Introduzione: il disturbo di panico è uno tra i più comuni e frequenti disturbi d’ansia; è caratterizzato dalla ricorrenza di attacchi di panico, inaspettati o attesi, che presentano una tipica sintomatologia sia fisica sia mentale, accompagnata da una forte paura o disagio. Questo disturbo è associato ad un aumento della richiesta di assistenza sanitaria, ad un peggioramento delle condizioni cliniche, ad una elevata comorbilità con altri disturbi mentali e ad una riduzione della qualità di vita della persona che ne soffre. Generalmente, per il trattamento della patologia e per la riduzione dei suoi sintomi ci si avvale di due tipologie di terapia: quella farmacologica e quella non farmacologica (psicoterapia); tuttavia, queste non sempre possono risultare efficaci e comportano una serie di effetti collaterali. In aggiunta a queste modalità di trattamento si stanno facendo sempre più strada le cosiddette tecniche complementari, ovvero delle tipologie di trattamento alternative che non hanno lo scopo di sostituire le terapie tradizionali, ma di essere utilizzate in associazione a queste per apportare un maggiore beneficio e una riduzione degli effetti collaterali. Obiettivo: scopo di questa revisione di letteratura è di analizzare quali siano le tecniche complementari più adeguate alla gestione del disturbo di panico e in che modo l’infermiere, attraverso le proprie conoscenze e competenze, le può applicare in supporto alla terapia farmacologica e non farmacologica, perseguendo anche l’obiettivo di educare il soggetto stesso a gestire più efficacemente il suo disagio e a garantire, in questo modo, una migliore qualità di vita. Strategie di ricerca: la ricerca è stata condotta attraverso la consultazione di testi, linee guida e banche dati scientifiche quali “Pubmed”, “EBSCOhost”. Sono stati analizzati studi risultati pertinenti con il quesito di ricerca, riguardante il disturbo di panico e le tecniche complementari, rispondenti al criterio temporale di pubblicazione negli ultimi dieci anni e facenti riferimento ad un target di popolazione di soli soggetti adulti (>18 anni). Risultati: I risultati di questa revisione mettono in evidenza come le tecniche complementari possano essere efficaci nel ridurre i sintomi associati ai disturbi d’ansia e a quello di panico. Nello specifico, l’attività fisica aiuta a desensibilizzare i pazienti dai sintomi fisici associati all'ansia, contribuendo anche a potenziare l'efficacia dei trattamenti tradizionali, con miglioramenti che tendono a perdurare nel tempo; lo yoga sembra apportare un maggior beneficio quando associata alla terapia cognitivo comportamentale; la mindfulness, applicata sia attraverso la MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) che la MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy), si rivela un’opzione terapeutica efficace per la gestione dell’ansia e dello stress, migliorando la qualità della vita con un approccio ben tollerato. Infine, l’aromaterapia offre una valida integrazione al trattamento convenzionale, producendo effetti positivi sia sui sintomi psicologici sia su quelli fisiologici. Conclusioni: L'integrazione di tecniche complementari come attività fisica, yoga e mindfulness si è rivelata generalmente efficace nel ridurre i sintomi dell'ansia e nel potenziare l’effetto delle terapie tradizionali, offrendo un approccio olistico del trattamento; tuttavia, sono necessari ulteriori studi per convalidarne l'efficacia. Il ruolo dell'infermiere è cruciale sia nell'applicazione di queste tecniche sia nell'educazione del paziente, ma attualmente manca una formazione specifica e linee guida pratiche per supportare tali interventi. È quindi indispensabile potenziare la formazione degli infermieri e sviluppare protocolli chiari per garantire un trattamento personalizzato e integrato.
Il ruolo dell'infermiere nella gestione del disturbo di panico attraverso l'utilizzo di tecniche complementari. Revisione di letteratura
BASSO, VERONICA
2023/2024
Abstract
Introduzione: il disturbo di panico è uno tra i più comuni e frequenti disturbi d’ansia; è caratterizzato dalla ricorrenza di attacchi di panico, inaspettati o attesi, che presentano una tipica sintomatologia sia fisica sia mentale, accompagnata da una forte paura o disagio. Questo disturbo è associato ad un aumento della richiesta di assistenza sanitaria, ad un peggioramento delle condizioni cliniche, ad una elevata comorbilità con altri disturbi mentali e ad una riduzione della qualità di vita della persona che ne soffre. Generalmente, per il trattamento della patologia e per la riduzione dei suoi sintomi ci si avvale di due tipologie di terapia: quella farmacologica e quella non farmacologica (psicoterapia); tuttavia, queste non sempre possono risultare efficaci e comportano una serie di effetti collaterali. In aggiunta a queste modalità di trattamento si stanno facendo sempre più strada le cosiddette tecniche complementari, ovvero delle tipologie di trattamento alternative che non hanno lo scopo di sostituire le terapie tradizionali, ma di essere utilizzate in associazione a queste per apportare un maggiore beneficio e una riduzione degli effetti collaterali. Obiettivo: scopo di questa revisione di letteratura è di analizzare quali siano le tecniche complementari più adeguate alla gestione del disturbo di panico e in che modo l’infermiere, attraverso le proprie conoscenze e competenze, le può applicare in supporto alla terapia farmacologica e non farmacologica, perseguendo anche l’obiettivo di educare il soggetto stesso a gestire più efficacemente il suo disagio e a garantire, in questo modo, una migliore qualità di vita. Strategie di ricerca: la ricerca è stata condotta attraverso la consultazione di testi, linee guida e banche dati scientifiche quali “Pubmed”, “EBSCOhost”. Sono stati analizzati studi risultati pertinenti con il quesito di ricerca, riguardante il disturbo di panico e le tecniche complementari, rispondenti al criterio temporale di pubblicazione negli ultimi dieci anni e facenti riferimento ad un target di popolazione di soli soggetti adulti (>18 anni). Risultati: I risultati di questa revisione mettono in evidenza come le tecniche complementari possano essere efficaci nel ridurre i sintomi associati ai disturbi d’ansia e a quello di panico. Nello specifico, l’attività fisica aiuta a desensibilizzare i pazienti dai sintomi fisici associati all'ansia, contribuendo anche a potenziare l'efficacia dei trattamenti tradizionali, con miglioramenti che tendono a perdurare nel tempo; lo yoga sembra apportare un maggior beneficio quando associata alla terapia cognitivo comportamentale; la mindfulness, applicata sia attraverso la MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) che la MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy), si rivela un’opzione terapeutica efficace per la gestione dell’ansia e dello stress, migliorando la qualità della vita con un approccio ben tollerato. Infine, l’aromaterapia offre una valida integrazione al trattamento convenzionale, producendo effetti positivi sia sui sintomi psicologici sia su quelli fisiologici. Conclusioni: L'integrazione di tecniche complementari come attività fisica, yoga e mindfulness si è rivelata generalmente efficace nel ridurre i sintomi dell'ansia e nel potenziare l’effetto delle terapie tradizionali, offrendo un approccio olistico del trattamento; tuttavia, sono necessari ulteriori studi per convalidarne l'efficacia. Il ruolo dell'infermiere è cruciale sia nell'applicazione di queste tecniche sia nell'educazione del paziente, ma attualmente manca una formazione specifica e linee guida pratiche per supportare tali interventi. È quindi indispensabile potenziare la formazione degli infermieri e sviluppare protocolli chiari per garantire un trattamento personalizzato e integrato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75900