PROBLEMA: l’afasia è un disturbo linguistico neurogeno acquisito che deriva da un alterato funzionamento dei centri del linguaggio nella corteccia cerebrale e dei nuclei alla base, o delle vie di connessione a livello della sostanza bianca. Una delle funzioni compromesse è la comprensione o espressione delle parole o degli equivalenti non verbali delle parole, rendendo la comunicazione con l’infermiere un bisogno assistenziale complesso. La scarsa comunicazione tra paziente e operatore continua ad essere citata come possibile fattore causale di eventi avversi prevenibili per pazienti con gravi disabilità comunicative. Inoltre, l’accesso alle informazioni e al processo decisionale in ambito sanitario appare limitato per questa categorie di pazienti, nonostante la ricerca dimostri che la partecipazione comunicativa possa essere migliorata con partner comunicativi qualificati e risorse adeguate. SCOPO: Individuare se in letteratura vi sono studi che permettono di indagare la comunicazione in ospedale tra paziente con afasia e operatore sanitario, in particolare individuando gli ostacoli e i facilitatori che possono favorire o meno la relazione assistenziale. Si cerca di individuare inoltre, se presenti, strategie di comunicazione che l’infermiere può mettere in atto per fronteggiare il problema, permettendo uno scambio reciproco di informazioni. CAMPIONE: Pazienti di età > 18 anni, affetti da afasia MATERIALE E METODI: Sono stati consultati i seguenti database elettronici: PubMed, MEDLINE, CINAHL e Cochrane library, con restrizione temporale 2004-2024. In totale sono stati reperiti in full-text 61 articoli, pubblicati nel contesto nazionale e internazionale. Seguendo i criteri di inclusione ed esclusione sono stati analizzati 6 studi, di cui sono stati inclusi 1 studio qualitativo fenomenologico, 1 studio di caso, 2 revisioni sistematiche della letteratura, 1 studio multicentrico, 1 studio qualitativo. RISULTATI: La comparazione degli studi ha permesso di individuare tutti quegli ostacoli che portano ad ottenere una comunicazione asimmetrica tra paziente afasico e infermiere. Allo stesso tempo gli articoli analizzati offrono una rappresentazione di interventi strutturati, formativi o organizzativi che possono aiutare gli infermieri a relazionarsi in maniera differente, ottenendo maggiori risultati durante l’interazione con gli afasici. CONCLUSIONI: Attraverso questo elaborato di revisione della letteratura si può concludere che, nel contesto di cura del paziente afasico, è utile per prima cosa individuare i sentimenti che entrambe le parti, quindi paziente e infermiere, possono provare. Inoltre sia l’ambiente che i familiari, che l’eventuale preparazione ad un ospedalizzazione, giocano un ruolo fondamentale, incidendo significativamente sulla relazione. Si è dimostrato che l’uso della comunicazione aumentativa alternativa a bassa tecnologia può essere il metodo più adatto per comunicare in maniera efficace se fornito agli infermieri e se utilizzato in maniera appropriata. Tutti questi elementi permettono una riduzione del senso di impotenza e frustrazione da parte dei pazienti afasici, diminuendo inoltre il rischio di eventi avversi e sentimenti negativi da parte degli operatori sanitari.

Afasia, “un silenzio che fa rumore”: come dare voce ai bisogni dei pazienti afasici, attraverso strategie comunicative efficaci tra paziente, familiari e operatori sanitari

CHISSO, LISA
2023/2024

Abstract

PROBLEMA: l’afasia è un disturbo linguistico neurogeno acquisito che deriva da un alterato funzionamento dei centri del linguaggio nella corteccia cerebrale e dei nuclei alla base, o delle vie di connessione a livello della sostanza bianca. Una delle funzioni compromesse è la comprensione o espressione delle parole o degli equivalenti non verbali delle parole, rendendo la comunicazione con l’infermiere un bisogno assistenziale complesso. La scarsa comunicazione tra paziente e operatore continua ad essere citata come possibile fattore causale di eventi avversi prevenibili per pazienti con gravi disabilità comunicative. Inoltre, l’accesso alle informazioni e al processo decisionale in ambito sanitario appare limitato per questa categorie di pazienti, nonostante la ricerca dimostri che la partecipazione comunicativa possa essere migliorata con partner comunicativi qualificati e risorse adeguate. SCOPO: Individuare se in letteratura vi sono studi che permettono di indagare la comunicazione in ospedale tra paziente con afasia e operatore sanitario, in particolare individuando gli ostacoli e i facilitatori che possono favorire o meno la relazione assistenziale. Si cerca di individuare inoltre, se presenti, strategie di comunicazione che l’infermiere può mettere in atto per fronteggiare il problema, permettendo uno scambio reciproco di informazioni. CAMPIONE: Pazienti di età > 18 anni, affetti da afasia MATERIALE E METODI: Sono stati consultati i seguenti database elettronici: PubMed, MEDLINE, CINAHL e Cochrane library, con restrizione temporale 2004-2024. In totale sono stati reperiti in full-text 61 articoli, pubblicati nel contesto nazionale e internazionale. Seguendo i criteri di inclusione ed esclusione sono stati analizzati 6 studi, di cui sono stati inclusi 1 studio qualitativo fenomenologico, 1 studio di caso, 2 revisioni sistematiche della letteratura, 1 studio multicentrico, 1 studio qualitativo. RISULTATI: La comparazione degli studi ha permesso di individuare tutti quegli ostacoli che portano ad ottenere una comunicazione asimmetrica tra paziente afasico e infermiere. Allo stesso tempo gli articoli analizzati offrono una rappresentazione di interventi strutturati, formativi o organizzativi che possono aiutare gli infermieri a relazionarsi in maniera differente, ottenendo maggiori risultati durante l’interazione con gli afasici. CONCLUSIONI: Attraverso questo elaborato di revisione della letteratura si può concludere che, nel contesto di cura del paziente afasico, è utile per prima cosa individuare i sentimenti che entrambe le parti, quindi paziente e infermiere, possono provare. Inoltre sia l’ambiente che i familiari, che l’eventuale preparazione ad un ospedalizzazione, giocano un ruolo fondamentale, incidendo significativamente sulla relazione. Si è dimostrato che l’uso della comunicazione aumentativa alternativa a bassa tecnologia può essere il metodo più adatto per comunicare in maniera efficace se fornito agli infermieri e se utilizzato in maniera appropriata. Tutti questi elementi permettono una riduzione del senso di impotenza e frustrazione da parte dei pazienti afasici, diminuendo inoltre il rischio di eventi avversi e sentimenti negativi da parte degli operatori sanitari.
2023
Aphasia, "a silence that makes noise": how to give voice to the needs of aphasic patients, through effective communication strategies between patient, family and healthcare professionals
Afasia
Infermiere
Comunicazione
Strategie
CAA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/75945