PROBLEMA: La fatigue correlata al cancro viene descritta dai pazienti oncologici come un persistente e soggettivo senso di stanchezza fisico, emozionale e/o cognitiva, che interferisce con lo svolgimento delle normali attività quotidiane. È una sensazione percepita come più stressante rispetto ad altri sintomi e si presenta in varie fasi della malattia. Il metodo più efficace per effettuare uno screening sui pazienti è attraverso l’autovalutazione essendo la fatigue un sintomo soggettivo. L’educazione è uno degli interventi più importanti poiché permette al paziente di acquisire le capacità e le competenze che lo rendono in grado di autogestire la propria sintomatologia. La comunicazione tra professionisti sanitari e pazienti è importante; tuttavia, in ambito oncologico, la comunicazione e la relazione tra queste due figure risulta complicata a causa della diagnosi di malattia, la quale genera dei vissuti di paura, ansia, preoccupazione e vissuti emotivi intensi. SCOPO: Indagare il percepito del paziente nella sua esperienza oncologica, sia sulla gestione della fatigue che sulla comunicazione con i professionisti sanitari. Si vuole poi analizzare quali possono essere i fattori che vanno ad influenzare la gestione della fatigue e la comunicazione tra pazienti e professionisti sanitari. CAMPIONE: Pazienti di età superiore o uguale a 18 anni, oncologici, sottoposti a trattamento antitumorale, che presentano fatigue. MATERIALE E METODI: Per questa revisione della letteratura è stata effettuata una ricerca consultando le banche dati online Google scholar e PubMed con una restrizione temporale dal 2010 al 2024. In totale sono stati trovati 193 articoli full-text; di questi, 5 studi sono stati inclusi in questa revisione della letteratura per essere analizzati e confrontati. RISULTATI: Dagli studi analizzati emerge che molti pazienti riferiscono di non ricordarsi di essere stati sottoposti a screening per valutare la fatigue o di aver affrontato l’argomento in modo esplicito, di conseguenza non si sentono ben informati e preparati per poter gestire la fatigue. In tutti gli studi emerge il fatto che la comunicazione tra pazienti e professionisti sanitari a volte è difficoltosa a causa di una serie di barriere, strutturali, legate ai pazienti e agli operatori, che risultano un ostacolo, per i pazienti, nel chiedere aiuto. CONCLUSIONI: Dalla seguente revisione della letteratura si può concludere che nonostante la fatigue sia un sintomo molto frequente, conosciuto e ben gestito dagli operatori sanitari, molti pazienti oncologici percepiscono la gestione di questo sintomo come insoddisfacente. I pazienti non si ricordano di essere stati sottoposti a valutazioni approfondite sulla fatigue, risulta che, molto spesso, le domande poste dai professionisti sanitari erano generiche; allo stesso modo sembra che i pazienti non si sentano ben informati sulla fatigue; questo può essere dovuto al fatto che le informazioni potrebbero non essere arrivate al paziente per vari motivi. Sono state individuate delle lacune nella comunicazione tra professionisti e pazienti sulla fatigue che rendono la comunicazione insoddisfacente; le principali barriere sono la percezione, dei pazienti, che la fatigue non venga considerata importante, la difficoltà ad “isolare” la problematica della fatigue e le convinzioni non chiare sul sintomo.

La malattia nella malattia: aiutare il paziente oncologico a parlare di fatigue per migliorare il processo di cura

BARUZZO, LISA
2023/2024

Abstract

PROBLEMA: La fatigue correlata al cancro viene descritta dai pazienti oncologici come un persistente e soggettivo senso di stanchezza fisico, emozionale e/o cognitiva, che interferisce con lo svolgimento delle normali attività quotidiane. È una sensazione percepita come più stressante rispetto ad altri sintomi e si presenta in varie fasi della malattia. Il metodo più efficace per effettuare uno screening sui pazienti è attraverso l’autovalutazione essendo la fatigue un sintomo soggettivo. L’educazione è uno degli interventi più importanti poiché permette al paziente di acquisire le capacità e le competenze che lo rendono in grado di autogestire la propria sintomatologia. La comunicazione tra professionisti sanitari e pazienti è importante; tuttavia, in ambito oncologico, la comunicazione e la relazione tra queste due figure risulta complicata a causa della diagnosi di malattia, la quale genera dei vissuti di paura, ansia, preoccupazione e vissuti emotivi intensi. SCOPO: Indagare il percepito del paziente nella sua esperienza oncologica, sia sulla gestione della fatigue che sulla comunicazione con i professionisti sanitari. Si vuole poi analizzare quali possono essere i fattori che vanno ad influenzare la gestione della fatigue e la comunicazione tra pazienti e professionisti sanitari. CAMPIONE: Pazienti di età superiore o uguale a 18 anni, oncologici, sottoposti a trattamento antitumorale, che presentano fatigue. MATERIALE E METODI: Per questa revisione della letteratura è stata effettuata una ricerca consultando le banche dati online Google scholar e PubMed con una restrizione temporale dal 2010 al 2024. In totale sono stati trovati 193 articoli full-text; di questi, 5 studi sono stati inclusi in questa revisione della letteratura per essere analizzati e confrontati. RISULTATI: Dagli studi analizzati emerge che molti pazienti riferiscono di non ricordarsi di essere stati sottoposti a screening per valutare la fatigue o di aver affrontato l’argomento in modo esplicito, di conseguenza non si sentono ben informati e preparati per poter gestire la fatigue. In tutti gli studi emerge il fatto che la comunicazione tra pazienti e professionisti sanitari a volte è difficoltosa a causa di una serie di barriere, strutturali, legate ai pazienti e agli operatori, che risultano un ostacolo, per i pazienti, nel chiedere aiuto. CONCLUSIONI: Dalla seguente revisione della letteratura si può concludere che nonostante la fatigue sia un sintomo molto frequente, conosciuto e ben gestito dagli operatori sanitari, molti pazienti oncologici percepiscono la gestione di questo sintomo come insoddisfacente. I pazienti non si ricordano di essere stati sottoposti a valutazioni approfondite sulla fatigue, risulta che, molto spesso, le domande poste dai professionisti sanitari erano generiche; allo stesso modo sembra che i pazienti non si sentano ben informati sulla fatigue; questo può essere dovuto al fatto che le informazioni potrebbero non essere arrivate al paziente per vari motivi. Sono state individuate delle lacune nella comunicazione tra professionisti e pazienti sulla fatigue che rendono la comunicazione insoddisfacente; le principali barriere sono la percezione, dei pazienti, che la fatigue non venga considerata importante, la difficoltà ad “isolare” la problematica della fatigue e le convinzioni non chiare sul sintomo.
2023
The illness within the illness: helping the oncology patient talk about fatigue to improve the care process
Cancer
Fatigue
Management
Communication
Patient perspective
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/75899