Background. L’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione ha portato ad un aumento dell’incidenza delle cadute, specie all’interno degli ospedali, in cui l’evento si verifica con un’incidenza di circa tre volte superiore che a domicilio. La caduta è causata da un insieme di fattori: intrinseci (legati al paziente) ed estrinseci (legati all’ambiente). L’infermiere gioca un ruolo fondamentale nella pianificazione degli interventi finalizzati alla prevenzione delle cadute, uno dei principali esiti sensibili all’assistenza. Infatti, esse sono spesso causa di un peggioramento delle condizioni cliniche, di un prolungamento della degenza e di un aumento dei tassi di mortalità. Finalità e obiettivi. Scopo principale del presente elaborato è quello di individuare i fattori intrinseci ed estrinseci che hanno causato cadute in ambiente ospedaliero. Obiettivo secondario è quello di indagare il tipo e la validità degli interventi preventivi messi in atto e le motivazioni per cui non sono stati efficaci. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo che ha coinvolto tutti i pazienti caduti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023 in un reparto medico di un ospedale del nord est Italia. Per ciascun paziente sono stati analizzati i dati forniti dall’U.O., estrapolati dalla scheda di segnalazione delle cadute e dalla cartella clinica. Risultati. Dall’indagine è emersa una frequenza ancora molto alta di cadute nosocomiali in gran parte prevenibili. Spesso i fattori di rischio riscontrati sono stati di tipo intrinseco, come la presenza di deficit cognitivi, deficit motori e la polifarmaco-terapia, oltre all’assunzione di benzodiazepine e diuretici. I pazienti sono caduti soprattutto in stanza di degenza, dal letto, specie nel tentativo di recarsi al bagno. In genere le cadute sono state registrate nei primi giorni di degenza, soprattutto durante il pomeriggio, e non hanno portato all’insorgenza di complicanze gravi. Conclusioni. Dal presente studio emerge che, nonostante vengano attuati interventi di prevenzione, talvolta la caduta risulta essere un esito inevitabile. Incoraggiante è il fatto che le cadute, comunque, non hanno causato né danni fisici né un prolungamento dei tempi di degenza. L’importanza di un ambiente sicuro e di procedure personalizzate non può essere sottovalutata; rafforzare la comunicazione tra i membri del team e coinvolgere, se possibile, attivamente i pazienti nelle strategie di prevenzione potrebbe ulteriormente ridurne la frequenza. Keywords: “falls”, “hospital”, “medical department”

Cadere in ospedale: quanto, come e perchè. Studio osservazionale in una medicina plurispecialistica.

BERTAZZO, AMANDA
2023/2024

Abstract

Background. L’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione ha portato ad un aumento dell’incidenza delle cadute, specie all’interno degli ospedali, in cui l’evento si verifica con un’incidenza di circa tre volte superiore che a domicilio. La caduta è causata da un insieme di fattori: intrinseci (legati al paziente) ed estrinseci (legati all’ambiente). L’infermiere gioca un ruolo fondamentale nella pianificazione degli interventi finalizzati alla prevenzione delle cadute, uno dei principali esiti sensibili all’assistenza. Infatti, esse sono spesso causa di un peggioramento delle condizioni cliniche, di un prolungamento della degenza e di un aumento dei tassi di mortalità. Finalità e obiettivi. Scopo principale del presente elaborato è quello di individuare i fattori intrinseci ed estrinseci che hanno causato cadute in ambiente ospedaliero. Obiettivo secondario è quello di indagare il tipo e la validità degli interventi preventivi messi in atto e le motivazioni per cui non sono stati efficaci. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo che ha coinvolto tutti i pazienti caduti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023 in un reparto medico di un ospedale del nord est Italia. Per ciascun paziente sono stati analizzati i dati forniti dall’U.O., estrapolati dalla scheda di segnalazione delle cadute e dalla cartella clinica. Risultati. Dall’indagine è emersa una frequenza ancora molto alta di cadute nosocomiali in gran parte prevenibili. Spesso i fattori di rischio riscontrati sono stati di tipo intrinseco, come la presenza di deficit cognitivi, deficit motori e la polifarmaco-terapia, oltre all’assunzione di benzodiazepine e diuretici. I pazienti sono caduti soprattutto in stanza di degenza, dal letto, specie nel tentativo di recarsi al bagno. In genere le cadute sono state registrate nei primi giorni di degenza, soprattutto durante il pomeriggio, e non hanno portato all’insorgenza di complicanze gravi. Conclusioni. Dal presente studio emerge che, nonostante vengano attuati interventi di prevenzione, talvolta la caduta risulta essere un esito inevitabile. Incoraggiante è il fatto che le cadute, comunque, non hanno causato né danni fisici né un prolungamento dei tempi di degenza. L’importanza di un ambiente sicuro e di procedure personalizzate non può essere sottovalutata; rafforzare la comunicazione tra i membri del team e coinvolgere, se possibile, attivamente i pazienti nelle strategie di prevenzione potrebbe ulteriormente ridurne la frequenza. Keywords: “falls”, “hospital”, “medical department”
2023
Fall into hospital: how much, how and why. Observational study in a multi-disciplinary medicine.
Falls
Hospital
Medical department
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/75907