Pensieri circa il futuro di un gruppo di persone con storie di detenzione

Avere alle spalle una storia di detenzione non è spesso considerata una vulnerabilità pari a quelle dovute da condizioni fisiche o psicologiche, ma sortisce sulla persona delle conseguenze negative tali da poter intaccare la vita personale e lo sviluppo di carriera. A partire dallo studio della letteratura, che evidenzia numerose barriere allo sviluppo personale e professionale delle persone con storie di detenzione, l’obiettivo di questo studio è indagare i pensieri, i desideri e gli atteggiamenti nei confronti del futuro in un gruppo di persone venute a contatto con il sistema di giustizia. Si trattano, inoltre, tematiche quali percezione della qualità della vita, lavoro dignitoso, speranza, giustizia sociale e career-adaptability, ovvero la capacità di adattarsi e approcciarsi alle transizioni lavorative e personali. Dai risultati di questo studio, condotto con la partecipazione di un gruppo di 20 persone venute a contatto con il sistema di giustizia, si evidenzia come le persone che hanno trascorso più di due anni all’interno di istituti penitenziari abbiano una prospettiva temporale futura più bassa di quelle che ne hanno trascorsi meno. Inoltre, emerge come la career- adaptability sia una predittrice dell’orientamento temporale futuro, anche in un gruppo di persone con tale tipologia di vulnerabilità sociale. Per concludere, dall’analisi dei pensieri relativi al futuro si evince che i principali desideri di persone con storie di detenzione sono relativi alla sfera lavorativa e affettiva, mentre gli ostacoli percepiti riguardano prevalentemente la condizione di carcerazione attuale, possibili limiti strumentali, quali, per esempio, la mancanza di denaro e lo stigma. Tuttavia, la maggior parte degli intervistati ha riportato un atteggiamento positivo nei confronti del futuro che li attende.