La depressione è la patologia mentale più diagnosticata al giorno d’oggi e si stima che nel 2030 sarà la prima causa di disabilità tra la popolazione mondiale per la compromissione a livello fisico, lavorativo e sociale che comporta nella vita degli individui. Negli anni molte ricerche hanno contribuito alla comprensione dei meccanismi che causano e mantengono il disturbo attraverso varie metodologie. Tra queste, gli innovativi dispositivi di Realtà Virtuale (VR) permettono all’individuo di immergersi e interagire all’interno di ambienti virtuali simili alla realtà e per questo motivo sono stati largamente utilizzati per il trattamento di diversi disturbi mentali. Il presente elaborato di tesi intende verificare l’ipotesi dell’Emotional Context Insensitivity (ECI), che considera la depressione come un disturbo di inerzia comportamentale e affettiva, manifestata in una scarsa reattività emozionale a fronte di stimoli salienti sia positivi che negativi. Le analisi hanno coinvolto un campione di 100 partecipanti (80 femmine e 20 maschi; età media: 23,17 anni) suddivisi in modo equo tra gruppo sperimentale e di controllo in base al punteggio ottenuto al Patient Health Questionnaire – 9 (≥9: gruppo sperimentale; ≤5: gruppo di controllo). Essi sono stati coinvolti in una sessione di gioco con il visore HP Reverb G2 edizione Ominicept in un ambiente VR che offriva la possibilità di esplorare lo spazio circostante ed eseguire dei task cognitivi. I dati acquisiti sono stati raccolti tramite il visore e il sensore di eye-tracker incorporato allo stesso per cogliere i tempi di esplorazione e di fissazione degli stimoli nell’ambiente virtuale. Le analisi sono state suddivise in funzione dei costrutti di inerzia comportamentale, determinata da variabili di esplorazione ambientale, e affettiva, definita dalle tempistiche di fissazione di immagini a valenza positiva e negativa. Si ipotizza rispettivamente che i soggetti nel gruppo sperimentale trascorrano meno tempo ad esplorare l’ambiente circostante e ad osservare le immagini presenti rispetto ai soggetti nel gruppo di controllo, a conferma dei bias comportamentali e attentivi dell’ECI.

L’Emotional Context Insensitivity nella depressione in uno scenario di realtà virtuale: uno studio pilota.

TECCHIO, GIORGIA
2023/2024

Abstract

La depressione è la patologia mentale più diagnosticata al giorno d’oggi e si stima che nel 2030 sarà la prima causa di disabilità tra la popolazione mondiale per la compromissione a livello fisico, lavorativo e sociale che comporta nella vita degli individui. Negli anni molte ricerche hanno contribuito alla comprensione dei meccanismi che causano e mantengono il disturbo attraverso varie metodologie. Tra queste, gli innovativi dispositivi di Realtà Virtuale (VR) permettono all’individuo di immergersi e interagire all’interno di ambienti virtuali simili alla realtà e per questo motivo sono stati largamente utilizzati per il trattamento di diversi disturbi mentali. Il presente elaborato di tesi intende verificare l’ipotesi dell’Emotional Context Insensitivity (ECI), che considera la depressione come un disturbo di inerzia comportamentale e affettiva, manifestata in una scarsa reattività emozionale a fronte di stimoli salienti sia positivi che negativi. Le analisi hanno coinvolto un campione di 100 partecipanti (80 femmine e 20 maschi; età media: 23,17 anni) suddivisi in modo equo tra gruppo sperimentale e di controllo in base al punteggio ottenuto al Patient Health Questionnaire – 9 (≥9: gruppo sperimentale; ≤5: gruppo di controllo). Essi sono stati coinvolti in una sessione di gioco con il visore HP Reverb G2 edizione Ominicept in un ambiente VR che offriva la possibilità di esplorare lo spazio circostante ed eseguire dei task cognitivi. I dati acquisiti sono stati raccolti tramite il visore e il sensore di eye-tracker incorporato allo stesso per cogliere i tempi di esplorazione e di fissazione degli stimoli nell’ambiente virtuale. Le analisi sono state suddivise in funzione dei costrutti di inerzia comportamentale, determinata da variabili di esplorazione ambientale, e affettiva, definita dalle tempistiche di fissazione di immagini a valenza positiva e negativa. Si ipotizza rispettivamente che i soggetti nel gruppo sperimentale trascorrano meno tempo ad esplorare l’ambiente circostante e ad osservare le immagini presenti rispetto ai soggetti nel gruppo di controllo, a conferma dei bias comportamentali e attentivi dell’ECI.
2023
The Emotional Context Insensitivity in depression in a virtual reality scenario: a pilot study.
depression
ECI
Virtual Reality
eye-tracker
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/75320