La tesi esplora il concetto della "banalità del male", introducendo il pensiero di Hannah Arendt e analizzando i meccanismi psicologici e sociali che portano individui comuni a compiere atti malvagi. Partendo dall'analisi del caso di Adolf Eichmann, il burocrate nazista considerato un esempio emblematico di come il male possa manifestarsi attraverso l'obbedienza cieca e la mancanza di riflessione critica, si discute la trasformazione del male da radicale a banale. La tesi approfondisce il tema con esempi tratti da esperimenti psicologici come quelli di Milgram e Zimbardo, dimostrando come il contesto sociale influenzi profondamente le azioni umane. Viene inoltre trattato il concetto di banalità dell'eroismo, considerato come una risposta possibile alla banalità del male, che non richiede atti straordinari, ma semplicemente la capacità di andare controcorrente e mantenere una forte bussola morale.
La banalità del male: teoria e pratica
VICARI, DANIELA
2023/2024
Abstract
La tesi esplora il concetto della "banalità del male", introducendo il pensiero di Hannah Arendt e analizzando i meccanismi psicologici e sociali che portano individui comuni a compiere atti malvagi. Partendo dall'analisi del caso di Adolf Eichmann, il burocrate nazista considerato un esempio emblematico di come il male possa manifestarsi attraverso l'obbedienza cieca e la mancanza di riflessione critica, si discute la trasformazione del male da radicale a banale. La tesi approfondisce il tema con esempi tratti da esperimenti psicologici come quelli di Milgram e Zimbardo, dimostrando come il contesto sociale influenzi profondamente le azioni umane. Viene inoltre trattato il concetto di banalità dell'eroismo, considerato come una risposta possibile alla banalità del male, che non richiede atti straordinari, ma semplicemente la capacità di andare controcorrente e mantenere una forte bussola morale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/74708