For Japan, the end of World War II is closely identified with the tragedy of the atomic bombings of Hiroshima and Nagasaki. The ensuing unconditional surrender marked the beginning of a democratization process that included a decidedly peculiar step: the request made to the Emperor by the victorious Allied powers, primarily the United States, to issue a “Humanity Declaration”. This declaration was deemed essential to neutralize the Emperor’s personal sacredness, enshrined in the Meiji Constitution since the second half of the 19th century and ritualized in the state religion, Shintoism. Such a request highlights the perceived power and riskiness of the intertwining of the Sacred and the political in a strongly identity-based power system, which the Western Allies’ culture reads in light of the experience of European totalitarianisms. This scenario calls to mind the field of study of the theory of Political religions, with the new centrality accorded to a no longer transcendental Sacred accompanying the evolutionary path of nation-states. The aim of this paper is, therefore, to apply this theory, which inevitably has roots strongly connected to the Western secularization process, to a culturally very different context, that of Japan, by following the relationship between the Sacred, its transformations, and political power. The analysis extends to contemporary Japan, with the aim of highlighting the relevance of this relationship in the process of constructing the modern Japanese state.

Per il Giappone, la fine della Seconda Guerra Mondiale è inesorabilmente connessa con la tragedia delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki. La resa incondizionata che ne consegue segna l’inizio di un percorso di democratizzazione nel quale rientra un passaggio decisamente peculiare, la richiesta rivolta all’Imperatore da parte delle potenze alleate vincitrici, Stati Uniti in primis, di rilasciare una “Dichiarazione della natura umana dell’Imperatore”, ritenuta indispensabile per neutralizzare la sacralità personale dell’Imperatore, sancita nella Costituzione Meiji vigente dalla seconda metà del XIX secolo e ritualizzata nella religione di Stato, lo Shintoismo. Una richiesta così posta fa emergere la potenza e la rischiosità percepita dall’intreccio tra Sacro e politico in un sistema di potere fortemente identitario, che la cultura occidentale degli Alleati “legge” alla luce dell’esperienza dei totalitarismi europei. Uno scenario, questo, che richiama il terreno di studio privilegiato della teoria delle Religioni della politica, con la nuova centralità riservata ad un Sacro non più trascendente che accompagna il percorso evolutivo degli Stati nazionali. L’obiettivo di questo elaborato è quindi di applicare questa teoria, che inevitabilmente ha radici fortemente connesse al processo di secolarizzazione occidentale, ad un contesto, quello giapponese, culturalmente molto differente, seguendo il rapporto tra il Sacro, e le sue trasformazioni, e il potere politico. L’analisi si spinge fino al Giappone contemporaneo, nell’ottica di far emergere la rilevanza di questo rapporto nel processo di costruzione del moderno Stato giapponese.

TRASFORMAZIONI DEL SACRO E POTERE NEL GIAPPONE MODERNO E CONTEMPORANEO

FINCATO, LAURA
2023/2024

Abstract

For Japan, the end of World War II is closely identified with the tragedy of the atomic bombings of Hiroshima and Nagasaki. The ensuing unconditional surrender marked the beginning of a democratization process that included a decidedly peculiar step: the request made to the Emperor by the victorious Allied powers, primarily the United States, to issue a “Humanity Declaration”. This declaration was deemed essential to neutralize the Emperor’s personal sacredness, enshrined in the Meiji Constitution since the second half of the 19th century and ritualized in the state religion, Shintoism. Such a request highlights the perceived power and riskiness of the intertwining of the Sacred and the political in a strongly identity-based power system, which the Western Allies’ culture reads in light of the experience of European totalitarianisms. This scenario calls to mind the field of study of the theory of Political religions, with the new centrality accorded to a no longer transcendental Sacred accompanying the evolutionary path of nation-states. The aim of this paper is, therefore, to apply this theory, which inevitably has roots strongly connected to the Western secularization process, to a culturally very different context, that of Japan, by following the relationship between the Sacred, its transformations, and political power. The analysis extends to contemporary Japan, with the aim of highlighting the relevance of this relationship in the process of constructing the modern Japanese state.
2023
THE TRANSFORMATIONS OF THE SACRED AND POWER IN MODERN AND CONTEMPORARY JAPAN
Per il Giappone, la fine della Seconda Guerra Mondiale è inesorabilmente connessa con la tragedia delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki. La resa incondizionata che ne consegue segna l’inizio di un percorso di democratizzazione nel quale rientra un passaggio decisamente peculiare, la richiesta rivolta all’Imperatore da parte delle potenze alleate vincitrici, Stati Uniti in primis, di rilasciare una “Dichiarazione della natura umana dell’Imperatore”, ritenuta indispensabile per neutralizzare la sacralità personale dell’Imperatore, sancita nella Costituzione Meiji vigente dalla seconda metà del XIX secolo e ritualizzata nella religione di Stato, lo Shintoismo. Una richiesta così posta fa emergere la potenza e la rischiosità percepita dall’intreccio tra Sacro e politico in un sistema di potere fortemente identitario, che la cultura occidentale degli Alleati “legge” alla luce dell’esperienza dei totalitarismi europei. Uno scenario, questo, che richiama il terreno di studio privilegiato della teoria delle Religioni della politica, con la nuova centralità riservata ad un Sacro non più trascendente che accompagna il percorso evolutivo degli Stati nazionali. L’obiettivo di questo elaborato è quindi di applicare questa teoria, che inevitabilmente ha radici fortemente connesse al processo di secolarizzazione occidentale, ad un contesto, quello giapponese, culturalmente molto differente, seguendo il rapporto tra il Sacro, e le sue trasformazioni, e il potere politico. L’analisi si spinge fino al Giappone contemporaneo, nell’ottica di far emergere la rilevanza di questo rapporto nel processo di costruzione del moderno Stato giapponese.
Giappone
Sacro
Potere
Shintoismo di Stato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/74470