Questa ricerca si è proposta, in primo luogo, di approfondire quanto già presente in letteratura circa le sindromi psicoterratiche, concentrandosi in particolare sui costrutti dell’eco-ansia e del climate change worry. Entrambe queste risposte psicologiche, che non devono essere patologizzate, sembrano manifestarsi con maggior frequenza e preponderanza nelle donne, nei giovani adulti e in coloro che si sentono maggiormente legati all’ambiente e al mondo naturale. In un secondo momento, si è voluto riflettere sulla relazione tra le risposte psicologiche legate al cambiamento climatico e la regolazione emotiva. Tramite un’analisi degli studi presenti in letteratura si è potuto constatare, tuttavia, che la maggior parte di essi si focalizza sul costrutto del coping, il quale, seppur simile, non è comunque sovrapponibile a quello della regolazione emotiva. Attraverso il presente protocollo di ricerca si è quindi deciso di approfondire: a) la relazione tra alcune variabili socio demografiche e psicologiche (genere, età, ansia generalizzata, depressione, informarsi circa il cambiamento climatico, aver fatto esperienza diretta di eventi meteorologici estremi potenzialmente attribuibili al cambiamento climatico e occuparsi del cambiamento climatico) e il costrutto dell’eco-ansia; b) la relazione tra le variabili sopra indicate e il costrutto del climate change worry; c) la relazione tra eco-ansia e climate change worry; d) il ruolo della regolazione emotiva nel contesto delle risposte psicologiche legate al cambiamento climatico. Dai risultati emerge che eco-ansia e climate change worry sono più elevati nelle donne del campione, in chi si occupa, in chi si informa e in chi ha fatto esperienza di eventi metereologici estremi potenzialmente legati al cambiamento climatico. L’ansia generalizzata e la depressione sembrano correlare positivamente, seppur debolmente, solo con l’eco-ansia e l’età dei partecipanti sembra correlare positivamente solo con la preoccupazione. Si trovano inoltre associazioni positive e moderate tra climate change worry ed eco-ansia, le quali permettono di ipotizzare che il primo possa costituire la componente cognitiva e più pratica della seconda, in linea con quanto presente in letteratura. Si riscontrano correlazioni positive sia tra la disregolazione emotiva e l’eco-ansia, sia tra la disregolazione emotiva e il climate change worry, lasciando supporre che al crescere della prima aumentano anche le seconde e che la regolazione emotiva sia un costrutto centrale anche nell’ambito del cambiamento climatico. Infine, si rileva un ruolo di moderazione della regolazione emotiva nel rapporto tra eco-ansia e preoccupazione. In particolare, all’aumentare dell’eco-ansia aumenta anche la preoccupazione. Tuttavia, migliore è la regolazione emotiva, maggiore è questo aumento.
Cambiamento climatico e salute mentale: il ruolo della regolazione emotiva e del climate change worry
LORENZINI, MICHELA
2023/2024
Abstract
Questa ricerca si è proposta, in primo luogo, di approfondire quanto già presente in letteratura circa le sindromi psicoterratiche, concentrandosi in particolare sui costrutti dell’eco-ansia e del climate change worry. Entrambe queste risposte psicologiche, che non devono essere patologizzate, sembrano manifestarsi con maggior frequenza e preponderanza nelle donne, nei giovani adulti e in coloro che si sentono maggiormente legati all’ambiente e al mondo naturale. In un secondo momento, si è voluto riflettere sulla relazione tra le risposte psicologiche legate al cambiamento climatico e la regolazione emotiva. Tramite un’analisi degli studi presenti in letteratura si è potuto constatare, tuttavia, che la maggior parte di essi si focalizza sul costrutto del coping, il quale, seppur simile, non è comunque sovrapponibile a quello della regolazione emotiva. Attraverso il presente protocollo di ricerca si è quindi deciso di approfondire: a) la relazione tra alcune variabili socio demografiche e psicologiche (genere, età, ansia generalizzata, depressione, informarsi circa il cambiamento climatico, aver fatto esperienza diretta di eventi meteorologici estremi potenzialmente attribuibili al cambiamento climatico e occuparsi del cambiamento climatico) e il costrutto dell’eco-ansia; b) la relazione tra le variabili sopra indicate e il costrutto del climate change worry; c) la relazione tra eco-ansia e climate change worry; d) il ruolo della regolazione emotiva nel contesto delle risposte psicologiche legate al cambiamento climatico. Dai risultati emerge che eco-ansia e climate change worry sono più elevati nelle donne del campione, in chi si occupa, in chi si informa e in chi ha fatto esperienza di eventi metereologici estremi potenzialmente legati al cambiamento climatico. L’ansia generalizzata e la depressione sembrano correlare positivamente, seppur debolmente, solo con l’eco-ansia e l’età dei partecipanti sembra correlare positivamente solo con la preoccupazione. Si trovano inoltre associazioni positive e moderate tra climate change worry ed eco-ansia, le quali permettono di ipotizzare che il primo possa costituire la componente cognitiva e più pratica della seconda, in linea con quanto presente in letteratura. Si riscontrano correlazioni positive sia tra la disregolazione emotiva e l’eco-ansia, sia tra la disregolazione emotiva e il climate change worry, lasciando supporre che al crescere della prima aumentano anche le seconde e che la regolazione emotiva sia un costrutto centrale anche nell’ambito del cambiamento climatico. Infine, si rileva un ruolo di moderazione della regolazione emotiva nel rapporto tra eco-ansia e preoccupazione. In particolare, all’aumentare dell’eco-ansia aumenta anche la preoccupazione. Tuttavia, migliore è la regolazione emotiva, maggiore è questo aumento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75260