Progresso tecnologico e diritti umani: l'approccio del Consiglio d'Europa all'intelligenza artificiale

L’Intelligenza Artificiale è ormai parte della vita quotidiana di milioni di persone (incuriosisce, impaurisce, insospettisce), portando con se enormi potenzialità e preoccupazioni. Fino ad oggi si è discusso molto del problema della protezione dei dati in quanto ‘motore’ di questi sistemi, ma diverse sono le problematiche a cui possiamo essere sottoposti (diffusione di informazioni false, impatto ambientale…). Si inizia infatti a discutere dell’impatto negativo che questi sistemi possono avere sia sul processo democratico che sull’esercizio dei diritti umani (discriminazione algoritmica, limite a libertà di espressione e accesso, diritto al lavoro…). È quindi importante bilanciare l’uso dell’IA con la protezione dei diritti umani sostenendone i principi fondamentali, attuando adeguate salvaguardie e garanzie. il Consiglio d’Europa, organizzazione il cui scopo è promuovere i diritti umani e la democrazia, sta rispondendo a questa attuale problematica sviluppando linee guida e standard per un uso responsabile dell’IA. L’elaborato si prefigge quindi l’obiettivo di analizzare come il Consiglio d’Europa ha voluto esprimersi in materia di IA e diritti umani e gli eventuali limiti e vantaggi del suo operato.