Museo, che meraviglia! Esperienza laboratoriale sul precinema tra scuola e museo

The document highlights the necessity of promoting laboratory experiences in primary schools that can motivate the interest and curiosity of students towards the world of art and museums, thus raising their awareness of the cultural heritage they are guardians of. This thesis work originates from the Rodarian question, "Is it worth it for a child to learn crying what they can learn laughing?" (Rodari, 1964). Through the project "Museum, How Wonderful!" it sought to demonstrate that involving pleasure in the learning-teaching process is worthwhile. The ultimate goal of this action-research was to dismantle the idea that equates what is instructional with something tedious and boring, striving to transform the School and Museum institutions into places of wonder. The project provided an opportunity for mutual discovery between the III A class of the C. Battisti School within the Comprehensive Institute of Ponte San Nicolò, where the project took place, and the Precinema Museum – MiniciZotti Collection, which served as both a location and a co-protagonist. The project was guided by the classic "Alice in Wonderland," and included two types of educational formats: laboratory activities such as creating shadow theater silhouettes, a thaumatrope, a flipbook, and a magic lantern; as well as experiential learning during educational outings and the setup of a precinema museum at school. From the evaluation of the project, the essential authentic dialogue between the Museum and School institutions was uncovered, as they can collaboratively design long-term educational and artistic paths by creating a strong educational network. This collaboration can promote "quality education" (Goal 4 of the Agenda 2030) and raise awareness of the importance of cultural heritage. To achieve this, it is crucial for both the School and the Museum to transform into active spaces where learning occurs through experiences infused with beauty that produces knowledge and vice versa (Malaguzzi).

L'elaborato mette in luce la necessità di promuovere esperienze laboratoriali alla scuola primaria capaci di motivare l’interesse e la curiosità di alunne e alunni verso il mondo dell'arte e dell'istituzione museale, sensibilizzandoli al patrimonio culturale del quale sono custodi. Il lavoro di tesi nasce a partire dall’interrogativo rodariano “Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?” (Rodari, 1964). Attraverso il progetto “Museo, che meraviglia!” si è cercato di dimostrare che vale la pena coinvolgere il piacere nel processo di apprendimento-insegnamento. Il fine ultimo di questa ricerca-azione è stato quello scardinare l’idea che sovrappone ciò che è istruttivo a qualcosa di poco divertente e noioso, cercando di trasformare le istituzioni Scuola e Museo in luoghi di meraviglia. Il progetto è stato occasione di reciproca scoperta della classe III A del plesso C. Battisti dell’Istituto Comprensivo di Ponte San Nicolò, classe dove si è svolto il progetto, e del Museo del Precinema – Collezione Minici Zotti, luogo e co-protagonista dello stesso. Il progetto ha avuto come filo conduttore il classico Alice nel Paese delle Meraviglie e ha previsto due tipi di format didattici: attività laboratoriali quali la costruzione di sagome del teatro delle ombre, di taumatropio, di flipbook e di una lanterna magica; transfer in situazione, attuato durante le uscite didattiche e l’allestimento di un museo del precinema a scuola. Dalla valutazione del progetto è emerso quanto sia fondamentale un dialogo autentico tra le istituzioni Museo e Scuola che, insieme, creando una forte rete educativa, possono copregattare percorsi didattici ed educativi di arte a lungo termine, in modo da promuovere un’”istruzione di qualità” (goal 4 dell’Agenda 2030) e possono sensibilizzare all’importanza del patrimonio culturale. Per fare ciò è fondamentale che la Scuola e il Museo si trasformino in spazi attivi, dove imparare facendo vivendo un’esperienza nella quale c’è bellezza che produce conoscenza e viceversa (Malaguzzi).