Introduzione: Gli anticorpi monoclonali Anti-CD38, quali Daratumumab e Isatuximab, sono molecole impiegate nel trattamento del Mieloma Multiplo come inibitori della crescita in vivo delle plasmacellule mielomatose che presentano un over-espressione del CD38. Tuttavia tale immunocomplesso si determina con il medesimo antigene espresso anche in piccole concentrazioni sulle emazie dei pannelli di screening e dei donatori nei test pre-trasfusionali, determinando una reazione di panreattività sia al Test dell’Antiglobulina Indiretto che al CrossMatch Sierologico all’interno di una finestra temporale che va dai 2 ai 6 mesi a seguito dell’ultima somministrazione del farmaco. Nel tentativo di ovviare tale problematica, con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza trasfusionale anche in regime di urgenza dei pazienti affetti da Mieloma Multiplo ed a seguito della revisione delle “Raccomandazioni SIMTI per la gestione trasfusionale dei pazienti in trattamento con anticorpi monoclonali anti-CD38 e anti-CD47” del 2023, questo studio si propone di valutare l’efficacia delle pratiche proposte dal documento e la loro effettiva applicabilità presso il dipartimento di Medicina Trasfusionale dell’Aulss8 Berica. Materiali e metodi: Sono stati raccolti campioni di pazienti affetti da Mieloma Multiplo e in trattamento con anti-CD38, la cui interferenza farmacologica al Test dell’Antiglobulina Indiretto è stata mitigata tramite l’applicazione della Tecnologia in Microcolonna e Pannelli di Emazie Test pre-trattati con reagenti Sulfidrilici o Enzimatici. Risultati: L’applicazione delle pratiche presenta una mitigazione totale dell’interferenza nel 100% dei casi, consentendo il rilevamento e l’identificazione degli anticorpi irregolari, dove presenti, specifici nei confronti di antigeni eritrocitari non neutralizzati da reagenti tiolici o enzimatici. Conclusioni: Le pratiche per la mitigazione dell’interferenza da anti-CD38 risultano essere efficaci, sebbene presentino importanti limiti come l’incapacità di identificare anticorpi diretti contro gli antigeni Fya, Fyb, M, N, S, s, Fy6, Xga, Ge2, Ge4, Ina, Inb, JMH, Yta, Cha, Rga, Pr1, Pr2 e Tn.
Mitigazione dell'interferenza da anticorpi monoclonali anti-CD38 nei test pretrasfusionali: strategie a confronto
FARISATO, ELIA
2023/2024
Abstract
Introduzione: Gli anticorpi monoclonali Anti-CD38, quali Daratumumab e Isatuximab, sono molecole impiegate nel trattamento del Mieloma Multiplo come inibitori della crescita in vivo delle plasmacellule mielomatose che presentano un over-espressione del CD38. Tuttavia tale immunocomplesso si determina con il medesimo antigene espresso anche in piccole concentrazioni sulle emazie dei pannelli di screening e dei donatori nei test pre-trasfusionali, determinando una reazione di panreattività sia al Test dell’Antiglobulina Indiretto che al CrossMatch Sierologico all’interno di una finestra temporale che va dai 2 ai 6 mesi a seguito dell’ultima somministrazione del farmaco. Nel tentativo di ovviare tale problematica, con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza trasfusionale anche in regime di urgenza dei pazienti affetti da Mieloma Multiplo ed a seguito della revisione delle “Raccomandazioni SIMTI per la gestione trasfusionale dei pazienti in trattamento con anticorpi monoclonali anti-CD38 e anti-CD47” del 2023, questo studio si propone di valutare l’efficacia delle pratiche proposte dal documento e la loro effettiva applicabilità presso il dipartimento di Medicina Trasfusionale dell’Aulss8 Berica. Materiali e metodi: Sono stati raccolti campioni di pazienti affetti da Mieloma Multiplo e in trattamento con anti-CD38, la cui interferenza farmacologica al Test dell’Antiglobulina Indiretto è stata mitigata tramite l’applicazione della Tecnologia in Microcolonna e Pannelli di Emazie Test pre-trattati con reagenti Sulfidrilici o Enzimatici. Risultati: L’applicazione delle pratiche presenta una mitigazione totale dell’interferenza nel 100% dei casi, consentendo il rilevamento e l’identificazione degli anticorpi irregolari, dove presenti, specifici nei confronti di antigeni eritrocitari non neutralizzati da reagenti tiolici o enzimatici. Conclusioni: Le pratiche per la mitigazione dell’interferenza da anti-CD38 risultano essere efficaci, sebbene presentino importanti limiti come l’incapacità di identificare anticorpi diretti contro gli antigeni Fya, Fyb, M, N, S, s, Fy6, Xga, Ge2, Ge4, Ina, Inb, JMH, Yta, Cha, Rga, Pr1, Pr2 e Tn.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75398