizzando dei sistemi di score polmonare, tramite osservazioni condotte nello stabilimento di macellazione su tutti i bovini delle partite macellate nella giornata di osservazione. Sarà oggetto di valutazione anche l’eventuale correlazione tra punteggio polmonare rilevato in post mortem e il numero e tipo di trattamenti effettuati in vita, l’andamento della patologia in funzione del tempo (stagione) ed eventuali metadati relativi alle partite di animali macellati.
2023
Lung lesions scoring systems for the evaluation of the impact of Bovine Respiratory Disease (BRD) in the beef cattle supply chain
Lung lesions score
BRD
Beef cattle
Treatment
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