La cannula lunga, un’alternativa alla cannula corta periferica? Revisione della letteratura per conoscere vantaggi e svantaggi del loro utilizzo.

Background: Venous access devices are critical tools in clinical practice, so it is important to choose the most appropriate device. Peripheral short cannulas are the most commonly used device in health care settings, but they often prove to be ineffective and other more invasive devices, such as midlines, PICCs, and CVCs, are placed. However, it could be replaced by an additional device, which is less widely used but has possible advantages in terms of increased time of use, decreased number of venipunctures and fewer complications. Materials and Methods: A literature review was conducted in which the selected studies were the results of a search of two electronic Databases, such as Pubmed, Cochrane Library, during the period between July 2024 and September 2024.The search was conducted using keywords and Boolean operators (AND, OR) and inclusion and exclusion criteria to obtain results relevant to the study. Results: The identified studies show the short cannula’s failure with rates ranging from 5.9% to 57.8% while the long cannula with ultrasound-guided technique has a first-attempt success rate of more than 90% with reduction in the number of venipunctures needed. In addition, the duration of use is longer with a maximum of 80 days. Finally, the long cannula shows a lower risk of complications and an economic advantage as the cost of intravenous therapy is lower. Discussion: The results obtained were shared by most of the authors regarding both the failure of the short cannula and the success rate on the first attempt of the long cannula during insertion, by nurses, with ultrasound technique, which therefore reduces the number of venipunctures. In addition, the authors agree that the long cannula is a safe and effective alternative since the device stay is longer and results in fewer complications during the hospital stay. Conclusion: Long cannulas prove to be an effective alternative to the short cannula in terms of duration of device use, minority of complications, higher success rate on the first attempt and thus the number of punctures needed is reduced and finally an economic advantage.

Problema: I dispositivi per accesso venoso sono strumenti fondamentali nella pratica clinica ed è quindi importante scegliere il dispositivo più appropriato. Le cannule corte periferiche sono il dispositivo più comunemente utilizzato nei contesti sanitari, ma spesso risulta essere inefficace e si ricorre al posizionamento di altri device maggiormente invasivi, come midline, PICC e CVC. Tuttavia, potrebbe essere sostituito da un ulteriore dispositivo, meno utilizzato, ma con possibili vantaggi in termini di aumento di tempo di utilizzo, diminuzione del numero di venipunture e minori complicanze. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione di letteratura nella quale gli studi selezionati sono stati i risultati di una consultazione di due Banche dati elettroniche, quali Pubmed, Cochrane Library, nel periodo tra luglio 2024 e settembre 2024. La ricerca è stata effettuata con l’utilizzo di parole chiave e operatori booleani (AND, OR) e criteri di inclusione ed esclusione per ottenere risultati pertinenti allo studio. Risultati: Gli studi individuati evidenziano il fallimento della cannula corta con percentuali variabili dal 5,9% al 57,8% mentre la cannula lunga con tecnica ecoguidata presenta un tasso di successo al primo tentativo superiore al 90% con riduzione del numero di venipunture necessarie. In più la durata di utilizzo è maggiore con un massimo di 80 giorni. Infine la cannula lunga mostra un minor rischio di complicanze e un vantaggio economico in quanto il costo della terapia endovenosa risulta minore. Discussione: I risultati ottenuti sono stati condivisi dalla maggior parte degli autori sia per quanto riguarda il fallimento della cannula corta sia il tasso di successo al primo tentativo della cannula lunga durante l’inserimento, da parte degli infermieri, con tecnica ecografica, che quindi riduce il numero di venipunture. Inoltre gli autori concordano sul fatto che la cannula lunga sia un’alternativa sicura ed efficace visto che la permanenza del dispositivo è maggiore e comporta minori complicanze durante la degenza ospedaliera. Conclusione: Le cannule lunghe risultano un’alternativa efficace alla cannula corta per quanto riguarda la durata di utilizzo del dispositivo, la minoranza di complicanze, un maggiore tasso di successo al primo tentativo e quindi si riduce il numero di punture necessarie ed infine un vantaggio economico.