La tesi si propone di analizzare l’evoluzione del giornalismo italiano dal secondo Dopoguerra fino agli anni Settanta. Una particolare attenzione viene rivolta ad una giornalista emblematica, complessa e carismatica come Oriana Fallaci e al suo rapporto contraddittorio con il potere e i suoi rappresentanti. Non è possibile realizzare una trattazione del giornalismo italiano senza analizzare il rapporto di influenza reciproca con il potere. Nella vicenda storica italiana è innegabile l’intreccio tra informazione e gruppi di interesse, oltre all’influenza, a volte definibile condizionamento, che questi ultimi hanno esercitato sulla classe giornalistica del nostro paese. Asserire ciò non significa tuttavia affermare che i media, motore per la nascita di istituzioni sociali e cambiamenti culturali, siano solo frutto di manipolazione da parte della élite politica ed economica del paese; i mezzi di comunicazione, difatti, hanno permesso di diffondere maggiore pluralismo culturale e politico. Rimane comunque giustificabile l’atteggiamento del pubblico che oscilla tra stima e scetticismo nei confronti dell’universo giornalistico, sia per la elevata presenza di industriali e finanzieri nell’editoria italiana, sia per l’aspirazione diffusa dei pubblicisti al divenire parte dell’oligarchia politica ed economica che ha guidato passaggi decisivi della storia d’Italia. (introduzione Mauro Forno Informazione e potere) In questo quadro complesso risalta un nome, quello di Oriana Fallaci, una donna e una giornalista pervasiva e poliedrica, schiettamente scomoda ma estremamente affascinante. La sua caparbietà l’ha portata a dedicare una parte consistente della sua carriera all’analisi del potere, la quale risulta puntuale e razionale nonostante la passionalità della giornalista; ne resta affascinata ma allo stesso tempo sempre più critica e scettica. Questo contrasto d’altronde è il medesimo da lei suscitato nei lettori, forse il motivo per cui le sue opere hanno lasciato una traccia indelebile nell’evoluzione del giornalismo italiano. (introduzione Raccontare è testimoniare) Nel primo capitolo si propone l’esame del percorso del giornalismo italiano dai primi anni che fanno seguito alla fine del conflitto mondiale, con la ripresa della libertà di stampa e l’assestamento o nascita di nuove redazioni e testate che faranno la storia d’Italia. Nel secondo capitolo l’approfondimento si sposta sulla biografia della protagonista del lavoro, ovvero Oriana Fallaci. L’obiettivo è evidenziare le tappe fondamentali della sua vita, la maturazione del suo percorso giornalistico e le tematiche di cui si è maggiormente occupata. Nel terzo capitolo, infine, si prospettano tre interviste della Fallaci a grandi uomini politici e rappresentanti dei partiti principali della storia della Prima Repubblica, nell’ordine Democrazia Cristiana, Partito Comunista Italiano e Partito Socialista Italiano: Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer e Pietro Nenni. Le opinioni e dichiarazione dei leaders politici sono state pubblicate rispettivamente sul Corriere della Sera nel 1974 e nel 1980 e sull’Europeo nel 1971, le testate nelle quali la giornalista ha trascorso numerosi anni e pubblicato importanti articoli. I titoli di riferimento per il terzo capitolo sono Intervista con la storia e Intervista con il potere, raccolte di interviste diligentemente svolte, riportate e commentate dalla stessa Fallaci.
La libertà nella testimonianza: il giornalismo di Oriana Fallaci
TOFFANIN, GIULIA
2023/2024
Abstract
La tesi si propone di analizzare l’evoluzione del giornalismo italiano dal secondo Dopoguerra fino agli anni Settanta. Una particolare attenzione viene rivolta ad una giornalista emblematica, complessa e carismatica come Oriana Fallaci e al suo rapporto contraddittorio con il potere e i suoi rappresentanti. Non è possibile realizzare una trattazione del giornalismo italiano senza analizzare il rapporto di influenza reciproca con il potere. Nella vicenda storica italiana è innegabile l’intreccio tra informazione e gruppi di interesse, oltre all’influenza, a volte definibile condizionamento, che questi ultimi hanno esercitato sulla classe giornalistica del nostro paese. Asserire ciò non significa tuttavia affermare che i media, motore per la nascita di istituzioni sociali e cambiamenti culturali, siano solo frutto di manipolazione da parte della élite politica ed economica del paese; i mezzi di comunicazione, difatti, hanno permesso di diffondere maggiore pluralismo culturale e politico. Rimane comunque giustificabile l’atteggiamento del pubblico che oscilla tra stima e scetticismo nei confronti dell’universo giornalistico, sia per la elevata presenza di industriali e finanzieri nell’editoria italiana, sia per l’aspirazione diffusa dei pubblicisti al divenire parte dell’oligarchia politica ed economica che ha guidato passaggi decisivi della storia d’Italia. (introduzione Mauro Forno Informazione e potere) In questo quadro complesso risalta un nome, quello di Oriana Fallaci, una donna e una giornalista pervasiva e poliedrica, schiettamente scomoda ma estremamente affascinante. La sua caparbietà l’ha portata a dedicare una parte consistente della sua carriera all’analisi del potere, la quale risulta puntuale e razionale nonostante la passionalità della giornalista; ne resta affascinata ma allo stesso tempo sempre più critica e scettica. Questo contrasto d’altronde è il medesimo da lei suscitato nei lettori, forse il motivo per cui le sue opere hanno lasciato una traccia indelebile nell’evoluzione del giornalismo italiano. (introduzione Raccontare è testimoniare) Nel primo capitolo si propone l’esame del percorso del giornalismo italiano dai primi anni che fanno seguito alla fine del conflitto mondiale, con la ripresa della libertà di stampa e l’assestamento o nascita di nuove redazioni e testate che faranno la storia d’Italia. Nel secondo capitolo l’approfondimento si sposta sulla biografia della protagonista del lavoro, ovvero Oriana Fallaci. L’obiettivo è evidenziare le tappe fondamentali della sua vita, la maturazione del suo percorso giornalistico e le tematiche di cui si è maggiormente occupata. Nel terzo capitolo, infine, si prospettano tre interviste della Fallaci a grandi uomini politici e rappresentanti dei partiti principali della storia della Prima Repubblica, nell’ordine Democrazia Cristiana, Partito Comunista Italiano e Partito Socialista Italiano: Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer e Pietro Nenni. Le opinioni e dichiarazione dei leaders politici sono state pubblicate rispettivamente sul Corriere della Sera nel 1974 e nel 1980 e sull’Europeo nel 1971, le testate nelle quali la giornalista ha trascorso numerosi anni e pubblicato importanti articoli. I titoli di riferimento per il terzo capitolo sono Intervista con la storia e Intervista con il potere, raccolte di interviste diligentemente svolte, riportate e commentate dalla stessa Fallaci.File | Dimensione | Formato | |
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