L’Advocacy Infermieristica: indagine ospedaliera e residenziale sui fattori ostacolanti e analisi del Moral Distress nell’ infermiere

Introduction: Nursing advocacy represents a crucial role in professional practice. It is frequently assumed by the nurse who acts as a guarantor of the patient's rights within the healthcare team. However, the practice of advocacy can present significant challenges when dealing with patients, family members, and the team, potentially leading to moral distress for the practitioner. Aim: The aim of this study is to identify factors that hinder nursing advocacy and to assess the level of moral distress resulting from it, exploring possible areas of improvement for this practice. Methods: This study utilized a 27-question questionnaire, administered via Google Forms to 171 nurses working in hospital and residential settings. Data were collected and processed in aggregated and anonymous form and analysed using Excel, with the software’s built-in formulas and statistical functions. Results and discussion: A total of 56 nurses (32.7% of the total) responded to the questionnaire, with 42 working in hospitals and 14 in residential facilities. Of the respondents, 64.3% reported being unfamiliar with the concept of nursing advocacy. While 66% of nurses stated that they do not feel tired during their shifts, they only sometimes manage to establish therapeutic relationships and ensure continuity of care. In residential facilities, nurses receive more support from colleagues and doctors, and the team tends to be more open to discussion and collaboration. The greatest moral discomfort arises from carrying out prescriptions that the professional considers unnecessary for the patient's well-being and from following the family's wishes to continue life support even if it is not believed to be in the patient's best interest. Conclusions: Despite the low response rate, the results offer significant insights into advocacy and differences between hospital and residential settings. The challenges inherent in advocacy and moral distress relate to continuity of care and relationships with family members and teams. More training and organisational support is needed to improve patient advocacy.

Introduzione: l'Advocacy infermieristica rappresenta un ruolo cruciale nella pratica professionale. È frequentemente assunto dall'infermiere che agisce come garante dei diritti del paziente all'interno dell’equipe sanitaria. Tuttavia, la pratica dell'advocacy può comportare sfide significative, con pazienti, familiari ed equipe e portare a Distress Morale nel professionista. Obiettivo: l’obiettivo di questo studio è identificare i fattori che ostacolano l'advocacy infermieristica e valutare il livello di distress morale che ne deriva, esplorando possibili aree di miglioramento per questa pratica. Metodi: lo studio ha utilizzato un questionario di 27 domande, è stato somministrato tramite Google Forms a 171 infermieri che operano in contesti ospedalieri e residenziali. I dati sono stati raccolti e trattati in forma aggregata e anonima e analizzati utilizzando Excel con le formule e le funzioni statistiche presenti. Risultati e discussione: al questionario hanno risposto 56 infermieri (32,7% del totale), di cui 42 dal contesto ospedaliero e 14 dalle strutture residenziali territoriali. Il 64,3% ha dichiarato di non conoscere il concetto di advocacy infermieristica. Il 66% degli infermieri dichiarano di non sentirsi stanchi durante i turni, ma di riuscire a instaurare solo qualche volta relazioni terapeutiche e garantire una continuità assistenziale. Nelle strutture residenziali ricevono maggiore supporto dai colleghi e dai medici e l’equipe è più propensa al confronto e alla collaborazione. Il maggiore disagio morale deriva dall'eseguire prescrizioni che il professionista ritiene inutili per il benessere del paziente e dal seguire i desideri della famiglia di continuare il sostegno alla vita anche se non si crede sia nel miglior interesse del paziente. Conclusioni: Nonostante il basso tasso di risposta, i risultati offrono spunti significativi sull’advocacy e differenze tra contesti ospedalieri e residenziali. Le difficoltà, inerenti all’advocacy e al moral distress, riguardano la continuità assistenziale e le relazioni con familiari ed équipe. Serve maggiore formazione e supporto organizzativo per migliorare la tutela del paziente.