Background: La musicoterapia viene utilizzata in ambito socio-sanitario come terapia riabilitativa e può essere applicata in un’ampia varietà di condizioni patologiche, mirando a rinforzare o a sviluppare le qualità potenziali o residue dell’individuo, da un punto di vista cognitivo, motorio, emotivo e sociale. In questa tesi si evidenzia come la musicoterapia possa contribuire al miglioramento della qualità di vita dei pazienti attraverso l’espressione sonora e il contatto emotivo. Inoltre, si fa riferimento alla figura del case manager, che collabora con l’equipe per orientare tutti i professionisti verso la definizione del percorso assistenziale più adeguato per il paziente. Viene sottolineata, inoltre, l’importanza dell’approccio olistico e del supporto infermieristico nel processo riabilitativo e nei percorsi di continuità assistenziale, che possono garantire ai pazienti un’assistenza integrata e personalizzata. Successivamente, vengono presentate le diverse tipologie di musicoterapia, ponendo l’attenzione soprattutto ai cinque modelli, riconosciuti al IX congresso mondiale di musicoterapia svoltosi a Washington nel 1999: il modello Benenzon, il Nordoff-Robbins, l’AOM, il BMT e il GIM, ciascuno con specifiche applicazioni terapeutiche. Materiali e metodi: Questa tesi è una revisione di letteratura, che ha l’obiettivo di confermare l’efficacia della musicoterapia in ambito socio-sanitario e, quindi, di conseguenza, capire se è necessario che venga applicata più frequentemente. Inoltre, ci si chiede se può essere opportuno continuarne l’approfondimento, anche infermieristico, per individuare altre aree di intervento, con lo scopo di ampliare le conoscenze e competenze infermieristiche. Sono state utilizzate diverse fonti di ricerca come: banche dati, il Codice Deontologico delle professioni infermieristiche, il Profilo Professionale dell’infermiere, bibliografia cartacea e informazioni relative al convegno “Musica come terapia” del 15-16 marzo 2024, che si è tenuto al Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia, presentato dal comitato scientifico: Stefania Lucchetti, Laura de Mariassevich, Luisa Bonfiglioli, Paolo Caneva, Andrea Pedrotti e Romina Bosello. In questa ricerca, sono state prese in esame solamente fonti secondarie relative agli ultimi cinque anni e sono stati applicati criteri di inclusione ed esclusione per selezionare studi riguardanti la musicoterapia applicata in patologie, nelle quali, essa è un’innovazione. Questo studio è stato guidato da due quesiti di ricerca: Che effetti ha la musicoterapia sui pazienti? È una valida disciplina da proporre, utilizzare e continuare ad approfondire? Risultati: Per condurre questo studio sono stati selezionati 10 articoli riguardanti: malattie dermatologiche, diabete, BPCO, acufene, DSA, ADHD, schizofrenia, PTSD, DOC e disturbi di personalità. Questi studi dimostrano che la musicoterapia, può ridurre sintomi fisici e psicologici, migliorare la qualità di vita e favorire il benessere emotivo. Discussione e conclusione: La tesi delinea, attraverso i meccanismi d’azione e gli effetti comuni e specifici delle patologie trattate, che la musicoterapia può essere una pratica riabilitativa efficace, che può quindi agire su diverse dimensioni fisiche, cognitive ed emotive, dimostrandosi vantaggiosa in diverse patologie e fasce d'età. Questo conferma il valore della musicoterapia come intervento complementare e incoraggia il suo utilizzo in ambito sanitario.

L’efficacia della musicoterapia nell’assistenza infermieristica

CESTER, ERICA
2023/2024

Abstract

Background: La musicoterapia viene utilizzata in ambito socio-sanitario come terapia riabilitativa e può essere applicata in un’ampia varietà di condizioni patologiche, mirando a rinforzare o a sviluppare le qualità potenziali o residue dell’individuo, da un punto di vista cognitivo, motorio, emotivo e sociale. In questa tesi si evidenzia come la musicoterapia possa contribuire al miglioramento della qualità di vita dei pazienti attraverso l’espressione sonora e il contatto emotivo. Inoltre, si fa riferimento alla figura del case manager, che collabora con l’equipe per orientare tutti i professionisti verso la definizione del percorso assistenziale più adeguato per il paziente. Viene sottolineata, inoltre, l’importanza dell’approccio olistico e del supporto infermieristico nel processo riabilitativo e nei percorsi di continuità assistenziale, che possono garantire ai pazienti un’assistenza integrata e personalizzata. Successivamente, vengono presentate le diverse tipologie di musicoterapia, ponendo l’attenzione soprattutto ai cinque modelli, riconosciuti al IX congresso mondiale di musicoterapia svoltosi a Washington nel 1999: il modello Benenzon, il Nordoff-Robbins, l’AOM, il BMT e il GIM, ciascuno con specifiche applicazioni terapeutiche. Materiali e metodi: Questa tesi è una revisione di letteratura, che ha l’obiettivo di confermare l’efficacia della musicoterapia in ambito socio-sanitario e, quindi, di conseguenza, capire se è necessario che venga applicata più frequentemente. Inoltre, ci si chiede se può essere opportuno continuarne l’approfondimento, anche infermieristico, per individuare altre aree di intervento, con lo scopo di ampliare le conoscenze e competenze infermieristiche. Sono state utilizzate diverse fonti di ricerca come: banche dati, il Codice Deontologico delle professioni infermieristiche, il Profilo Professionale dell’infermiere, bibliografia cartacea e informazioni relative al convegno “Musica come terapia” del 15-16 marzo 2024, che si è tenuto al Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia, presentato dal comitato scientifico: Stefania Lucchetti, Laura de Mariassevich, Luisa Bonfiglioli, Paolo Caneva, Andrea Pedrotti e Romina Bosello. In questa ricerca, sono state prese in esame solamente fonti secondarie relative agli ultimi cinque anni e sono stati applicati criteri di inclusione ed esclusione per selezionare studi riguardanti la musicoterapia applicata in patologie, nelle quali, essa è un’innovazione. Questo studio è stato guidato da due quesiti di ricerca: Che effetti ha la musicoterapia sui pazienti? È una valida disciplina da proporre, utilizzare e continuare ad approfondire? Risultati: Per condurre questo studio sono stati selezionati 10 articoli riguardanti: malattie dermatologiche, diabete, BPCO, acufene, DSA, ADHD, schizofrenia, PTSD, DOC e disturbi di personalità. Questi studi dimostrano che la musicoterapia, può ridurre sintomi fisici e psicologici, migliorare la qualità di vita e favorire il benessere emotivo. Discussione e conclusione: La tesi delinea, attraverso i meccanismi d’azione e gli effetti comuni e specifici delle patologie trattate, che la musicoterapia può essere una pratica riabilitativa efficace, che può quindi agire su diverse dimensioni fisiche, cognitive ed emotive, dimostrandosi vantaggiosa in diverse patologie e fasce d'età. Questo conferma il valore della musicoterapia come intervento complementare e incoraggia il suo utilizzo in ambito sanitario.
2023
The effectiveness of music therapy in nursing care
Music therapy
Healthcare
Quality of life
Rehabilitation
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Cester Erica_ musicoterapia.pdf

accesso riservato

Dimensione 1.68 MB
Formato Adobe PDF
1.68 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/75942