The term 'conflict' indicates a divergence between parties due to conflicting needs and priorities. Present at the individual and societal level, in national and international contexts it is often substituted for the word 'war', connoting the clash in a negative way, as a destructive experience for the parties. International law has devised strategies for resolving disputes in the geopolitical chessboard considering them as zero-sum games, resorting to negotiation techniques but also the use of force. The 20th century saw the emergence of peace studies, which lead to a new theorisation of conflict resolution through understanding the cultural and social causes of hostilities, using non-violent methods and from a dispute transformation perspective. Alongside top-down peacebuilding theories, there are some innovative experiences working on bottom-up peacebuilding dynamics and popular diplomacy, in which post-conflict dialogue and reconstruction processes are promoted by actors in civil society itself, through pacifist associations, NGOs, information and education channels. It is in this panorama that the work, often defined as a 'mission', of Rondine Cittadella della Pace, an Italian association founded in the Tuscan village of the same name in the province of Arezzo, is set. With its World House project, it works on the relational nature of conflict and the creative transformation of international controversies through dialogue and coexistence between 'enemies' from war or post-conflict zones. In the following study, an analysis of the association and its method will be conducted in relation to the South Caucasus region, with a focus on the conflicts that affected it in the post-Soviet period. The aim is to ascertain what contribution the association has made to the creative transformation and reconstruction of peaceful societies in the region.

Il termine “conflitto” indica una divergenza fra parti dovuta a contrapposizioni di bisogni e priorità. Presente a livello individuale e societario, nei contesti nazionali ed internazionali viene spesso sostituito alla parola “guerra”, connotando lo scontro in maniera negativa, come esperienza distruttiva per le parti. Il diritto internazionale ha elaborato delle strategie per la risoluzione delle controversie nello scacchiere geopolitico considerandole come giochi a somma zero, ricorrendo a tecniche di negoziazione ma anche all’uso della forza. Nel XX secolo, invece, nascono i Peace studies, che guidano a una nuova teorizzazione della risoluzione dei conflitti attraverso la comprensione delle cause culturali e sociali delle ostilità, con metodi nonviolenti e in un’ottica trasformativa delle controversie. Accanto alle teorie di peacebuilding top-down, vi sono alcune esperienze innovative che lavorano sulle dinamiche bottom-up del peacebuilding e sulla diplomazia popolare, in cui i processi di dialogo e ricostruzione post-conflitto sono promossi da soggetti nella società civile stessa, tramite associazioni pacifiste, ONG, canali dell’informazione e dell’istruzione.  È in questo panorama che si colloca il lavoro, spesso definito come “missione”, di Rondine Cittadella della Pace, un’associazione italiana nata nell’omonimo borgo toscano della provincia di Arezzo, che con il progetto della World House lavora sulla natura relazionale del conflitto e sulla trasformazione creativa di controversie internazionali attraverso il dialogo e la convivenza fra “nemici” provenienti da zone in guerra o post-conflitto. Nel seguente studio sarà condotta un’analisi dell’associazione e del suo metodo in relazione alla regione del Caucaso Meridionale, con attenzione ai conflitti che l’hanno interessata nel periodo post-sovietico. Il proposito è di verificare quale sia stato il contributo dell’associazione nella trasformazione creativa e nella ricostruzione di società pacifiche nella regione.

“Sotto lo stesso cielo: il ruolo di Rondine Cittadella della Pace nella trasformazione creativa dei conflitti nel Caucaso del Sud”

PAMPENA, COSTANZA
2023/2024

Abstract

The term 'conflict' indicates a divergence between parties due to conflicting needs and priorities. Present at the individual and societal level, in national and international contexts it is often substituted for the word 'war', connoting the clash in a negative way, as a destructive experience for the parties. International law has devised strategies for resolving disputes in the geopolitical chessboard considering them as zero-sum games, resorting to negotiation techniques but also the use of force. The 20th century saw the emergence of peace studies, which lead to a new theorisation of conflict resolution through understanding the cultural and social causes of hostilities, using non-violent methods and from a dispute transformation perspective. Alongside top-down peacebuilding theories, there are some innovative experiences working on bottom-up peacebuilding dynamics and popular diplomacy, in which post-conflict dialogue and reconstruction processes are promoted by actors in civil society itself, through pacifist associations, NGOs, information and education channels. It is in this panorama that the work, often defined as a 'mission', of Rondine Cittadella della Pace, an Italian association founded in the Tuscan village of the same name in the province of Arezzo, is set. With its World House project, it works on the relational nature of conflict and the creative transformation of international controversies through dialogue and coexistence between 'enemies' from war or post-conflict zones. In the following study, an analysis of the association and its method will be conducted in relation to the South Caucasus region, with a focus on the conflicts that affected it in the post-Soviet period. The aim is to ascertain what contribution the association has made to the creative transformation and reconstruction of peaceful societies in the region.
2023
"Under the same sky: the role of Rondine Cittadella della Pace in the creative transformation of conflicts in the South Caucasus"
Il termine “conflitto” indica una divergenza fra parti dovuta a contrapposizioni di bisogni e priorità. Presente a livello individuale e societario, nei contesti nazionali ed internazionali viene spesso sostituito alla parola “guerra”, connotando lo scontro in maniera negativa, come esperienza distruttiva per le parti. Il diritto internazionale ha elaborato delle strategie per la risoluzione delle controversie nello scacchiere geopolitico considerandole come giochi a somma zero, ricorrendo a tecniche di negoziazione ma anche all’uso della forza. Nel XX secolo, invece, nascono i Peace studies, che guidano a una nuova teorizzazione della risoluzione dei conflitti attraverso la comprensione delle cause culturali e sociali delle ostilità, con metodi nonviolenti e in un’ottica trasformativa delle controversie. Accanto alle teorie di peacebuilding top-down, vi sono alcune esperienze innovative che lavorano sulle dinamiche bottom-up del peacebuilding e sulla diplomazia popolare, in cui i processi di dialogo e ricostruzione post-conflitto sono promossi da soggetti nella società civile stessa, tramite associazioni pacifiste, ONG, canali dell’informazione e dell’istruzione.  È in questo panorama che si colloca il lavoro, spesso definito come “missione”, di Rondine Cittadella della Pace, un’associazione italiana nata nell’omonimo borgo toscano della provincia di Arezzo, che con il progetto della World House lavora sulla natura relazionale del conflitto e sulla trasformazione creativa di controversie internazionali attraverso il dialogo e la convivenza fra “nemici” provenienti da zone in guerra o post-conflitto. Nel seguente studio sarà condotta un’analisi dell’associazione e del suo metodo in relazione alla regione del Caucaso Meridionale, con attenzione ai conflitti che l’hanno interessata nel periodo post-sovietico. Il proposito è di verificare quale sia stato il contributo dell’associazione nella trasformazione creativa e nella ricostruzione di società pacifiche nella regione.
Caucaso del Sud
Conflitto
Trasformazione
Metodo Rondine
Società civile
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/74670