Il presente progetto di tesi si propone di indagare e approfondire la pedagogia del poeta Andrea Zanzotto (1921-2011), intesa sia nella sua accezione teoretica che pratica. L'obiettivo è considerare l’argomento non solo in termini filosofici, investigando i principi alla base del pensiero pedagogico dell’autore, ma anche in termini letterali, cioè riguardanti la didattica della poesia nella scuola primaria. La ricerca ha preso in considerazione diverse fonti, tra cui gli scritti in prosa e in versi dell’autore stesso, alcuni suoi interventi tenuti nelle scuole e altrove, le analisi critiche della sua opera svolte da altri scrittori e intellettuali e vari saggi storici e filosofici. Più nello specifico, l’indagine ha preso avvio dagli argomenti presentati da Zanzotto nei suoi saggi Infanzie, poesie, scuoletta (appunti) (1973) e Pedagogia (1977) che hanno fornito la base concettuale per una riflessione più ampia. Nella prima parte della ricerca si è evidenziato lo stretto legame che unisce la poesia e l’essere umano, inteso sia come individuo che come specie. Zanzotto, infatti sottolinea la presenza di un’analogia tra filogenesi e ontogenesi le quali corrono su due piani paralleli. A ben pensare, la poesia ha rappresentato per l’essere umano uno strumento utile a costituire e mantenere in vita la tradizione culturale delle comunità, soprattutto prima dell’avvento della scrittura. Allo stesso modo, il testo poetico, sottoforma di ninne-nanne, filastrocche e cantilene, è il primo canale di comunicazione che permette all’infante di relazionarsi con l’adulto. L’indagine si è poi focalizzata sul rapporto che intercorre tra il genere poetico e l’infanzia. Secondo Zanzotto i bambini sono in qualche modo predisposti alla fruizione e alla produzione di testi in versi, guidati da quella creatività e spontaneità che, crescendo, si è destinati a perdere. Tuttavia, nel tempo si sono susseguiti diversi modi di dipingere l’età infantile: i bambini sono stati considerati come esseri innocenti e sapienti, esseri sovrannaturali e oggetti di divinazione, o ancora esseri colpevoli e malvagi. Si è analizzato, dunque, il riflesso che le differenti immagini dell’infanzia hanno avuto sul pensiero pedagogico e i diversi esiti cui l’incontro tra poesia e infanzia ha dato vita. Infine, ci si è focalizzati sul pensiero pedagogico di Zanzotto, il quale vide in Rodari e Pasolini due grandi punti di riferimento nella sua riflessione riguardo all’infanzia. Dalle riflessioni condotte nell’elaborato risulta che la poesia rappresenti una tipologia letteraria particolarmente apprezzata dai più piccoli. Per questo motivo il testo poetico, se maneggiato con consapevolezza, può essere considerato uno strumento efficace a cui gli insegnanti, specialmente della scuola primaria, possono ricorrere per far vivere ai propri studenti esperienze significative e di qualità. Il genere poetico, infatti, racchiude in sé un forte valore didattico, educativo e pedagogico, del quale tutti gli insegnanti dovrebbero essere consci. L'ipotesi di intervento didattico riguardante gli pseudo-haiku di Andrea Zanzotto, con cui si conclude il progetto di ricerca, vuole essere un esempio concreto di quale possa essere un impiego efficace della poesia a scuola.
La "pedagogia poetica" di Andrea Zanzotto: aspetti teoretici e pratici
ARTUSO, GIOVANNA
2023/2024
Abstract
Il presente progetto di tesi si propone di indagare e approfondire la pedagogia del poeta Andrea Zanzotto (1921-2011), intesa sia nella sua accezione teoretica che pratica. L'obiettivo è considerare l’argomento non solo in termini filosofici, investigando i principi alla base del pensiero pedagogico dell’autore, ma anche in termini letterali, cioè riguardanti la didattica della poesia nella scuola primaria. La ricerca ha preso in considerazione diverse fonti, tra cui gli scritti in prosa e in versi dell’autore stesso, alcuni suoi interventi tenuti nelle scuole e altrove, le analisi critiche della sua opera svolte da altri scrittori e intellettuali e vari saggi storici e filosofici. Più nello specifico, l’indagine ha preso avvio dagli argomenti presentati da Zanzotto nei suoi saggi Infanzie, poesie, scuoletta (appunti) (1973) e Pedagogia (1977) che hanno fornito la base concettuale per una riflessione più ampia. Nella prima parte della ricerca si è evidenziato lo stretto legame che unisce la poesia e l’essere umano, inteso sia come individuo che come specie. Zanzotto, infatti sottolinea la presenza di un’analogia tra filogenesi e ontogenesi le quali corrono su due piani paralleli. A ben pensare, la poesia ha rappresentato per l’essere umano uno strumento utile a costituire e mantenere in vita la tradizione culturale delle comunità, soprattutto prima dell’avvento della scrittura. Allo stesso modo, il testo poetico, sottoforma di ninne-nanne, filastrocche e cantilene, è il primo canale di comunicazione che permette all’infante di relazionarsi con l’adulto. L’indagine si è poi focalizzata sul rapporto che intercorre tra il genere poetico e l’infanzia. Secondo Zanzotto i bambini sono in qualche modo predisposti alla fruizione e alla produzione di testi in versi, guidati da quella creatività e spontaneità che, crescendo, si è destinati a perdere. Tuttavia, nel tempo si sono susseguiti diversi modi di dipingere l’età infantile: i bambini sono stati considerati come esseri innocenti e sapienti, esseri sovrannaturali e oggetti di divinazione, o ancora esseri colpevoli e malvagi. Si è analizzato, dunque, il riflesso che le differenti immagini dell’infanzia hanno avuto sul pensiero pedagogico e i diversi esiti cui l’incontro tra poesia e infanzia ha dato vita. Infine, ci si è focalizzati sul pensiero pedagogico di Zanzotto, il quale vide in Rodari e Pasolini due grandi punti di riferimento nella sua riflessione riguardo all’infanzia. Dalle riflessioni condotte nell’elaborato risulta che la poesia rappresenti una tipologia letteraria particolarmente apprezzata dai più piccoli. Per questo motivo il testo poetico, se maneggiato con consapevolezza, può essere considerato uno strumento efficace a cui gli insegnanti, specialmente della scuola primaria, possono ricorrere per far vivere ai propri studenti esperienze significative e di qualità. Il genere poetico, infatti, racchiude in sé un forte valore didattico, educativo e pedagogico, del quale tutti gli insegnanti dovrebbero essere consci. L'ipotesi di intervento didattico riguardante gli pseudo-haiku di Andrea Zanzotto, con cui si conclude il progetto di ricerca, vuole essere un esempio concreto di quale possa essere un impiego efficace della poesia a scuola.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Artuso_Giovanna.pdf
accesso aperto
Dimensione
3.7 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.7 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/75429