The “Indicazioni Nazionali” (2012), the “Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente“ (2018), the “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica” (2020) particularly emphasize the importance of educating for a conscious citizenship, respectful of the natural and social environment. Methodologies by discovery and problem solving emphasize direct relationship with reality. Pedagogy emphasizes how children today lack a sense of limit, of learning from experience and mistakes. Why in elementary school do we "not get out" of the classroom? Can we expect to explore the world only virtually? Are we afraid to risk too much if the teaching proposal is not so well outlined or reserves margins of uncertainty and is it also necessary to rely on the pupils' sense of responsibility? Is it really necessary to "live in the woods" to acquire environmental awareness and skills? How can schools convey knowledge, develop skills, and consolidate responsible behavior toward the environment? The current work answers the questions with a case study: the environmentally oriented primary school, S. Tecchio di Lupia, Sandrigo (Vicenza) has been offering experiential activities in the environment for 25 years, helping children, and consequently families, not only to learn better, but also to enhance their potential and talents by putting them at the service of the community and the environment, with the aim of promoting sustainable development. Through multiple tools, the research reconstructs its history, identifies the aims, the educational and methodological choices that characterize this experience, and the results. Outdoor education, the pedagogical approach also chosen by the Tecchio school, is not new, but it acquires value in a society and culture where movement, play, direct, concrete, and authentic relationship with the real world, risk-taking and learning by doing, involvement of the whole person in his or her entirety (cognitive, physical, affective, and relational dimensions) often do not find space in the everyday context. The school was originally created by initiative of both the teachers and the municipal administration to foster responsible citizenship and has been very innovative compared to the standard programs back then. Is it still so? How does it maintain or renew its mission?

Le Indicazioni Nazionali del 2012, la Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente (2018), le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica (2020) mettono particolarmente in risalto l’importanza di educare a una cittadinanza consapevole, rispettosa dell’ambiente naturale e sociale; le metodologie per scoperta e il problem solving privilegiano il rapporto diretto con la realtà; la pedagogia sottolinea come oggi ai bambini manchi di sperimentare il senso del limite, dell’imparare dall’esperienza e dagli errori. Perché nella scuola primaria “non si esce” dall’aula? Possiamo pensare di esplorare il mondo solo in modo virtuale? Temiamo di rischiare troppo se la proposta didattica non è così ben delineata o riserva margini di incertezza ed è necessario affidarsi anche al senso di responsabilità degli alunni? Per acquisire sensibilità e competenze ambientali è proprio necessario “vivere nel bosco”? Come la scuola può trasmettere conoscenze, sviluppare competenze e consolidare comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente? Il presente lavoro risponde agli interrogativi con uno studio di caso: la scuola primaria statale a indirizzo ambientale, S.Tecchio di Lupia, Sandrigo (Vicenza) da 25 anni propone attività esperienziali nell'ambiente, aiutando i bambini, e di conseguenza le famiglie, non solo ad apprendere meglio, ma anche a valorizzare le proprie potenzialità e talenti mettendoli a servizio della comunità e dell'ambiente, con la finalità di promuovere uno sviluppo sostenibile. Attraverso molteplici strumenti, la ricerca ne ricostruisce la storia, individua le finalità, le scelte didattiche e metodologiche che caratterizzano questa esperienza, i risultati ottenuti. L’educazione all’aperto, l’approccio pedagogico scelto anche dalla scuola Tecchio, non è nuovo, ma acquista valore in una società e in una cultura dove il movimento, il gioco, il rapporto diretto, concreto e autentico con il mondo reale, l’assunzione del rischio e l’imparare facendo, il coinvolgimento di tutta la persona nella sua interezza (dimensione cognitiva, fisica, affettiva e relazionale) spesso non trovano spazio nel contesto quotidiano. Nata per iniziativa non solo dei docenti, ma anche dell'amministrazione comunale, in un’ottica di cittadinanza responsabile che ha coinvolto più soggetti, la scuola, innovativa rispetto ai programmi in vigore allora, lo è ancora oggi? Come mantiene o rinnova la sua mission?

A scuola si può. Uno studio di caso nella scuola primaria a indirizzo ambientale "S. Tecchio" di Lupia (VI)

TODESCAN, LUCIA
2023/2024

Abstract

The “Indicazioni Nazionali” (2012), the “Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente“ (2018), the “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica” (2020) particularly emphasize the importance of educating for a conscious citizenship, respectful of the natural and social environment. Methodologies by discovery and problem solving emphasize direct relationship with reality. Pedagogy emphasizes how children today lack a sense of limit, of learning from experience and mistakes. Why in elementary school do we "not get out" of the classroom? Can we expect to explore the world only virtually? Are we afraid to risk too much if the teaching proposal is not so well outlined or reserves margins of uncertainty and is it also necessary to rely on the pupils' sense of responsibility? Is it really necessary to "live in the woods" to acquire environmental awareness and skills? How can schools convey knowledge, develop skills, and consolidate responsible behavior toward the environment? The current work answers the questions with a case study: the environmentally oriented primary school, S. Tecchio di Lupia, Sandrigo (Vicenza) has been offering experiential activities in the environment for 25 years, helping children, and consequently families, not only to learn better, but also to enhance their potential and talents by putting them at the service of the community and the environment, with the aim of promoting sustainable development. Through multiple tools, the research reconstructs its history, identifies the aims, the educational and methodological choices that characterize this experience, and the results. Outdoor education, the pedagogical approach also chosen by the Tecchio school, is not new, but it acquires value in a society and culture where movement, play, direct, concrete, and authentic relationship with the real world, risk-taking and learning by doing, involvement of the whole person in his or her entirety (cognitive, physical, affective, and relational dimensions) often do not find space in the everyday context. The school was originally created by initiative of both the teachers and the municipal administration to foster responsible citizenship and has been very innovative compared to the standard programs back then. Is it still so? How does it maintain or renew its mission?
2023
At school you can. A case study in the environmentally oriented primary school "S. Tecchio" in Lupia (VI)
Le Indicazioni Nazionali del 2012, la Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente (2018), le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica (2020) mettono particolarmente in risalto l’importanza di educare a una cittadinanza consapevole, rispettosa dell’ambiente naturale e sociale; le metodologie per scoperta e il problem solving privilegiano il rapporto diretto con la realtà; la pedagogia sottolinea come oggi ai bambini manchi di sperimentare il senso del limite, dell’imparare dall’esperienza e dagli errori. Perché nella scuola primaria “non si esce” dall’aula? Possiamo pensare di esplorare il mondo solo in modo virtuale? Temiamo di rischiare troppo se la proposta didattica non è così ben delineata o riserva margini di incertezza ed è necessario affidarsi anche al senso di responsabilità degli alunni? Per acquisire sensibilità e competenze ambientali è proprio necessario “vivere nel bosco”? Come la scuola può trasmettere conoscenze, sviluppare competenze e consolidare comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente? Il presente lavoro risponde agli interrogativi con uno studio di caso: la scuola primaria statale a indirizzo ambientale, S.Tecchio di Lupia, Sandrigo (Vicenza) da 25 anni propone attività esperienziali nell'ambiente, aiutando i bambini, e di conseguenza le famiglie, non solo ad apprendere meglio, ma anche a valorizzare le proprie potenzialità e talenti mettendoli a servizio della comunità e dell'ambiente, con la finalità di promuovere uno sviluppo sostenibile. Attraverso molteplici strumenti, la ricerca ne ricostruisce la storia, individua le finalità, le scelte didattiche e metodologiche che caratterizzano questa esperienza, i risultati ottenuti. L’educazione all’aperto, l’approccio pedagogico scelto anche dalla scuola Tecchio, non è nuovo, ma acquista valore in una società e in una cultura dove il movimento, il gioco, il rapporto diretto, concreto e autentico con il mondo reale, l’assunzione del rischio e l’imparare facendo, il coinvolgimento di tutta la persona nella sua interezza (dimensione cognitiva, fisica, affettiva e relazionale) spesso non trovano spazio nel contesto quotidiano. Nata per iniziativa non solo dei docenti, ma anche dell'amministrazione comunale, in un’ottica di cittadinanza responsabile che ha coinvolto più soggetti, la scuola, innovativa rispetto ai programmi in vigore allora, lo è ancora oggi? Come mantiene o rinnova la sua mission?
Ed. Ambientale
Ed. naturale
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Studio di caso
Cittadinanza
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