Introduzione: La donazione di organi e tessuti è una pratica salvavita sicura e consolidata, gratuita, anonima e solidale. In Italia la popolazione donatrice si attesta a 28.2 soggetti ogni milione di abitanti secondo gli ultimi dati del Sistema Informativo Trapianti, ponendo il Paese al secondo posto tra le Nazioni europee con popolazione paragonabile. L’importanza riguardo la donazione non perde d’attualità, con una Lista d’Attesa superiore al doppio dei trapianti effettuati annualmente. Il personale infermieristico ne è partecipe a pieno titolo, lo stesso Codice Deontologico ne dedica il 26esimo articolo. Il presente elaborato tratta la sola donazione di organi e tessuti da cadavere, affrontando quella da vivente in un excursus presente nel suo primo capitolo. Obiettivo: L’obiettivo è di mettere in luce le conoscenze della popolazione riguardo la donazione degli organi da cadavere. L’assenza, totale o parziale, di conoscenze riguardo al tema è, secondo la letteratura, tra le principali cause di mancata donazione. L’indagine mira ad evidenziare le aree con maggior criticità meritevoli di interventi educativi. Materiali e Metodi: L’analisi è stata svolta attraverso la condivisione di un questionario auto redatto, inoltrato al campione tramite WhatsApp ed Instagram. La condivisione si è dimostrata piuttosto ampia, grazie al contributo apportato da pagine Instagram d’interesse infermieristico con migliaia di follower. L’elaborato mira a mettere in luce, dopo una breve indagine anagrafica, le conoscenze della popolazione sulle condizioni entro cui è possibile effettuare la donazione da cadavere, sulla morte cerebrale, su cosa sia possibile donare, sulle premesse legali alla donazione e sulla procedura d’espianto. A seguito dell’indagine conoscitiva, sono seguite domande rivolte alla popolazione donatrice, con spazio libero, e non donatrice, tramite quesiti tratti dalla letteratura. Risultati: Il questionario è stato compilato da 176 individui, 113 hanno sottoscritto un commento favorevole alla donazione e fino a 44 hanno presentato risposte nell’indagine relativa ai non donatori. Il campione si è composto principalmente da donne, dai 18 ai 30 anni, dalle disparate professioni. I risultati della ricerca hanno portato alla luce una buona conoscenza complessiva. Sono infatti state registrate mode sempre compatibili con la risposta dettata dalla letteratura, in totale pari al 66.4% del campione. I 20 infermieri che hanno dedicato tempo alla compilazione hanno fatto emergere una percentuale di risposte corrette pari all’81.1%. I commenti dei soggetti favorevoli alla donazione sono stati vari, dal dubbio alla pregressa esperienza familiare. Le risposte ai quesiti presentati ai soggetti non favorevoli si sono complessivamente discostate dalla letteratura analizzata, che inquadrava religione, etica, paure, disinteressi e mancate competenze quali determinanti della scelta. Conclusioni: L’analisi effettuata ha fatto emergere la necessità di favorire promozione e aumento delle conoscenze della popolazione infermieristica, che non si sono dimostrate ottimali ed in toto idonee all’esecuzione di interventi educativi. Le statistiche relative all’aumento annuo dei soggetti favorevoli alla donazione, così come l’avanzamento degli studi sugli organi in vitro e sugli xenotrapianti, fanno ben sperare ai risvolti futuri, ma rimane essenziale rafforzare le campagne di sensibilizzazione, massimizzando il numero di potenziali donatori ed elevando una figura professionale da troppo tempo relegata agli interventi procedurali.
"Indagine conoscitiva sulla donazione di organi e tessuti da cadavere ed interventi infermieristici a supporto"
CALZAVARA, MATILDE
2023/2024
Abstract
Introduzione: La donazione di organi e tessuti è una pratica salvavita sicura e consolidata, gratuita, anonima e solidale. In Italia la popolazione donatrice si attesta a 28.2 soggetti ogni milione di abitanti secondo gli ultimi dati del Sistema Informativo Trapianti, ponendo il Paese al secondo posto tra le Nazioni europee con popolazione paragonabile. L’importanza riguardo la donazione non perde d’attualità, con una Lista d’Attesa superiore al doppio dei trapianti effettuati annualmente. Il personale infermieristico ne è partecipe a pieno titolo, lo stesso Codice Deontologico ne dedica il 26esimo articolo. Il presente elaborato tratta la sola donazione di organi e tessuti da cadavere, affrontando quella da vivente in un excursus presente nel suo primo capitolo. Obiettivo: L’obiettivo è di mettere in luce le conoscenze della popolazione riguardo la donazione degli organi da cadavere. L’assenza, totale o parziale, di conoscenze riguardo al tema è, secondo la letteratura, tra le principali cause di mancata donazione. L’indagine mira ad evidenziare le aree con maggior criticità meritevoli di interventi educativi. Materiali e Metodi: L’analisi è stata svolta attraverso la condivisione di un questionario auto redatto, inoltrato al campione tramite WhatsApp ed Instagram. La condivisione si è dimostrata piuttosto ampia, grazie al contributo apportato da pagine Instagram d’interesse infermieristico con migliaia di follower. L’elaborato mira a mettere in luce, dopo una breve indagine anagrafica, le conoscenze della popolazione sulle condizioni entro cui è possibile effettuare la donazione da cadavere, sulla morte cerebrale, su cosa sia possibile donare, sulle premesse legali alla donazione e sulla procedura d’espianto. A seguito dell’indagine conoscitiva, sono seguite domande rivolte alla popolazione donatrice, con spazio libero, e non donatrice, tramite quesiti tratti dalla letteratura. Risultati: Il questionario è stato compilato da 176 individui, 113 hanno sottoscritto un commento favorevole alla donazione e fino a 44 hanno presentato risposte nell’indagine relativa ai non donatori. Il campione si è composto principalmente da donne, dai 18 ai 30 anni, dalle disparate professioni. I risultati della ricerca hanno portato alla luce una buona conoscenza complessiva. Sono infatti state registrate mode sempre compatibili con la risposta dettata dalla letteratura, in totale pari al 66.4% del campione. I 20 infermieri che hanno dedicato tempo alla compilazione hanno fatto emergere una percentuale di risposte corrette pari all’81.1%. I commenti dei soggetti favorevoli alla donazione sono stati vari, dal dubbio alla pregressa esperienza familiare. Le risposte ai quesiti presentati ai soggetti non favorevoli si sono complessivamente discostate dalla letteratura analizzata, che inquadrava religione, etica, paure, disinteressi e mancate competenze quali determinanti della scelta. Conclusioni: L’analisi effettuata ha fatto emergere la necessità di favorire promozione e aumento delle conoscenze della popolazione infermieristica, che non si sono dimostrate ottimali ed in toto idonee all’esecuzione di interventi educativi. Le statistiche relative all’aumento annuo dei soggetti favorevoli alla donazione, così come l’avanzamento degli studi sugli organi in vitro e sugli xenotrapianti, fanno ben sperare ai risvolti futuri, ma rimane essenziale rafforzare le campagne di sensibilizzazione, massimizzando il numero di potenziali donatori ed elevando una figura professionale da troppo tempo relegata agli interventi procedurali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75818