Introduzione: La ricerca di fattori che possano distinguere l'invecchiamento cerebrale dalle fasi iniziali di demenza è fondamentale per una gestione più efficace del paziente affetto da deterioramento cognitivo. Gli scopi di questo studio sono stati i seguenti: i) analizzare i principali parametri di emodinamica cerebrale in pazienti con MCI e con demenza, confrontandoli con un gruppo di controllo; ii) identificare potenziali biomarcatori emodinamici di MCI e demenza; iii) identificare possibili fattori predittivi di progressione da MCI a demenza. Materiali e Metodi: In questo studio prospettico, condotto presso il Laboratorio di Neurosonologia dell’Università di Padova, sono stati reclutati pazienti con diagnosi di MCI e demenza. Tutti i pazienti e i controlli abbinati per età e sesso sono stati sottoposti ad uno studio ultrosonografico dei vasi cerebroafferenti e dei vasi intracranici. Sono stati esclusi pazienti e soggetti con inadeguata finestra acustica temporale. Lo studio dell’emodinamica cerebrale è stato condotto: i) a riposo raccogliendo dati velocitometrici e di resistenza circolatoria; ii) dopo stimolo ipercapnico, calcolando la reattività vasomotoria; iii) dopo stimolo luminoso, così da determinare la funzione di accoppiamento metabolico-vascolare o neurovascular coupling. Risultati: Sono stati inclusi nello studio 120 soggetti suddivisi in tre gruppi: 60 soggetti sani costituenti il gruppo di controllo, 20 pazienti con MCI, 40 pazienti con demenza. Tutti i partecipanti erano soggetti Caucasici, con un rapporto 1:1 tra maschi e femmine, range di età 70-80 anni (media 73 anni) e scolarità simile. In relazione al deterioramento cognitivo, sono stati rilevati: i) una progressiva riduzione dei valori di velocità ematica cerebrale MFV [(cm/s in MCA: sani, 54.8; MCI, 45.5; demenza, 39.6), (cm/s in PCA: sani, 42.2; MCI, 34.6; demenza, 27.4)]; ii) un incremento dei valori dell'indice di pulsatilità PI (sani, 0.76; MCI, 0.84; demenza, 1.28); iii) una maggiore compromissione della reattività vasomotoria VMR (sani, 0%; MCI, 35%; demenza, 82.5%); iv) una disfunzione dell’accoppiamento neuro-vascolare NVC (sani, 0%; MCI, 70%; demenza, 90%). Conclusioni: I parametri emodinamici studiati (MFV, PI, VMR e NCV) possono essere utilizzati come potenziali biomarcatori di declino cognitivo, e potrebbero essere quindi utilizzati in futuro per identificare precocemente i pazienti a rischio di sviluppare MCI e di progressione verso una demenza.
Studio dell'emodinamica cerebrale a riposo, della reattività vasomotoria e del coupling metabolico-vascolare in pazienti affetti da demenza lieve e MCI (mild cognitive impairment)
MANNA, MARIA PIA
2023/2024
Abstract
Introduzione: La ricerca di fattori che possano distinguere l'invecchiamento cerebrale dalle fasi iniziali di demenza è fondamentale per una gestione più efficace del paziente affetto da deterioramento cognitivo. Gli scopi di questo studio sono stati i seguenti: i) analizzare i principali parametri di emodinamica cerebrale in pazienti con MCI e con demenza, confrontandoli con un gruppo di controllo; ii) identificare potenziali biomarcatori emodinamici di MCI e demenza; iii) identificare possibili fattori predittivi di progressione da MCI a demenza. Materiali e Metodi: In questo studio prospettico, condotto presso il Laboratorio di Neurosonologia dell’Università di Padova, sono stati reclutati pazienti con diagnosi di MCI e demenza. Tutti i pazienti e i controlli abbinati per età e sesso sono stati sottoposti ad uno studio ultrosonografico dei vasi cerebroafferenti e dei vasi intracranici. Sono stati esclusi pazienti e soggetti con inadeguata finestra acustica temporale. Lo studio dell’emodinamica cerebrale è stato condotto: i) a riposo raccogliendo dati velocitometrici e di resistenza circolatoria; ii) dopo stimolo ipercapnico, calcolando la reattività vasomotoria; iii) dopo stimolo luminoso, così da determinare la funzione di accoppiamento metabolico-vascolare o neurovascular coupling. Risultati: Sono stati inclusi nello studio 120 soggetti suddivisi in tre gruppi: 60 soggetti sani costituenti il gruppo di controllo, 20 pazienti con MCI, 40 pazienti con demenza. Tutti i partecipanti erano soggetti Caucasici, con un rapporto 1:1 tra maschi e femmine, range di età 70-80 anni (media 73 anni) e scolarità simile. In relazione al deterioramento cognitivo, sono stati rilevati: i) una progressiva riduzione dei valori di velocità ematica cerebrale MFV [(cm/s in MCA: sani, 54.8; MCI, 45.5; demenza, 39.6), (cm/s in PCA: sani, 42.2; MCI, 34.6; demenza, 27.4)]; ii) un incremento dei valori dell'indice di pulsatilità PI (sani, 0.76; MCI, 0.84; demenza, 1.28); iii) una maggiore compromissione della reattività vasomotoria VMR (sani, 0%; MCI, 35%; demenza, 82.5%); iv) una disfunzione dell’accoppiamento neuro-vascolare NVC (sani, 0%; MCI, 70%; demenza, 90%). Conclusioni: I parametri emodinamici studiati (MFV, PI, VMR e NCV) possono essere utilizzati come potenziali biomarcatori di declino cognitivo, e potrebbero essere quindi utilizzati in futuro per identificare precocemente i pazienti a rischio di sviluppare MCI e di progressione verso una demenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75728