Gli individui con sintomi depressivi mostrano alterazioni cerebrali e somatiche, influenzando sia le vie afferenti che efferenti. Questo si riflette nella ridotta variabilità della frequenza cardiaca (HRV), indicatore dell’attività corticale centrale e precentrale, e in un'alterata accuratezza e sensibilità enterocettiva, segnalando un deficit nella regolazione emozionale e fisiologica. L’obiettivo della ricerca è esplorare come il tono dell’umore influenzi la relazione tra attività cardiaca e cerebrale, valutando correlati neurali della percezione viscerale. In particolare, si esamineranno i processi di autoregolazione psicofisiologica in studenti con sintomi depressivi subclinici. Si ipotizza che i sintomi depressivi siano negativamente correlati con le abilità enterocettive, l’autoregolazione emotiva e l’HRV rispetto al gruppo di controllo. I partecipanti hanno completato questionari per valutare tono dell’umore (BDI-II), ansia (BAI) e disregolazione emozionale (DERS). I partecipanti sono stati assegnati al gruppo di controllo (45) o al gruppo disforico (27). I dati psicofisiologici sono stati raccolti tramite ECG, misurando accuratezza (HTT, HDT) e sensibilità enterocettiva (BPQ-22). La regolazione dell’HRV è stata valutata tramite biofeedback. I risultati mostrano che i soggetti disforici hanno una maggiore disregolazione simpato-vagale (p=0.014), tono vagale ridotto (p=0.059) e peggiore performance in compiti di autoregolazione emotiva (p=0.015) rispetto al controllo. Alcuni aspetti della disregolazione emozionale sono associati a minore accuratezza enterocettiva. Questi risultati suggeriscono che interventi mirati all’autoregolazione e al bilanciamento simpato-vagale possono migliorare la gestione dei sintomi depressivi e prevenire malattie comorbide, come patologie cardiovascolari, e potrebbero essere utili anche in ambito preventivo per adolescenti e giovani adulti a rischio di depressione
Depressione e autoregolazione: uno studio tramite Biofeedback
RUGGIERO, VANESSA
2023/2024
Abstract
Gli individui con sintomi depressivi mostrano alterazioni cerebrali e somatiche, influenzando sia le vie afferenti che efferenti. Questo si riflette nella ridotta variabilità della frequenza cardiaca (HRV), indicatore dell’attività corticale centrale e precentrale, e in un'alterata accuratezza e sensibilità enterocettiva, segnalando un deficit nella regolazione emozionale e fisiologica. L’obiettivo della ricerca è esplorare come il tono dell’umore influenzi la relazione tra attività cardiaca e cerebrale, valutando correlati neurali della percezione viscerale. In particolare, si esamineranno i processi di autoregolazione psicofisiologica in studenti con sintomi depressivi subclinici. Si ipotizza che i sintomi depressivi siano negativamente correlati con le abilità enterocettive, l’autoregolazione emotiva e l’HRV rispetto al gruppo di controllo. I partecipanti hanno completato questionari per valutare tono dell’umore (BDI-II), ansia (BAI) e disregolazione emozionale (DERS). I partecipanti sono stati assegnati al gruppo di controllo (45) o al gruppo disforico (27). I dati psicofisiologici sono stati raccolti tramite ECG, misurando accuratezza (HTT, HDT) e sensibilità enterocettiva (BPQ-22). La regolazione dell’HRV è stata valutata tramite biofeedback. I risultati mostrano che i soggetti disforici hanno una maggiore disregolazione simpato-vagale (p=0.014), tono vagale ridotto (p=0.059) e peggiore performance in compiti di autoregolazione emotiva (p=0.015) rispetto al controllo. Alcuni aspetti della disregolazione emozionale sono associati a minore accuratezza enterocettiva. Questi risultati suggeriscono che interventi mirati all’autoregolazione e al bilanciamento simpato-vagale possono migliorare la gestione dei sintomi depressivi e prevenire malattie comorbide, come patologie cardiovascolari, e potrebbero essere utili anche in ambito preventivo per adolescenti e giovani adulti a rischio di depressioneFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75308