Nel corso degli ultimi decenni, la concezione della disabilità ha subito significative trasformazioni, passando da una visione focalizzata sui deficit a una più inclusiva e centrata sulle risorse della persona. Il presente elaborato esamina tale evoluzione, con particolare attenzione alla disabilità intellettiva, analizzando i principali sistemi di classificazione, come l'ICD-10 e il DSM-5, e approfondendo il ruolo centrale del benessere e della qualità della vita nelle pratiche di intervento. Attraverso una riflessione sulle modalità di inclusione sociale e sulle normative internazionali e nazionali, viene esplorato l'uso dell'arte come strumento per promuovere l'identità e l'autoefficacia delle persone con disabilità intellettiva. Inoltre, vengono discussi studi sulla percezione sociale della disabilità e il suo impatto sugli interventi proposti. Nonostante i progressi nel campo educativo, l'inclusione lavorativa rimane una sfida, soprattutto per le persone con sindrome di Down, che spesso non trovano adeguate opportunità professionali. La famiglia, ancora oggi, rappresenta il principale supporto per la persona disabile, mentre gli interventi istituzionali sono spesso caratterizzati da un approccio assistenzialistico. Per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità, è necessario adottare una prospettiva inclusiva che valorizzi le capacità individuali e promuova contesti partecipativi e accoglienti, in cui la diversità sia considerata un valore. Tale approccio non solo arricchisce l'individuo, ma contribuisce anche allo sviluppo di una società più aperta e civile.
Disabilità intellettiva e percezione sociale
BOLZAN, LUCA
2023/2024
Abstract
Nel corso degli ultimi decenni, la concezione della disabilità ha subito significative trasformazioni, passando da una visione focalizzata sui deficit a una più inclusiva e centrata sulle risorse della persona. Il presente elaborato esamina tale evoluzione, con particolare attenzione alla disabilità intellettiva, analizzando i principali sistemi di classificazione, come l'ICD-10 e il DSM-5, e approfondendo il ruolo centrale del benessere e della qualità della vita nelle pratiche di intervento. Attraverso una riflessione sulle modalità di inclusione sociale e sulle normative internazionali e nazionali, viene esplorato l'uso dell'arte come strumento per promuovere l'identità e l'autoefficacia delle persone con disabilità intellettiva. Inoltre, vengono discussi studi sulla percezione sociale della disabilità e il suo impatto sugli interventi proposti. Nonostante i progressi nel campo educativo, l'inclusione lavorativa rimane una sfida, soprattutto per le persone con sindrome di Down, che spesso non trovano adeguate opportunità professionali. La famiglia, ancora oggi, rappresenta il principale supporto per la persona disabile, mentre gli interventi istituzionali sono spesso caratterizzati da un approccio assistenzialistico. Per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità, è necessario adottare una prospettiva inclusiva che valorizzi le capacità individuali e promuova contesti partecipativi e accoglienti, in cui la diversità sia considerata un valore. Tale approccio non solo arricchisce l'individuo, ma contribuisce anche allo sviluppo di una società più aperta e civile.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/74554