Il presente lavoro si struttura come una ricerca qualitativa di carattere etnografico, della durata complessiva di tre mesi, condotta con la collaborazione dell’Associazione Gioco e Benessere in Pediatria, all’interno della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova. La ricerca è stata realizzata in stile dialogico, riconoscendo le bambine e i bambini nel loro essere soggetti in interazione, nonché portatori di saperi specifici e situazionali all’interno dei mondi relazionali in cui si muovono. In particolare, ho prestato ascolto alle matrici di senso e di significato che le bambine e i bambini hanno attribuito al proprio stare all’interno del contesto ospedaliero, in riferimento ai processi di cura. Ciò è stato possibile soprattutto grazie ad una peculiare cornice d’azione, quella del gioco. Il gioco si è rivelato essere un rito di passaggio: uno spazio-tempo di rottura rispetto alla forma ospedaliera in cui si vivono le esperienze quotidiane e, al contempo, un facilitatore nell’andare incontro ad un dialogo caratterizzato da un processo di trasformazione e riconoscimento reciproco nella diade Io-Tu. Questo dialogo ha dato vita ad un insieme di racconti di saperi riguardanti, tra gli altri, il corpo, sentito dalle bambine e dai bambini come mero oggetto su cui vengono attuate le pratiche mediche. Inoltre, la ricerca pone attenzione sul mancato riconoscimento delle specificità dei mondi dei bambini da parte degli adulti, il che porta ad una minore efficacia sia dei processi di cura sia delle relazioni terapeutiche che si vanno a co-creare. Ascoltare le parole, i silenzi ed i corpi dell’Altro apre la strada ad una considerazione della cura nella sua multidimensionalità, piuttosto che come un atto di somministrazione generalizzato.

Non sono un oggetto. Bambine e bambini in Pediatria raccontano la cura

CRNOVCIC, ADRIJANA
2023/2024

Abstract

Il presente lavoro si struttura come una ricerca qualitativa di carattere etnografico, della durata complessiva di tre mesi, condotta con la collaborazione dell’Associazione Gioco e Benessere in Pediatria, all’interno della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova. La ricerca è stata realizzata in stile dialogico, riconoscendo le bambine e i bambini nel loro essere soggetti in interazione, nonché portatori di saperi specifici e situazionali all’interno dei mondi relazionali in cui si muovono. In particolare, ho prestato ascolto alle matrici di senso e di significato che le bambine e i bambini hanno attribuito al proprio stare all’interno del contesto ospedaliero, in riferimento ai processi di cura. Ciò è stato possibile soprattutto grazie ad una peculiare cornice d’azione, quella del gioco. Il gioco si è rivelato essere un rito di passaggio: uno spazio-tempo di rottura rispetto alla forma ospedaliera in cui si vivono le esperienze quotidiane e, al contempo, un facilitatore nell’andare incontro ad un dialogo caratterizzato da un processo di trasformazione e riconoscimento reciproco nella diade Io-Tu. Questo dialogo ha dato vita ad un insieme di racconti di saperi riguardanti, tra gli altri, il corpo, sentito dalle bambine e dai bambini come mero oggetto su cui vengono attuate le pratiche mediche. Inoltre, la ricerca pone attenzione sul mancato riconoscimento delle specificità dei mondi dei bambini da parte degli adulti, il che porta ad una minore efficacia sia dei processi di cura sia delle relazioni terapeutiche che si vanno a co-creare. Ascoltare le parole, i silenzi ed i corpi dell’Altro apre la strada ad una considerazione della cura nella sua multidimensionalità, piuttosto che come un atto di somministrazione generalizzato.
2023
I am not an object. Children in Pediatrics narrating care
Cura
Corpo
Gioco
Etnografia
Stile dialogico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/74900