Con questo elaborato intendo approfondire il fenomeno della violenza contro le donne, in particolare delle donne immigrate, mettendo in relazione la violenza di genere e l’immigrazione. Oggi si parla sempre più di questo fenomeno e nei nostri schermi televisivi si sentono notizie di donne che ingiustamente vengono uccise dai partner o dalle famiglie e che vengono private del loro innegabile diritto alla vita. Spesso tendiamo a giudicarle e a puntarle il dito contro per non aver avuto la prontezza e il coraggio di parlare, di denunciare quel partner o quel genitore troppo violento che forse poteva essere fermato per tempo. Ma ci siamo mai chiesti quanto sia difficile per una donna vittima di violenza avere il coraggio di parlare? Avere la lucidità di capire la gravità della situazione, salvare la propria vita e denunciare alle autorità quella violenza che le rende schiave dentro le proprie mura domestiche? Ho deciso di approfondire questo fenomeno poiché grazie al tirocinio che ho svolto presso il Villaggio SOS di Vicenza ho conosciuto da vicino la struttura e il funzionamento di una casa rifugio e ho avuto l’opportunità di conoscere in prima persona alcune donne vittime di violenza che hanno avuto il coraggio di parlare, salvando sé stesse e i loro figli, come Tawia, una donna immigrata che è riuscita a fuggire dal proprio partner violento e dal proprio Paese d’origine, salpando in Italia assieme ai suoi figli senza conoscere la lingua locale, ospitata presso una casa rifugio italiana in cui, grazie all’aiuto degli educatori che fin da subito si sono occupati della sua situazione, è stata messa in una condizione di sicurezza, aiutata e guidata in un programma educativo mirato al figlio Umi, un bambino di otto anni con evidenti difficoltà comportamentali a causa delle ripercussioni della violenza assistita. Questo elaborato sarà suddiviso in tre capitoli: nel primo capitolo analizzerò il fenomeno della violenza sulle donne, soprattutto in ambito domestico, illustrando l’assetto giuridico italiano e le leggi vigenti in Italia in tema di maltrattamenti e violenze sulle donne. Seguirà poi un’analisi sui diritti delle donne e sulla società patriarcale, approfondendo le ondate e le rivoluzioni dei primi movimenti femministi, in particolare del femminismo italiano e, infine, analizzerò i servizi specializzati antiviolenza, i centri antiviolenza e le case rifugio che l’Italia mette a disposizione per la tutela e la protezione delle donne vittime di violenza. Nel secondo capitolo metterò in relazione la violenza di genere e l’immigrazione, analizzando la situazione di donne con background migratorio in Italia e le diverse barriere strutturali di natura linguistica, legale, economica e burocratica che colpiscono queste donne e che, inevitabilmente, si ripercuotono sul loro percorso di affrancamento dalla violenza. Seguirà una riflessione sulle discriminazioni razziste e sessiste che le donne migranti subiscono quotidianamente ad esempio a causa del genere o del colore della pelle; analizzerò poi la violenza e l’approccio di genere e, infine, i vari percorsi di empowerment per l’autonomia e la libertà delle donne migranti. Il terzo capitolo sarà dedicato alla narrazione della mia esperienza di tirocinio presso il Villaggio SOS di Vicenza, in mamma-bambino e in casa rifugio, analizzando la struttura e il funzionamento interno di questa cooperativa sociale. Presenterò in particolare la storia di Tawia e di suo figlio Umi, illustrando le osservazioni che ho potuto fare durante il tirocinio e che mi hanno permesso di vedere nella pratica gli effetti della violenza assistita sui figli di donne vittime di violenza. Approfondirò il tema della maternità di madri in situazione di violenza, in particolare di madri migranti e il sistema di aiuto a loro offerto per la gestione dei figli e, infine, il tema della violenza assistita.

Il coraggio di parlare. Relazione tra violenza di genere e immigrazione: uno studio di caso.

CESARI, ALESSIA
2023/2024

Abstract

Con questo elaborato intendo approfondire il fenomeno della violenza contro le donne, in particolare delle donne immigrate, mettendo in relazione la violenza di genere e l’immigrazione. Oggi si parla sempre più di questo fenomeno e nei nostri schermi televisivi si sentono notizie di donne che ingiustamente vengono uccise dai partner o dalle famiglie e che vengono private del loro innegabile diritto alla vita. Spesso tendiamo a giudicarle e a puntarle il dito contro per non aver avuto la prontezza e il coraggio di parlare, di denunciare quel partner o quel genitore troppo violento che forse poteva essere fermato per tempo. Ma ci siamo mai chiesti quanto sia difficile per una donna vittima di violenza avere il coraggio di parlare? Avere la lucidità di capire la gravità della situazione, salvare la propria vita e denunciare alle autorità quella violenza che le rende schiave dentro le proprie mura domestiche? Ho deciso di approfondire questo fenomeno poiché grazie al tirocinio che ho svolto presso il Villaggio SOS di Vicenza ho conosciuto da vicino la struttura e il funzionamento di una casa rifugio e ho avuto l’opportunità di conoscere in prima persona alcune donne vittime di violenza che hanno avuto il coraggio di parlare, salvando sé stesse e i loro figli, come Tawia, una donna immigrata che è riuscita a fuggire dal proprio partner violento e dal proprio Paese d’origine, salpando in Italia assieme ai suoi figli senza conoscere la lingua locale, ospitata presso una casa rifugio italiana in cui, grazie all’aiuto degli educatori che fin da subito si sono occupati della sua situazione, è stata messa in una condizione di sicurezza, aiutata e guidata in un programma educativo mirato al figlio Umi, un bambino di otto anni con evidenti difficoltà comportamentali a causa delle ripercussioni della violenza assistita. Questo elaborato sarà suddiviso in tre capitoli: nel primo capitolo analizzerò il fenomeno della violenza sulle donne, soprattutto in ambito domestico, illustrando l’assetto giuridico italiano e le leggi vigenti in Italia in tema di maltrattamenti e violenze sulle donne. Seguirà poi un’analisi sui diritti delle donne e sulla società patriarcale, approfondendo le ondate e le rivoluzioni dei primi movimenti femministi, in particolare del femminismo italiano e, infine, analizzerò i servizi specializzati antiviolenza, i centri antiviolenza e le case rifugio che l’Italia mette a disposizione per la tutela e la protezione delle donne vittime di violenza. Nel secondo capitolo metterò in relazione la violenza di genere e l’immigrazione, analizzando la situazione di donne con background migratorio in Italia e le diverse barriere strutturali di natura linguistica, legale, economica e burocratica che colpiscono queste donne e che, inevitabilmente, si ripercuotono sul loro percorso di affrancamento dalla violenza. Seguirà una riflessione sulle discriminazioni razziste e sessiste che le donne migranti subiscono quotidianamente ad esempio a causa del genere o del colore della pelle; analizzerò poi la violenza e l’approccio di genere e, infine, i vari percorsi di empowerment per l’autonomia e la libertà delle donne migranti. Il terzo capitolo sarà dedicato alla narrazione della mia esperienza di tirocinio presso il Villaggio SOS di Vicenza, in mamma-bambino e in casa rifugio, analizzando la struttura e il funzionamento interno di questa cooperativa sociale. Presenterò in particolare la storia di Tawia e di suo figlio Umi, illustrando le osservazioni che ho potuto fare durante il tirocinio e che mi hanno permesso di vedere nella pratica gli effetti della violenza assistita sui figli di donne vittime di violenza. Approfondirò il tema della maternità di madri in situazione di violenza, in particolare di madri migranti e il sistema di aiuto a loro offerto per la gestione dei figli e, infine, il tema della violenza assistita.
2023
The courage to speak. Relationship between gender-based violence and immigration: a case study.
Violenza di genere
Immigrazione
Studio di caso
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/74532